Disordini del movimento post-farmaci: parkinsonismo iatrogeno o demenza frontotemporale?
Mio marito, 48 anni, ha assunto dal 2018 Escitalopram e risperdal per DOC e depressione.
Dal 2023 ha manifestato disordini del movimento dopo una polmonite.
Sono stati diagnosticati prima sindrome extra piramidale, trattata con akineton poi, cessato ad aprile risperdal e dal 15 ottobre cessato anche Escitalopram sostituito con Fluoexitina 20 mg.
Ci siamo rivolti ad un neurologo che inizialmente ha indagato per parkinsonismo iatrogeno da farmaci.
A seguito di RMN e Dat scan (eseguito dopo aver cessato per soli 3 giorni fluoexetina), il risultato è ipofissazione significativa di entrambi gli striati, con captazione ridotta a a livello dei putamen, senza significative asimmetrie di lato.
I neurologi sospettano una demenza fronto temporale.
Io penso che questi farmaci abbiano influito in modo significativo su di lui che è molto ricettivo dal punto di vista farmacologico.
é possibile che invece si sia scatenato un parkinsonismo e che si possa lentamente recuperare almeno un70%?
Non è molto variato attualmente dal punto di vista caratteriale, ma facendo riabilitazione sta recuperando un pochino e con esso sta perdendo anche parte della sua apatia.
Attualmente assume sinemet 1/4 di pastiglia alle 8 e 1/4 di pastiglia alle 16 ed ha risposto in modo molto rapido, direi quasi subito.
Attendo una vostra risposta in merito
Cordiali saluti
Dal 2023 ha manifestato disordini del movimento dopo una polmonite.
Sono stati diagnosticati prima sindrome extra piramidale, trattata con akineton poi, cessato ad aprile risperdal e dal 15 ottobre cessato anche Escitalopram sostituito con Fluoexitina 20 mg.
Ci siamo rivolti ad un neurologo che inizialmente ha indagato per parkinsonismo iatrogeno da farmaci.
A seguito di RMN e Dat scan (eseguito dopo aver cessato per soli 3 giorni fluoexetina), il risultato è ipofissazione significativa di entrambi gli striati, con captazione ridotta a a livello dei putamen, senza significative asimmetrie di lato.
I neurologi sospettano una demenza fronto temporale.
Io penso che questi farmaci abbiano influito in modo significativo su di lui che è molto ricettivo dal punto di vista farmacologico.
é possibile che invece si sia scatenato un parkinsonismo e che si possa lentamente recuperare almeno un70%?
Non è molto variato attualmente dal punto di vista caratteriale, ma facendo riabilitazione sta recuperando un pochino e con esso sta perdendo anche parte della sua apatia.
Attualmente assume sinemet 1/4 di pastiglia alle 8 e 1/4 di pastiglia alle 16 ed ha risposto in modo molto rapido, direi quasi subito.
Attendo una vostra risposta in merito
Cordiali saluti
Gentile Signora,
la rapida risposta al farmaco (Sinemet) indica un problema parkinsoniano in generale, confermato dal Dat scan, ed è un elemento molto positivo.
Cosa possa essere non è possibile stabilirlo online, senza visitare il paziente.
L’esito della RM encefalica? Il dosaggio del Sinemet?
La sintomatologia è bilaterale o prevalentemente monolaterale?
Potrebbe chiarire meglio quando è stato sospeso il risperdal?
Cordiali saluti
la rapida risposta al farmaco (Sinemet) indica un problema parkinsoniano in generale, confermato dal Dat scan, ed è un elemento molto positivo.
Cosa possa essere non è possibile stabilirlo online, senza visitare il paziente.
L’esito della RM encefalica? Il dosaggio del Sinemet?
La sintomatologia è bilaterale o prevalentemente monolaterale?
Potrebbe chiarire meglio quando è stato sospeso il risperdal?
Cordiali saluti
Dr. Antonio Ferraloro
Utente
Buonasera,
il risperdal (usato quasi ininterrottamente dal 2017 ) è stato interrotto ad aprile 2025.
Escitalopram a metà ottobre 2025.
Si rileva ridotto pendolarismo bilaterale, bradicinesia globale , rigidità plastica basale AASS con lieve prevalenza sinistra. Lieve frenage dx alla prova IN.
Rm cerebrale moderata involuzione atrofica con ampliamento del sistema ventricolare e degli spazi poeriencefalici.
sperando di avere risposto alle sue domande , attualmente assume sinemet 200 mg (1/4 alle ore 8 e 1/4 alle ore 16)
cordiali saluti
il risperdal (usato quasi ininterrottamente dal 2017 ) è stato interrotto ad aprile 2025.
Escitalopram a metà ottobre 2025.
Si rileva ridotto pendolarismo bilaterale, bradicinesia globale , rigidità plastica basale AASS con lieve prevalenza sinistra. Lieve frenage dx alla prova IN.
Rm cerebrale moderata involuzione atrofica con ampliamento del sistema ventricolare e degli spazi poeriencefalici.
sperando di avere risposto alle sue domande , attualmente assume sinemet 200 mg (1/4 alle ore 8 e 1/4 alle ore 16)
cordiali saluti
Ha risposto perfettamente.
1. L'eventuale parkinsonismo farmaco-indotto da Risperdal, dopo 8 anni di assunzione quasi continuativa, è possibile, infatti per una risoluzione completa della sintomatologia possono anche trascorrere diversi mesi, a volte qualche anno, in qualche caso può essere irreversibile.
2. L'esame neurologico orienterebbe verso un parkinsonismo in senso generale, meno probabile un Parkinson primario che solitamente ha una lateralità chiara.
3.La rapida risposta ad un basso dosaggio del Sinemet (100 mg al giorno è considerato basso) è un elemento altamente positivo.
4. L'esito della RM encefalo esclude un parkinsonismo vascolare.
La valutazione finale però spetta al neurologo che conosce approfonditamente il caso.
Cordialmente
1. L'eventuale parkinsonismo farmaco-indotto da Risperdal, dopo 8 anni di assunzione quasi continuativa, è possibile, infatti per una risoluzione completa della sintomatologia possono anche trascorrere diversi mesi, a volte qualche anno, in qualche caso può essere irreversibile.
2. L'esame neurologico orienterebbe verso un parkinsonismo in senso generale, meno probabile un Parkinson primario che solitamente ha una lateralità chiara.
3.La rapida risposta ad un basso dosaggio del Sinemet (100 mg al giorno è considerato basso) è un elemento altamente positivo.
4. L'esito della RM encefalo esclude un parkinsonismo vascolare.
La valutazione finale però spetta al neurologo che conosce approfonditamente il caso.
Cordialmente
Dr. Antonio Ferraloro
Utente
Buongiorno,
Abbiamo appena scoperto che nella famiglia di mio marito il parkinson è ricorrente. Il padre di mio marito ne è affetto e anche una prozia ed altri parenti.
È possibile che questa predisposizione abbia scatenato il parkinsonismo da medicinali?
Leggevo inoltre che la fluoexetina, non sarebbe indicata in questo caso.
Questo ulteriore aggiornamento può portare a mettere da parte la teoria di una possibile demenza lobo frontale e orientarci verso parkinsonismo iatrogeno?
Cordiali saluti
Abbiamo appena scoperto che nella famiglia di mio marito il parkinson è ricorrente. Il padre di mio marito ne è affetto e anche una prozia ed altri parenti.
È possibile che questa predisposizione abbia scatenato il parkinsonismo da medicinali?
Leggevo inoltre che la fluoexetina, non sarebbe indicata in questo caso.
Questo ulteriore aggiornamento può portare a mettere da parte la teoria di una possibile demenza lobo frontale e orientarci verso parkinsonismo iatrogeno?
Cordiali saluti
Una familiarità per malattia di Parkinson potrebbe aumentare il rischio di un Parkinsonismo farmaco-indotto anche se non è un fattore determinante.
La fluoxetina, anche se raramente, potrebbe contribuire ad alimentarlo in soggetti predisposti.
La diagnosi di demenza frontotemporale è una diagnosi essenzialmente clinica, supportata da esami di imaging cerebrale, per es. RM.
Nel caso di Suo marito l’atrofia riscontrata alla RM non è specifica di demenza frontotemporale, anche se spesso è frequente.
Concludendo, una diagnosi differenziale deve essere fatta con un’accurata anamnesi, un meticoloso esame neurologico e un’attenta valutazione delle varie caratteristiche cliniche.
Cordialità
La fluoxetina, anche se raramente, potrebbe contribuire ad alimentarlo in soggetti predisposti.
La diagnosi di demenza frontotemporale è una diagnosi essenzialmente clinica, supportata da esami di imaging cerebrale, per es. RM.
Nel caso di Suo marito l’atrofia riscontrata alla RM non è specifica di demenza frontotemporale, anche se spesso è frequente.
Concludendo, una diagnosi differenziale deve essere fatta con un’accurata anamnesi, un meticoloso esame neurologico e un’attenta valutazione delle varie caratteristiche cliniche.
Cordialità
Dr. Antonio Ferraloro
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 168 visite dal 08/12/2025.
Se sei uno specialista e vuoi rispondere ai consulti esegui il login oppure registrati al sito.
Se sei uno specialista e vuoi rispondere ai consulti esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Parkinson
Il Morbo di Parkinson è una malattia neurodegenerativa che colpisce il sistema nervoso centrale. Scopri cause, sintomi, cura e terapia farmacologica.
Consulti simili su parkinson
Consulti su disordini del movimento
- Disordini del movimento post-farmaci: parkinsonismo iatrogeno o demenza frontotemporale?
- Parkinson e ansia: chi scegliere e come confermare la diagnosi?
- Tittico e allucinazioni in Parkinson: aumento dose, rischio peggioramento?
- Titolo: Cambiamenti comportamentali e guida: preoccupazioni su mio marito anziano.
- Madopar e parkinsonismo vascolare: dosaggio corretto?
- Gambe senza riposo e problemi di deambulazione: quali soluzioni e consigli?
Altri consulti in neurologia
- Trauma cranico e cardioaspirina: cosa fare?
- Mal di testa a compressione e vertigini: cause e preoccupazioni.
- Mal di testa pulsante e fitte: cause e rimedi?
- Clopidogrel vs Cardirene: sostituzione sicura in caso di allergia all'aspirina?
- Trausan 1000: sospensione e ripresa dopo 45 giorni?
- Episodio di confusione + RMN: cosa significano i risultati?