Perdita sensibilita alle mani e infezione

Salve,

da circa un mese sto accusando un formicolio e una perdita di sensibilita' ad entrambe le mani.
Da tre settimane questo problema e' costante, a tutte le ore del giorno e non ci sono cambiamenti.

Il mio neurologo ha considerato quasi da subito come causa il collo e colonna cervicale, da dove partono i nervi verso gli arti.

Mi hanno mandato da un fisioterapista per fanghi e massaggi.

Dopo vari esami con esito negativo come elettromiografia e risonanza magnetica alla testa, attendo ora l'esito del prelievo liquido midollo spinale).

Dalla risonanza magnetica con contrasto sulla colonna cervicale e' stata trovata una infezione che spiegherebbe il problema alle mani.

Quale potrebbe essere il modo migliore per procedere?


Ringrazio anticipatamente.

Saluti.
[#1]
Dr. Riccardo Lo Presti Neurologo 58 1
Gentile utente,
sicuramente le informazioni che lei ci fornisce sono insufficienti per esprimere un parere avveduto: direi che nel suo caso, più che mai, il rilievo obiettivo dei segni neurologici individuati con l'esame clinico possono essere dirimenti. Quello che mi sento di dirle è:
- le indagini da lei effettuate sono, sicuramente, uno studio dettagliato e l'insieme dei dati disponibili, alla fine dell'iter diagnostico, dovrebbe risultare dirimente;
- mi interesserebbe almeno una ulteriore serie di informazioni: non accusa deficit di forza? nè disturbi agli arti inferiori? e disturbi della minzione? ha o ha avuto febbre? ha accusato qualche settimana prima dei sintomi disturbi simil-influenzali o gastroenterici? nella sua storia precedente (anche di anni fa) non esistono disturbi di sensibilità e/o di forza e/o visivi a carattere transitorio e regrediti anche spontaneamente e come tali poi dimenticati?
- occorrerebbe la descrizione dettagliata del referto RM;
- potrebbero risultare utili anche i potenziali evocati visivi e somatosensoriali dei n. mediani;
- l'esame del liquor deve prevedere, nel suo caso, anche la ricerca di bande oligoclonali;
- effettuerei anche uno screening sierologico dell'autoimmunità;
- il consiglio terapeutico è direttamente conseguente all'esito dell'esame liquorale ed all'orientamento diagnostico definitivo.
Sono sicuro, tuttavia, che essendosi affidato ad uno specialista neurologo tutti questi aspetti verranno tenuti in debito conto ed, infatti, mi stranizza un po' la sua necessità di ulteriori consigli: il modo migliore per procedere sarà di seguire le indicazioni del suo neurologo.
In ogni caso mi farebbe piacere conoscere gli ulteriori dettagli e sviluppi del suo decorso e rimango comunque a sua disposizione per ulteriori chiarimenti.
Con i migliori auguri

dr. Riccardo Lo Presti

[#2]
dopo
Utente
Utente
Buongiorno,

la ringrazio molto per la sua risposta.

Sono d'accordo che ho omesso qualche informazione, ora posso anche aggiungere qualche dettaglio in piu'.

Al problema menzionato relativo alle mani, devo aggiungere che, allo stesso tempo (circa una settimana dopo), avevo avuto un problema alla vista. In particolare, riuscivo a vedere con l'occhio destro solo parzialmente: in sostanza vedevo un'immagine sfuocata e piu' scura (confrontata con l'occhio sinistro). Cio' era accompagnato da un leggero dolore all'interno nella zona circostante dell'occhio.

Il mio neurologo mi aveva prescritto subito una terapia di cortisone (5 giorni) via endovenosa, unita ad esame del sangue (non ho ancora l'esito).
L'esame della RM zona colonna cervicale - secondo il radiologo e neurologo - darebbe una buona spiegazione del problema:
una infiammazione (mi scusi, nella precedente lettera avevo erroneamente menzionato "infezione") nella colonna vertebrale.
Il prelievo del liquor confermerebbe questo.

Dall'esame della RM zona cranio risulterebbe una infiammazione del nervo ottico destro, causa del problema alla vista che ora e' sparito al 95%, assumo grazie all'uso del cortisone.

Al momento, il problema alle mani e' migliorato un po', ma ancora presente.
Il neurologo sta prendendo in considerazione una terapia con interferone:
la decisione sara' presa tra un mese, visto che potrebbe essere ancora possibile che questo problema si risolvi da se' (io non sono affatto ottimista su questo) e al fatto che tale terapia sembra essere molto costosa.

Fisioterapia, fanghi e massaggi non mi hanno dato alcun beneficio.

Sto pensando che frequentare una piscina sia decisamente meglio.

Venendo alle sue domande:

> non accusa deficit di forza? nè disturbi agli arti inferiori?
> e disturbi della minzione? ha o ha avuto febbre?
> ha accusato qualche settimana prima dei sintomi disturbi simil-influenzali
> o gastroenterici?

Niente di cio' ad eccezione del fatto che dall'inverno scorso, di tanto in tanto, avverto un formicolio alle gambe (dura molto poco) oppure ai piedi (dura molto di piu', anche un'ora o due). Non saprei che importanza dare a questa cosa.
Mi capita anche che dopo esser restato immobile per ore sulla sedia, mi abbassi col capo per raccogliere qualcosa, sento una sorta di "scossa" che va dai piedi fino al collo, per pochi secondi: questo mi succede una volta al mese.

> nella sua storia precedente (anche di anni fa) non esistono disturbi di
> sensibilità e/o di forza e/o visivi a carattere transitorio e regrediti
> anche spontaneamente e come tali poi dimenticati?

Si, qualcosa e' successo due anni fa.
In seguito ad un movimento brusco del braccio sinistro, dopo una settimana, ho perso temporaneamente la sensibilita' alle prime tre dita della mano
sinistra: dopo 10 giorni e' sparito ma il problema si e' fatto risentire l'anno scorso. Tutti i vari esami di RM ed EMG erano negativi.
Non so se questo puo' essere correlato al problema attuale.

Tenendo conto dell'origine di questo problema e del suo decorso, il neurologo non mi ha potuto escludere a priori che questo possa portare ad una forma di
sclerosi multipla.

[#3]
Dr. Riccardo Lo Presti Neurologo 58 1
Gentile Fabio,
grazie per l'integrazione di informazioni che ha voluto concedere; alla luce di quanto da lei riferito, se devo essere onesto, sono costretto a dirle che a mio parere il sospetto di sclerosi multipla è molto fondato. Detto questo, ribadisco quanto già scritto nel precedente consulto: il neurologo che l'ha preso in carico, mettendo insieme il dettaglio a lui noto dei caratteri specifici di questa "infiammazione" (immagini RM, bande oligoclonali nel liquor), l'anamnesi, l'esito dei potenziali evocati visivi e dell'esame neurologico ha in mano tutti gli elementi per emettere o smentire tale diagnosi. Eventualmente l'interferone potrebbe essere un trattamento da considerare (viene dispensato gratuitamente dalle strutture sanitarie all'uopo identificate).
Cari saluti