Infiammazione del nervo ottico/trombosi

Gentili medici,
vi volevo chiedere un consiglio.
Un paio di mesi fa, mio padre (56 anni)ha cominciato ad avere problemi di vista all'occhio dx; vedeva una macchia e non era in grado di mettere a fuoco.
L'oculista gli ha diagnosticato una trombosi alla vena centrale e prescritto una fluorangiografia + cardioaspirina (sospesa subito dopo).
In seguito alla fluorangiografia, l'ospedale ci ha richiamati con urgenza per eseguire una serie infinita di esami (rx alla testa, ai seni paranasali, al torace, esami del sangue di ogni genere, OCT,...), tutti negativi a parte l'OCT che ha mostrato un rigonfiamento.
In seguito, uno specialista della retina di Verona (consulente per l'ospedale...non sò se posso fare nomi) gli ha diagnosticato un'infiammazione del nervo ottico con edema maculare (o papillite). é seguito un ciclo di una settimana di flebo di cortisone (1 unità per kg), con prosecuzione per bocca (2 pastiglie a scalare).
Il visus è passato dai 2-3/10 iniziali ai 6 decimi dopo la flebo.
Terminato il cortisone, un nuovo OCT ha evidenziato una diminuzione dell'infiammazione; a detta dello specialista, l'edema maculare era sparito, restava l'infiammazione del nervo ottivo. Egli ci ha quindi indirizzato a Verona da un oculista "sua amica" che si occupa di fenomeni infiammatori dell'occhio: tale dottoressa, dopo una visita sommaria di pochi minuti basata soprattuto su quanto da noi riferito, imprecando continuamente per il troppo lavoro (professionalità zero) ha rovesciato la diagnosi del suo "amico" specialista, affermando che si tratta di occlusione della vena centrale e va quindi trattata come problema cardiovascolare.
Nel frattempo, causa uno sbalzo di pressione in terapia cortisonica, mio padre ha fatto tutti gli esami cardiovascolari (sangue, pressione, ecc.) che sono risultati tutti nella norma (a parte l'omocisteina a 16,8).
Oggi, un nuovo controllo con lo specialista di Verona presso l'ospedale che lo ha in cura ha rivelato che il visus è di nuovo crollato a 2-3/10 e l'OCT mostra un rigonfiamento come agli inizi; egli ha affermato che quanto è stato fatto fin'ora si è rivelato inutile ed ora, come ultimo tentativo, gli ha prescritto punture nell'occhio (1 al mese per 3 mesi).
Ora, la mia domanda è: con una diagnosi che ancora non è stata definita, ha senso prescrivere una nuova cura "a tentativi"? cosa consigliereste?
è forse il caso di rivolgersi ad un altro specialista?
mio padre stà prendendo molto male la situazione, in quanto rischia di dover abbandonare il proprio lavoro,e tutte queste incertezze non fanno che aggravare il suo stato d'animo.
(se vi può aiutare sono in possesso di versione digitale dell'OCT e foto a colori dell'occhio)
vi ringrazio e aspetto fiduciosa un vostro consiglio
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Dr. Luigi Marino Oculista, Medico legale 17k 575 314
Mia Cara amica
ci sono diagnosi complicate
e ci sono quadri oftalmologici
a volte dubbi!!
A mio parere possiamo inquadrare il caso
per come lo descrive in una occlusione di branca
venosa , quadro a volte complicato da un interessamento
del nervo ottico!!
A mio parere a Verona
il prof Giorgio Marchini
o il dottor Roberto Bellucci
sono una certezza
oculisti di livello internazionale, se invece
e' convinta che il problema sia il solo nervo ottico,
la risposta migliore,
la persona
giusta e'
la dottoressa Stefania Bianchi Marzoli
neuroftalmologa di chiara fama
che riceve a Milano!!
Buona serata

LUIGI MARINO CHIRURGO OCULISTA
CASA di CURA “ LA MADONNINA “ via Quadronno n. 29 MILANO centralino tel 02 583951 / CUP 02 50030013