Corioretinite iuxtafoveale

Gentili medici, nel gennaio gennaio scorso, a mia moglie è stata diagnosticata una corioretinite iuxtafoveale in OD per cui lamentava una diminuzione del visus (6/10). E' stata ricovererata per un periodo di 10 giorni per gli accertamenti del caso, durante i quali le hanno somministrato Deltacortene 25 1cp/die e Zantac 150. Le analisi ematiche hanno escluso qualsiasi forma virale così come la RX torace.
E' stata dimessa dalla struttura ospedaliera con la seguente terapia: Ciproxin 500 mg (2cp/die), Deltacortene 25 (1cp/die escluso domenica) e, chiaramente la copertura per lo stomaco.
A tutt'oggi eccezion fatta per il Ciproxin assume il medesimo Deltacortene (mezza cp/die escluso domenica) ma lamenta il deficit visivo (attualmente 7/10).
Mensilmente sono stati fatte visite di controllo e FAG con i seguenti responsi:
1^ visita controllo: riduzione di ampiezza del focolaio iuxtamaculare;
2^ visita controllo: presenza di focolaio maculare con emorragie nel suo contesto.
L'analisi successiva a ques'ultimo controllo reca il seguente responso:
Fluorangiografia - OD: in sede maculare area iperfluorescente che mostra lieve diffusione nei tempi intermedi e tardivi. Piccole aree ipofluorescente da mascheramento (emorragina)
Angiografia con ICG - OD: ampia area ipocianescente che non si modifica nel corso dell'esame nel cui contesto si apprezza nei tempi precoci i vasi coroideali per atrofia.
Conslusioni diagnostiche: esiti di corioretinite; vasculite con componente ischemica coroideale infiammatoria.
Vorrei chiedere se a Vostro parere la terapia sta funzionando o se diveramente la situazione è peggiorativa ed ancora, il Deltacortene assunto quotidianamente da circa 4 mesi è proprio l'unico farmaco possibile?
Ringrazio con stima
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Dr. Federico Friede Oculista 232 6
Gentile signore,
il referto dell'angiografia che lei ha trascritto parla di un fatto infettivo/infiammatorio attualmente non più attivo, ma verosimilmente in via di cicatrizzazione.
In una struttura delicata come l'occhio a volte la cicatrizzazione può essere più dannosa della malattia stessa.
Il significato della terapia cortisonica è dunque quello di ridurre le normali risposte dell'organismo e modulare la guarigione della retina, per minimizzare i danni ed evitare per quanto possibile il danneggiamento della macula.
In un caso simile il visus di 7/10 è tutto sommato buono e la sua signora dovrebbe ritenersi fortunata: se l'infezione avesse coinvolto più direttamente la macula la vista sarebbe stata compromessa in modo molto più importante e comunque inivitabile.
Non è prevedibile se la situazione rimarrà così o se ci saranno peggioramenti. Da quello che leggo sembra che tutto stia andando bene, ma bisogna attendere la regressione delle emorragie e la completa formazione del tessuto cicatriziale.
Solo un attento follow-up con visite ed angiografie di controllo potrà dirlo, e mi sembra che sua moglie sia già seguita in modo scrupoloso.
Cordiali saluti

Dr. Federico Friede
http://www.friede.it

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dopo
Utente
Utente
Gentilissimo Dr. Friede,
desidero innanzi tutto ringraziarLa per la celere risposta.
Ero fiducioso (non certo) della bontà della terapia con cui stavano e stanno trattando il caso di mia moglie ma non pensavo fosse possibile assumere cortisonici quotidianamente per un periodo così prolungato. Spero che la cura non produca effetti negativi oltre quelli normalmente associati ad assunzioni massicce di tali farmaci (leggi gonfiore corporeo diffuso).
Ancora grazie e buon lavoro.