Mav cerebrale

Gentili Dottori,
ho 24 anni e circa 2 settimane fa mi è stata diagnosticata una MAV cerebrale mediante una RMN dell'encefalo e del tronco encefalico, esame effettuato a causa di continue emicranie, presenti a fasi alterne da circa 10 anni. Di seguito riporto il referto:
".... In regione frontale superiore sx si apprezza estesa area con caratteristico vuoto di segnale di flusso a realizzare groviglio vascolare; coesiste più ampio collettore ad alta velocità di flusso interposto tra vasi meningei subtecali dove esercita scalloping galeale e il distretto vascolare intracranico cerebrale anteriore che esibisce asimmentrica rappresentazione del tratto postcomunicante (A2) per sx>dx. Non apprezzabile il tratto precomunicante della cerebrale anteriore dx. Più ampia sella vuota parziale con parenchima ghiandolare stratificato sul suo fondo.....".
Ho consultato un Neurochirurgo, il quale mi ha esposto le varie possibilità di approccio (chirurgico e non) di questa MAV e mi ha indirizzata verso un Neuroradiologo, che ha già predisposto il ricovero per effettuare un'angiografia. Il Neuroradiologo mi ha inoltre informata che, in sede di esame diagnostico, se lo ritenesse fattibile, procederebbe direttamente ad un'embolizzazione della MAV, preparatoria ad un successivo intervento chirurgico.
Ora io sono un pò angosciata, poichè nel giro di meno di un mese mi ritrovo a dover affrontare un'ipotetica embolizzazione ed un probabile intervento. Chiedo gentilmente a Voi un parere sulla mia situazione ed eventualmente un consiglio su quale strada intraprendere o su qualche metodo alternativo che non è stato valutato.
Anticipatamente Vi ringrazio.
M.
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Dr. Eytan Raz Neuroradiologo, Radiologo, Radiologo interventista 698 15 1
L' iter diagnostico e' corretto. Bisogna fare l' angiografia per catetere.

La terapia che viene scelta dipende poi da cio' che si vede all' angiografia. Alcuni neurointerventisti preferiscono, se e' il caso di embolizzare per via endovascolare, procedere subito. Altri preferiscono fare il trattamento in una seduta successiva.

Le possibili terapie, oltre a quella endovascolare, sono la chirurgia e la radioterapia. Per scegliere il procedimento migliore e' essenziale vedere le immagini, meglio se in team multidisciplinare.

Sicuramente, essendo in sede frontale sinistra, il rischio e' maggiore, trattandosi dell' emisfero cerebrale dominante.

Dr. Eytan Raz

[#2]
dopo
Attivo dal 2010 al 2014
Ex utente
La ringrazio per la pronta risposta. In linea di massima mi ha confermato ciò che ho appreso dagli specialisti che ho consultato; soltanto l'ultima frase mi crea qualche preoccupazione. In realtà, il Neurochirurgo mi ha detto che la sede della malformazione è abbastanza "facilmente" aggredibile dal punto di vista chirurgico, perchè (cito) "non va a penetrare nell'encefalo, ma rimane abbastanza superficiale; certo sarebbe stato meglio se fosse stata a destra, però rimane comunque lontana dai centri vitali, come ad es. il centro della parola".
Volevo gentilmente chiederLe un'altra informazione: il Neuroradiologo mi ha informata sui rischi dell'embolizzazione (chiusura con la colla di un vaso diverso da quello che si voleva chiudere, eventuale rottura del vaso con la complicazione del sanguinamento) ed ora sto valutando se vale la pena di sottopormi a questa pratica con tutti i rischi connessi oppure se affrontare direttamente l'intervento chirurgico. Secondo la Sua esperienza, quale tipo di approccio sarebbe meglio tentare?
Mi scuso per la prolissità e La ringrazio per la disponibilità.
M.
[#3]
Dr. Eytan Raz Neuroradiologo, Radiologo, Radiologo interventista 698 15 1
Chi ha visto le immagini del suo cervello sa giudicare meglio rispetto alla sola lettura del referto, quindi e' una buona notizia sapere che la MAV e' lontana dal centro della parola.

Senza vedere le immagini non ci si puo' sbilanciare rispetto a quella che e' la terapia migliore. Spesso inoltre la terapia migliore puo' essere quella combinata.