Intolleranza a lega aurea?

Gentili Dottori,
vi scrivo per sottoporvi un caso complesso legato, a quanto sembra, a fenomeni di bimetallismo orale.
Premetto che ho diverse protesi fisse e capsule in metallo, installate nel corso degli anni.
Circa una decina di anni fa, ho dovuto rifare per ben tre volte una protesi mobile inferiore (4 elementi: ultimi due a destra e due a sinistra), poiché ogni versione mi causava forti fastidi attribuiti al bimetallismo: la prima era in metallo, la seconda placcata in oro, la terza infine in titanio, che ha migliorato sensibilmente la situazione.

L’anno scorso, per un’estrazione del canino superiore destro, il mio dentista ha rimosso una protesi fissa di cinque elementi (dall’incisivo laterale al primo molare, quest’ultimo a sbalzo).
Mi è stato consigliato di procedere con un impianto e rifare la protesi fissa in zirconio, materiale scelto proprio per evitare ulteriori reazioni galvaniche.
Ho portato senza alcun problema un provvisorio in resina per circa otto mesi.

Al momento di installare i definitivi, però, il mio dentista ha cambiato approccio.
Mentre mi ha effettivamente inserito una capsula in zirconio sull’impianto, su suggerimento dell’odontotecnico ha ritenuto inaffidabile la scelta del zirconio per il ponte (ora composto da 4 elementi e ancorato solo all’incisivo laterale e al secondo premolare).
Ha quindi proposto l’uso di una lega aurea, da me inizialmente rifiutata per i noti precedenti.
Dopo sua insistenza, ho accettato a condizione che venisse utilizzato del cemento provvisorio per monitorare eventuali reazioni.
Purtroppo, durante il montaggio, ha deciso di procedere direttamente con il cemento definitivo, rassicurandomi sulla totale biocompatibilità della lega.

Il risultato, dopo due mesi, è un ritorno dei sintomi: percepisco correnti galvaniche, ipersensibilità diffusa a tutti i denti incapsulati, difficoltà nell’uso di posate metalliche, bruciore di bocca e lingua, e talvolta fitte fino alla gola.
Una visita otorinolaringoiatrica ha escluso problematiche locali.
Il mio dentista attribuisce i sintomi alla saliva come conduttore e sostiene che dovrei abituarmi.
Aggiungo anche che non ha mai riscontrato un caso simile tra i suoi pazienti.

Mi rivolgo a voi perché, francamente, sono esasperata.

Cosa posso fare?
È possibile che la lega aurea mi stia effettivamente causando queste reazioni?
Esistono alternative per evitare il bimetallismo mantenendo la resistenza meccanica della protesi?
E, soprattutto, è corretto che il cemento definitivo sia stato applicato senza rispettare l’accordo iniziale?
(lavoro già interamente saldato).

Vi ringrazio anticipatamente per l’attenzione e per ogni indicazione vorrete darmi.

Cordiali saluti,
Dr. Diego Ruffoni Dentista 12.2k 416
Gentilissima utente, lo zirconio è un metallo, lo trova nella tabella chimica dei metalli.
L'effetto Galvano lo si ha se l'ambiente è acido, per cui le consiglio delle prove con del bicarbonato, dove dovrebbe scomparire l'effetto galvanico abbassando il PH
Aver fissato il ponte definitivo, cambia poco, perché il problema non è causato dal tipo di cemento.

https://www.dentisti-italia.it/dentista-lombardia/dentista-bergamo/239_diego-ruffoni.html

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Gentile Dottore, la ringrazio per la risposta e per il suggerimento del bicarbonato che seguirò. Preciso che le correnti galvaniche sono sorte dopo che mi è stato inserito il ponte in lega aurea.
Essendo questo a contatto con una capsula di zirconio, una protesi mobile di titanio e altro, chiedo se è il caso di rimuoverlo e rifarlo in zirconio, dato che il problema non esisteva quando avevo i provvisori in resina. Faccio questa precisazione perché mi è stato detto che a volte, il contatto tra metalli nobili e metalli vili può creare questi inconvenienti.
Ancora grazie e buona giornata
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