Disprassia, disgrafia o difficoltà di apprendimento bambino.

Buongiorno, innanzi tutto volevo precisare che l'oggetto della richiesta doveva essere "Possibile DISGRAFIA o problemi di apprendimento?" ma non so come modificare il titolo della richiesta. Mi scuso! Sono la mamma di un bambino 7 anni e 1/2 che frequenta la seconda elementare. Già dall'asilo il bambino ha dimostrato qualche difficoltà nella manualità fine. Ha iniziato a disegnare forme e figure comprensibili piuttosto tardi, tuttora la sua manualità è piuttosto scarsa (fatica ad allacciarsi la giacca, non riesce ad allacciarsi le scarpe, scrive male ecc...). All'ultimo colloquio le maestre hanno consigliato una visita specialistica in quanto secondo loro il problema riguarda la psicomotricità. Hanno descritto mio figlio come un bambino molto sveglio, intelligente, ma goffo e impacciato nella scrittura e in tutte quelle attività che richiedono movimento e manualità. Io sono perfettamente consapevole della "goffaggine" del mio bambino ma ho sempre creduto potesse essere una sua caratteristica e non un vero e proprio "problema". Inoltre ultimamente noto che anche l'approccio con la scuola è cambiato, mi sembra più svogliato e insofferente. Premetto che è sempre stato un bambino "fisico", predilige il gioco di movimento (in realtà non sta fermo un attimo) e si annoia spessissimo se non stimolato. Gli è praticamente impossibile giocare da solo, necessita sempre della compagnia e dell'iniziativa di qualcun altro, allo stesso tempo deve sempre aver qualcosa da fare, non è in grado di "stare fermo". Inoltre nel corso di questi anni, spesso certi periodi della sua vita sono stati caratterizzati da piccoli comportamenti "ossessivi" che si risolvono poi spontaneamente, verso i 3 anni aveva il vizio continuo di annusarsi le mani, poi siamo passati allo strizzare gli occhi, successivamente ha sviluppato una vera fobia delle persone estranee (aveva paura di essere rapito) ecc... Ultimamente poi è come se volesse irritarmi di proposito, tipo: "voglio andare dalla nonna", lo porto dalla nonna: "perche mi hai portato io volevo stare a casa", stiamo uscendo per tornare a casa e mi dice "tu non vuoi che io stia dalla nonna" è snervante! Cambia idea ogni secondo ed è incoerente con se stesso persino con una cosa che ha detto un secondo prima! Non capisco! Vorrei trovare il canale e il modo più giusto per aiutarlo ma sinceramente non so da che parte iniziare. I punti che principalmente mi preoccupano di più sono:
- difficoltà nella manualità fine
- difficoltà nello stare fermo e concentrarsi per più di tot tempo
- esigenza continua di dover fare qualcosa che lo tenga in movimento
- difficoltà nella scrittura e nel disegno geometrico (righe, forme geometriche ecc...)
- comportamenti e fobie ossessive
- atteggiamento di sfida nei nostri confronti
Cosa mi consigliate?

Grazie Mille e buona giornata

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Dr. Adelia Lucattini Psichiatra, Psicoterapeuta 182 7 26
La difficoltà descritta nell'allacciarsi la giacca, non riuscire ad allacciarsi le scarpe fa ipotizzare un disturbo della coordinazione motoria che renda difficoltoso anche il disegno e la scrittura soprattutto in corsivo che richiede alcune abilità motorie e della coordinazione fine, implicate anche nel disegnare.
Da questo la necessità di comprendere se si tratti di una "disprassia" in senso lato che coinvolge cioè più ambiti motori con ricadute di vario grado nelle attività e nella vita del bambino. Se invece fosse un disturbo delle motricità fine, quindi che coinvolga l'uso delle dita, potrebbe orientare verso una "disgrafia".
Per porre diagnosi corretta è necessaria un'accurata visita specialistica, un'osservazione del bambino e la somministrazione di tests psicodiagnostici adatti per l'età.

In generale i bambini con queste caratteristiche specifiche, soprattutto se sono molto intelligenti, possono sviluppare un senso di dispiacere e inadeguatezza, prima che nel confronto con gli altri, nella percezione di non riuscire a fare le cose come vorrebbero e desidererebbero o come ritengano che ci si aspetti da loro.

E' indicato anche dalle Linee Guida che in questi casi sia opportuno consultare un Neuropsichiatra Infantile per un esame clinico generale del bambino e del suo neurosviluppo che possa valutare l'eventuale necessità di un approfondimento psicodiagnostico (tests) che possano orientare, o meno, verso una riabilitazione psicomotoria (psicomotricità) personalizzata e mirata rispetto alla difficoltà riscontrata.

Parallelamente è indicata anche una consultazione psicoanalitica per valutare il funzionamento psicologico ed emotivo del bambino da solo e nel suo nucleo familiare, in modo da poterlo aiutare, qualora necessario, a superare le proprie incertezze e insicurezze.
La consultazione prevede anche colloqui con i genitori per raccogliere la storia familiare e del bambino e per valutare il suo funzionamento e comportamento con i genitori o in loro presenza.

Se emergesse la necessità d'intraprendere un percorso psicoanalitico individuale per il bambino, sono previsti anche incontri periodici regolari con genitori con lo stesso analista che se lo ritenesse opporuno o necessario potrà dare indicazione per un sostegno alla genitorialità per la mamma e il papà con un altro analista.

Dr. Adelia Lucattini.
Psichiatra Psicoterapeuta.

Psicoanalista Ordinario SPI-IPA.Esperta in bambini e adolescenti.Depressione-Disturbi dell'umo

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dopo
Utente
Utente
La ringrazio infinitamente per la risposta. Ho prenotato un colloquio (che avrò a breve) con il neuropsichiatra. Nel frattempo vorrei qualche delucidazione (se possibile) in merito a questi "strani" comportamenti. Il primo riguarda questa costante indecisione. Come scrivevo nella domanda precedente "Ultimamente poi è come se volesse irritarmi di proposito, tipo: "voglio andare dalla nonna", lo porto dalla nonna: "perche mi hai portato io volevo stare a casa", stiamo uscendo per tornare a casa e mi dice "tu non vuoi che io stia dalla nonna" è snervante! Cambia idea ogni secondo ed è incoerente con se stesso persino con una cosa che ha detto un secondo prima!" Inoltre ultimamente dice un sacco di bugie come per voler far litigare me e suo padre. Ieri è stato da lui (noi siamo separati) è tornato e mi ha detto una bugia che mi ha portata ad arrabbiarmi con suo padre, poi è saltato fuori che non era vero nulla! Gli ho chiesto il perché l'avesse fatto (non l'ho neanche rimproverato) alla mia semplice domanda "perché" lui si è arrabbiato e mi ha detto: "vai via non voglio starti vicino perche sei gia arrabbiata con me" Non capisco... Lei cosa ne pensa??