Gengive ritirate, recessione gengivale

Gent. mi dottori,
vorrei una vostra opinione in merito all'esperienza che sto vivendo da un mese a questa parte.
Comincio dall'inizio: durante una normale igiene domiciliare passando il filo interdentale tra il solco dei due incisivi inferiori sono andato incontro a sanguinamento, e non poco. Allarmato ho dato un'occhiata alla gengiva nel dettaglio notando una sua, seppur non eccessiva, retrazione in senso apicale; mi accorgo inoltre che al canino inferiore destro vi è il medesimo problema.
Da allora ho cominciato a prestare una severa attenzione alle mie gengive, acquistando anche uno spazzolino a setole dure al fine di stressarle e stimolarne il sanguinamento, e comprenderene dunque lo stato di salute.
Per alcuni giorni niente, e la preoccupazione passa.
Ma durante un'altra igiene ecco che comincia a sanguinare il bordo del solco in corrispondenza dell'incisivo centrale superiore destro. Tale ferita dura qualche giorno ed alla sua guarigione la gengiva si ritira. Subito dopo il canino a lui di fianco, stesso iter: ferita, guarigione e retrazione. Così, ormai nel panico più completo, anticipo l'appuntamento con il mio odontoiatra per l'igiene e per cercare di capire cosa ca**o mi stesse succedendo. Nel frattempo - e scioccamente - decido di sondare i solchi gengivali con un sottilissimo pezzettino di ferro. Risultato: sanguinamento leggerissimo al sondaggio in corrispondenza dei quattro incisivi superiori. Nei giorni successivi li dove avevo in precedenza sondato la gengiva la noto leggermente ritratta, ma non in senso apicale, ma piuttosto una perdita di volume in corrispondenza delle papille. I dubbi a cominciano così a palesarsi: che sia colpa di un trauma causato alla gengiva della mia incoscienza? Che ci sia un danno parodontale?
Posti tali dubbi al mio dentista, dopo una visita e la consueta detartrasi, questo cerca di tranquillizzarmi affermando di non considerare le retrazioni patologiche da un punto di vista clinico.
Poiché nonostante le rassicurazioni l'ansia non ha smesso di causarmi notti insonni, prenoto una seconda visita per sentire un altro parere.
Arrivato il giorno della visita il nuovo professionista, dopo aver ascoltato tutto quello che sto scrivendo qui a Voi, procede all'osservazione ed al sondaggio parodontale. Al termine mi dice di non aver riscontrato niente che non andasse, imputa la colpa alle trazioni dell'apparecchio ortodontico e mi liquida con una pacca sulla spalla.
Io comunque sono terrorizzato, solo un mese fa l'estetica del mio sorriso era visibilmente diversa, ma tutti continuano a ripetermi di stare tranquillo.
Mi chiedo quanti professionisti un povero diavolo debba consultare per arrivare ad intercettate il problema e dunque ad una maledetta diagnosi, perché è evidente che c'è qualcosa che non va. Ho preso appuntamento con un nuovo dentista, quest ultimo anche socio della 'sidp', per sperare di venirne finalmente a capo.

A seguire i miei quesiti nello specifico, avendo raggiunto il limite caratteri.
[#1]
Dr. Alessandro Fedi Ortodontista, Dentista, Gnatologo, Psicoterapeuta 156 5
Si faccia visitare da un parodontologo. Esistono dentisti che hanno limitato la propria attività alla parodontologia e possono essere considerati alla stregua di specialisti della materia.
Le farà tutti gli accertamenti necessari secondo un protocollo ben definito e le darà una diagnosi certa.

Caramente

Alessandro Fedi

Dr.Alessandro Fedi Spec.Ortognatodonzia Gnatologo Psicoterapeuta con Ipnosi www.studiofedi.com www.journal.studiofedi.com/

[#2]
Dr. Alessandro Fedi Ortodontista, Dentista, Gnatologo, Psicoterapeuta 156 5
Si faccia visitare da un parodontologo. Esistono dentisti che hanno limitato la propria attività alla parodontologia e possono essere considerati alla stregua di specialisti della materia.
Le farà tutti gli accertamenti necessari secondo un protocollo ben definito e le darà una diagnosi certa.

Caramente

Alessandro Fedi
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