Una domanda sciocca, ma c'è il rischio che possa "esplodere"

Sono a casa dal giorno di Natale (a questo punto da 6 giorni) con una dacriocistite acuta. Mi sono curata con ciproxin 500 mg (2 al giorno) Brufen 600 (2 al giorno) e Exocin pomata (3 al giorno). Al momento l'aspetto più preoccupante è la grande quantità di pus annidato sotto il mio occhio. Malgrado le compresse calde, il massaggio ecc, non riesce a fuoriuscire. Che cosa posso fare? Vorrei ovviamente evitare l'incisione. C'è un sistema per renderlo più fluido? E'vero che impacchi con acqua e bicarbonato possono aiutare? Potrà sembrare una domanda sciocca, ma c'è il rischio che possa "esplodere"? Mi sembra così esteso e duro che non riesco ad immaginare come possa uscire in modo spontaneo. Grazie
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Oculista attivo dal 2007 al 2010
Oculista
Carissima,
verosimilmente,dalla descrizione,stiamo parlando di un DACRIOFLEMMONE in fase acuta e/o di incistamento!!!
La Dacriocistite è una condizione in cui il segno principale è quello che noi chiamiamo Epifora, cioè il fatto che il pz. si lamenta per una iper-lacrimazione; le lacrime,spesso con sovrapposizione batterica di tipo muco-puus, hanno delle sostanze estremamente irritanti,quando si piange la cute diventa rossa e spesso sarà costantemente secca, con un vero e proprio eczema.
La Dacriocistite è dovuta al fatto che la via dicomunicazione tra la superficie dell’occhio ed il naso, il dotto naso-lacrimale, si ottura ed in tal modo si può verificare l’accumulo di sostanze con la formazione di un’infezione che può dare luogo ad una sintomatologia notevole, con dolore, e produzione di un secreto purulento che origina dal sacco lacrimale.Questa è una malattia essenzialmente cronica che talora da luogo a degli accessi acuti che trattati conantibiotici locali e sistemicipuò migliorare.
L’unico trattamento che eradica il problema è però
un’ operazione chirurgica che liberi il passaggio tra il sacco lacrimale e il meato nasale.L’intervento è da farsi comunque in relazione alla gravità del quadro, quindi in particolare quando la Dacriocistite è accompagnata da una cisti purulenta, un Dacrioflemmone, quindi un’infezione che si diffonde anche ai tessuti circostanti, con il rischio di una fistolizzazione.
Per tanto bisognerebbe vedere l'effettiva entità del quadro anatomopatologico di specie e la sua stadiazione!
BUON ANNO
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