Una cura farmacologica rivolgendomi
gentilissimi dottori,
Ho 42anni e soffro di attacchi di panico e da circa sette mesi ho iniziato una cura farmacologica rivolgendomi a un neurologo per risolvere i miei problemi fisici quali; irrigidimento muscolare, formicolii, tachicardia, paura di essere malata legata a una sensazione di morte imminente e stanchezza. Mi è stato prescritto dal neurologo sereupin 20 mg la mattina + 3gc di rivotril la mattina e tre gc nel pomeriggio e sei prima di coricarmi. Devo dire che la cura ha fatto il suo effetto e mi sono sentita rinata, tanto che a metà cura ho tolto le gocce che prendevo durante la giornata, sempre sotto controllo medico, associando alla cura farmacologica un corso di training autogeno consigliato sempre dal neurologo. Visto i risultati positivi ottenuti, lui stesso dopo sette mesi di cura ha provato a ridurre il sereupin dapprima una pastiglia a giorni alterni per 20 giorni per poi passare a metà dose per altri venti continuando a prendere 6 gocce di rivotril la sera, dato che quelle durante la giornata le avevamo tolte già da alcuni mesi. Purtroppo, dimezzando il sereupin a 10 mg, ho avuto una ricaduta e mi è ritornata una tensione muscolare eccessiva con formicolii e brividi in tutto il corpo. Interpellando nuovamente il medico mi consiglia di riprendere il ciclo iniziale della cura. Chiedo a voi un parere sulla
storia della mia malattia e su una possibile alternativa non farmacologica. In attesa di una vostra cortese risposta porgo i miei piu' distinti saluti.
Ho 42anni e soffro di attacchi di panico e da circa sette mesi ho iniziato una cura farmacologica rivolgendomi a un neurologo per risolvere i miei problemi fisici quali; irrigidimento muscolare, formicolii, tachicardia, paura di essere malata legata a una sensazione di morte imminente e stanchezza. Mi è stato prescritto dal neurologo sereupin 20 mg la mattina + 3gc di rivotril la mattina e tre gc nel pomeriggio e sei prima di coricarmi. Devo dire che la cura ha fatto il suo effetto e mi sono sentita rinata, tanto che a metà cura ho tolto le gocce che prendevo durante la giornata, sempre sotto controllo medico, associando alla cura farmacologica un corso di training autogeno consigliato sempre dal neurologo. Visto i risultati positivi ottenuti, lui stesso dopo sette mesi di cura ha provato a ridurre il sereupin dapprima una pastiglia a giorni alterni per 20 giorni per poi passare a metà dose per altri venti continuando a prendere 6 gocce di rivotril la sera, dato che quelle durante la giornata le avevamo tolte già da alcuni mesi. Purtroppo, dimezzando il sereupin a 10 mg, ho avuto una ricaduta e mi è ritornata una tensione muscolare eccessiva con formicolii e brividi in tutto il corpo. Interpellando nuovamente il medico mi consiglia di riprendere il ciclo iniziale della cura. Chiedo a voi un parere sulla
storia della mia malattia e su una possibile alternativa non farmacologica. In attesa di una vostra cortese risposta porgo i miei piu' distinti saluti.
Psichiatra, Psicoterapeuta
Gentile utente,
non starò a farle una domanda che mi viene spontanea, forse le sarà comunque chiara al termine di queste mie righe. Ma mi sento di dirle che la terapia, per quella che è la mia esperienza clinica, è stata interrotta troppo presto. Per un effetto duraturo nel tempo, che prevenga dalle ricadute, ci vogliono almeno 3 anni dall'inizio della terapia e, comunque, mai meno di un anno dalla completa remissione sintomatologica.
In ogni caso, è inutile ora "piangere sul latte versato". Una terapia che ha già avuto benefici ne avrà verosimilmente una seconda volta, pertanto il consiglio di riprendere il Sereupin a 20mg/die mi sembra sensato e corretto.
Ma i tempi sono quelli che ho indicato, pertanto bisogna essere motivati ad assumere la terapia antidepressiva per tutto il tempo necessario e con molta scrupolosità.
Se non si sente in questo momento di assumere una terapia in questi termini, allora il consiglio è di rivolgersi ad un bravo terapeuta cognitivo-comportamentale che possa darle strumenti pratici per difendersi dai suoi attacchi di panico senza usare i farmaci. Per seguire tale psicoterapia ci vogliono impegno e consapevolezza di poter attraversare momenti di difficoltà. Purtroppo temo che non si trovino neurologi cognitivo-comportamentali: dovrà necessariamente risolversi ad andare da uno psichiatra o da uno psicologo con una formazione specifica di tipo cognitivo-comportamentale!
Cordiali saluti.
V.B.S.
non starò a farle una domanda che mi viene spontanea, forse le sarà comunque chiara al termine di queste mie righe. Ma mi sento di dirle che la terapia, per quella che è la mia esperienza clinica, è stata interrotta troppo presto. Per un effetto duraturo nel tempo, che prevenga dalle ricadute, ci vogliono almeno 3 anni dall'inizio della terapia e, comunque, mai meno di un anno dalla completa remissione sintomatologica.
In ogni caso, è inutile ora "piangere sul latte versato". Una terapia che ha già avuto benefici ne avrà verosimilmente una seconda volta, pertanto il consiglio di riprendere il Sereupin a 20mg/die mi sembra sensato e corretto.
Ma i tempi sono quelli che ho indicato, pertanto bisogna essere motivati ad assumere la terapia antidepressiva per tutto il tempo necessario e con molta scrupolosità.
Se non si sente in questo momento di assumere una terapia in questi termini, allora il consiglio è di rivolgersi ad un bravo terapeuta cognitivo-comportamentale che possa darle strumenti pratici per difendersi dai suoi attacchi di panico senza usare i farmaci. Per seguire tale psicoterapia ci vogliono impegno e consapevolezza di poter attraversare momenti di difficoltà. Purtroppo temo che non si trovino neurologi cognitivo-comportamentali: dovrà necessariamente risolversi ad andare da uno psichiatra o da uno psicologo con una formazione specifica di tipo cognitivo-comportamentale!
Cordiali saluti.
V.B.S.
Gentile utente, in accordo con la collega precedente il consiglio è di rivolgersi ad uno Psichiatra di fiducia che la aiuti a riprendere un'adeguata terapia psicofarmacologica eventualmente associata ad un sostegno psicologico.
Cordialmente
Cordialmente
Cordialmente
www.psichiatriasessuologia.com
Gentile utente,
come indicato dalla collega il suo trattamento farmacologico e' stato proseguito per un periodo troppo breve.
Cordiali Saluti
Dr. F.S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
come indicato dalla collega il suo trattamento farmacologico e' stato proseguito per un periodo troppo breve.
Cordiali Saluti
Dr. F.S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
https://wa.me/390698234174
https://t.me/FSRuggiero_psichiatra
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
Utente
Gentili Dottori,
seguirò il Vs. consiglio.
Cordialmente.
seguirò il Vs. consiglio.
Cordialmente.
Gentile Utente,
sono d'accordo con quanto espresso dai medici prima di me. In questi casi l'associazione tra farmacoterapia e psicoterapia cognitivo-comportamentale si rivela spesso vincente.
Cordialmente
Daniel Bulla
dbulla@libero.it
sono d'accordo con quanto espresso dai medici prima di me. In questi casi l'associazione tra farmacoterapia e psicoterapia cognitivo-comportamentale si rivela spesso vincente.
Cordialmente
Daniel Bulla
dbulla@libero.it
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 4.5k visite dal 12/09/2007.
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