Diabete di secondo tipo e sindrome extrapiramidale....mio padre è irriconoscibile

Mio padre ha 69 anni e due anni fa (proprio quando è andato in pensione) gli è stato diagnosticato il diabete di secondo tipo.
Dopo anni di vita sedentaria, dovuta al suo lavoro e allo stress, sinceramente ci aspettavamo qualcosa del genere.
Ora, i medicinali che prende sono (Metfonorm - 3 pasticche al giorno- Requip- 8 mg al giorno e Cianofolin - 1 paticca una volta al giorno (vitamina) e Benexol (2 volte a settimana, vitamina del complesso B).
Gli esami mostrano che è tutto a posto e ha anche fatto una risonanza magnetica alla testa che mostra delle placche che potreebero essere un principio di arterio sclerosi.
Ora, i sintomi di mio padre (che stanno distruggendo la vita alla mia famiglia e soprattutto a mia madre che non lo riconosce più) sono: totale mancanza di iniziativa, sonnolenza acuta (dorme tutto il giorno), lentezza di movimenti, incapacità di guidare, mancanza di espression facciale, di espressioni di gioia( Non ha né Parkinsons Nè Altzheimer a detta del neurologo nonostante abbia is sintomi di entrambi) riflessi lentissimi, mancanza di orientamento, apatia ed insofferenza e ovvia negazione di tutti questi sintomi e nessun desiderio di parlarne né di ammeterli.

Nonostante le numerose e costose visite mediche, qui nessuno ci aiuta e non sappiamo più che fare visto che abbiamo un padre, una volta geniale, presente ed intelligentissimo, che sembra essere diventato una mummia e che ci risponde malissimo se gli facciamo notare i suoi comportamenti ( si comporta e si muove come un uomo di 90 anni e l'unica cosa per cui mostra un vago interesse è il cibo).

Il neurologo ha inoltre parlato di sindrome extrapiramidale, l'apparente causa di tutti questi disturbi. Ma non capisco....cosa vuol dire? Non c'è soluzione?
Noi vorremo solo vederlo un pò più attivo e prensente, non chiediamo certo un miracolo, ma questa non è vita e vederlo altri 20 anni così sarebbe terribile.
Grazie in anticipo
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Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 75.1k 2.3k 20
Gentile utente,
per sindrome extrapiramidale in senso generale si intende un insieme di sintomi molto simili alla malattia di Parkinson (la principale patologia extrapiramidale).
Se il neurologo le ha detto che non si tratta di Parkinson, evidentemente pensa a qualche altro parkinsonismo, infatti le ha prescritto il requip che è un dopaminoagonista e si usa soprattutto nel parkinson (penso che si tratti della forma a rilascio prolungato che si assuma una sola volta al giorno).
Mi scriva il referto della RM encefalica. Infatti in un soggetto diabetico potrebbe svilupparsi una vasculopatia cerebrale cronica e da qui un parkinsonismo vascolare.
Cordiali saluti

Dr. Antonio Ferraloro

[#2]
dopo
Utente
Utente
Scusi se ci ho messo un pò, ma dovevo prendere il referto.
Ecco.

RM ENCEFALO

l'esame è stato eseguito utilizzando sequenze multiplanari T1-T2 e FLAIR

Si evidenziano numerosi piccoli focoloai di alterato segnale a livello di sostanza bianca dei centri semiovali ed in sede periventricolare bilateralmente.
Tali alterazioni focali non mostrano segni di edema perilesionale né danno di barriera sono da riferire in prima ipotesi esiti di glicotico - riparativi sui focloai ipossici.
Modesta e diffusa condizione di atrofia cortico-sottocorticale con dilatazione ex vacuo del sistema ventricolare e degli spazi subaracnoidei.
Strutture mediane in asse.

Aspetto con ansia.
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Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 75.1k 2.3k 20
Gentile utente,
leggendo il referto della RM si mette in evidenza una vasculopatia cerebrale cronica di tipo ipossico (deficit di ossigenazione), quadro molto comune in soggetti diabetici. Da questo quadro è verosimile che si sia sviluppato un parkinsonismo secondario che viene definito vascolare in cui la terapia classica del Parkinson è molto meno efficace. La sonnolenza potrebbe essere causata dal requip (ne è l'effetto collaterale più frequente). La lentezza dei movimenti e la facies amimica sono due sintomi tipici del parkinsonismo.
L'apatia, la mancanza di iniziativa, l'assenza di manifestazioni di gioia sono sintomi depressivi che si associano frequentemente e con alta percentuale ai parkinsonismi in generale. Tale stato depressivo potrebbe essere curato, con buoni risultati, con antidepressivi.
Ne parli al suo neurologo.
Cordialmente
[#4]
dopo
Utente
Utente
Gentilissimo Dottor Ferraloro, grazie mille per la sua disponibilità.
Avevamo pensato ad una cosa simile ma poi miamadre si è preoccupata perché ilneurologo ha prescritto Wellbutrin e nel bugiardino dice che è sconsgliato a pazienti che prendono farmaci per il diabete e per Parkinson.
Possiamo lo stesso farlo a prendere a mio padre?
Secondo lei ci sono antidepressivi migliori per un uomo nelle sue condizioni (magari anche che non facciano ingrassare visto che non è che sia proprio un grissino).
La ringrazio molto davvero.
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Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 75.1k 2.3k 20
Gentile utente,
in questi casi il wellbutrin è particolarmente indicato perche agisce sul sistema dopaminergico, deficitario nella patologia di suo padre. Circa le incompatibilità con farmaci per il Parkinson, in questo caso, si intende la levodopa, che suo padre non assume. Per l'interazione con farmaci per il diabete, il neurologo avrà certamente valutato ed in ogni caso non è una controindicazione assoluta, soprattutto con la metformina.
Cordiali saluti
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dopo
Utente
Utente
grazie grazie grazie
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