Metastasi polmonari tumore uroteliale
Gentili dottori,
Vi spiego l'evoluzione di mia mamma,anni 51, a cui le hanno scoperto un tumore metastatico a maggio 2008:
-tumore uroteliale all'uretere sx di dimensioni 8cmx8cmx6cm
-linfoadenopatie multiple paraortiche e retro aortiche, di diametro circa 33 mm
-occupazione del tumore della pelvi renale sx ed infiltrazione del parenchima renale circostante e della parete muscolare
-metastasi ossea alla sinfisi pubica sx di circa 30mm,
-secondarismo a livello III segmento epatico 0,6mm
TERAPIE CHEMIOTERAPICHE e RADIOTERAPICHE, fatte prima dell’operazione chirugica:
-Giugno 2008: inizio trattamento chemioterapico secondo lo schema Cisplatino e Gemcitabina(totale 6 cicli)
Nota: dopo i primi tre cicli si era evidenziata una riduzione del tumore primitivo uroteliale da 60x45 mm a 56x32 mm, riduzione pacchetto linfonodale (da diametro 32 mm a 23mm), riduzione area ipodensa a livello epatico a da circa 0,9 mm a circa 0,6 mm (dalla ultima tac del 20/02/2009 è totalmente sparito)
-Agosto 2008: inizio di terapia a base di zometa (bifosfonati) per le ossa (1 seduta a cadenza mensile), sospesa prima dell’intervento
-Ottobre 2008: 5 sedute di radioterapia. Risultato: stabilizzazione della metastasi ossea (31x24 mm)
-Dicembre 2008: in seguito a ripresa della crescita tumorale di uretere, infiltrazione rene, linfonodi è stato cambiato il trattamento chemioterapico della Gemcitabina e Cisplatino e sostituito con trattamento chemioterapico a base di Taxolo e Carbonplatino. E’ stato fatto un solo ciclo perché poi mamma ha avuto una reazione allergica al Taxolo ed hanno sostituito il Taxolo con il Taxotere (ed ha fatto gli ulteriori due cicli previsti per terminare).
In totale quindi mamma ha fatto da giugno 2008 a gennaio 2009 9 cicli di chemioterapia.
Gli oncologi avevano deciso di non operarla ma dopo un tumore in piena crescita, mamma ha deciso di essere sottoposta ad intervento chirurgico.
A marzo 2009 ha fatto l'OPERAZIONE: Residui linfonodali risultanti post-operazione sull’aorta toracica.
Biopsia diagnosi: Carcinoma a cellule uroteliali di alto grado (2-3/3) infiltrante il surrene ed il tessuto adiposo perirenale. Uretere compreso il margine di resezione con carcinoma uroteliale infiltrante la sottomucosa. Vena renale indenne. 1 linfonodo metastatico su tre refertati (pT4N1Mx)
poi 5 mesi senza dolori nè chemioterapie!
TRATTAMENTO POST-OPERATORIO: Radioterapia iniziata a aprile 2009 per 28 sedute nella loggia renale
Dall'ultima TAC di agosto 2009(a seguito del trattamento radioterapico)risulta:
Presenza di multipli noduli polmonari di origine secondarismo (il più grande di diam.2cm), lieve aumento dei linfonodi residui in sede paraortica, Metastasi ossea sulla sinfisi pubica invariata.
Cosa consigliate ora di fare? Stereotassica sui polmoni? chemioterapia(ma il tumore uroteliale non è refrattario alle chemio come dimostrato dalle chemio fatte)? Farmaci biologici? io penso mamma ce la può fare.
un grazie in anticipo per la vs risposta
Vi spiego l'evoluzione di mia mamma,anni 51, a cui le hanno scoperto un tumore metastatico a maggio 2008:
-tumore uroteliale all'uretere sx di dimensioni 8cmx8cmx6cm
-linfoadenopatie multiple paraortiche e retro aortiche, di diametro circa 33 mm
-occupazione del tumore della pelvi renale sx ed infiltrazione del parenchima renale circostante e della parete muscolare
-metastasi ossea alla sinfisi pubica sx di circa 30mm,
-secondarismo a livello III segmento epatico 0,6mm
TERAPIE CHEMIOTERAPICHE e RADIOTERAPICHE, fatte prima dell’operazione chirugica:
-Giugno 2008: inizio trattamento chemioterapico secondo lo schema Cisplatino e Gemcitabina(totale 6 cicli)
Nota: dopo i primi tre cicli si era evidenziata una riduzione del tumore primitivo uroteliale da 60x45 mm a 56x32 mm, riduzione pacchetto linfonodale (da diametro 32 mm a 23mm), riduzione area ipodensa a livello epatico a da circa 0,9 mm a circa 0,6 mm (dalla ultima tac del 20/02/2009 è totalmente sparito)
-Agosto 2008: inizio di terapia a base di zometa (bifosfonati) per le ossa (1 seduta a cadenza mensile), sospesa prima dell’intervento
-Ottobre 2008: 5 sedute di radioterapia. Risultato: stabilizzazione della metastasi ossea (31x24 mm)
-Dicembre 2008: in seguito a ripresa della crescita tumorale di uretere, infiltrazione rene, linfonodi è stato cambiato il trattamento chemioterapico della Gemcitabina e Cisplatino e sostituito con trattamento chemioterapico a base di Taxolo e Carbonplatino. E’ stato fatto un solo ciclo perché poi mamma ha avuto una reazione allergica al Taxolo ed hanno sostituito il Taxolo con il Taxotere (ed ha fatto gli ulteriori due cicli previsti per terminare).
In totale quindi mamma ha fatto da giugno 2008 a gennaio 2009 9 cicli di chemioterapia.
Gli oncologi avevano deciso di non operarla ma dopo un tumore in piena crescita, mamma ha deciso di essere sottoposta ad intervento chirurgico.
A marzo 2009 ha fatto l'OPERAZIONE: Residui linfonodali risultanti post-operazione sull’aorta toracica.
Biopsia diagnosi: Carcinoma a cellule uroteliali di alto grado (2-3/3) infiltrante il surrene ed il tessuto adiposo perirenale. Uretere compreso il margine di resezione con carcinoma uroteliale infiltrante la sottomucosa. Vena renale indenne. 1 linfonodo metastatico su tre refertati (pT4N1Mx)
poi 5 mesi senza dolori nè chemioterapie!
TRATTAMENTO POST-OPERATORIO: Radioterapia iniziata a aprile 2009 per 28 sedute nella loggia renale
Dall'ultima TAC di agosto 2009(a seguito del trattamento radioterapico)risulta:
Presenza di multipli noduli polmonari di origine secondarismo (il più grande di diam.2cm), lieve aumento dei linfonodi residui in sede paraortica, Metastasi ossea sulla sinfisi pubica invariata.
Cosa consigliate ora di fare? Stereotassica sui polmoni? chemioterapia(ma il tumore uroteliale non è refrattario alle chemio come dimostrato dalle chemio fatte)? Farmaci biologici? io penso mamma ce la può fare.
un grazie in anticipo per la vs risposta
[#1]
Gentile Utente,
direi che si tratta di una situazione di diffusione sistemica della malattia. La migliore indicazione è un trattamento chemioterapico sistemico, la prosecuzione dei bifosfonati per lo scheletro ed una ipertermia locoregionale. Non vedo spazio per la radioterapia data la diffusione di malattia con multipli noduli polmonari, coinvolgimento dello scheletro e verosimilmente malattia linfonodale.
Resto a disposizione, un caro saluto
Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it
direi che si tratta di una situazione di diffusione sistemica della malattia. La migliore indicazione è un trattamento chemioterapico sistemico, la prosecuzione dei bifosfonati per lo scheletro ed una ipertermia locoregionale. Non vedo spazio per la radioterapia data la diffusione di malattia con multipli noduli polmonari, coinvolgimento dello scheletro e verosimilmente malattia linfonodale.
Resto a disposizione, un caro saluto
Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it
Dr. Carlo Pastore
https://www.ipertermiaitalia.it/
[#2]
Utente
Gentile dottore,
la ringrazio per la sua pronta risposta.
riguardo il trattamento con i bifosfonati, ce lo hanno sconsigliato visto che mamma ha fatto un'ureteronefrectomia e ora si trova con un solo rene che sopporterebbe poco i bifosfonati e visto che la metastasi ossea è ferma da ottobre 2008 dopo trattamento radioterapico
- in merito alla chemio, ci hanno detto che essendo un tumore uroteliale e che ha già fatto i trattamenti standard a cui era refrattaria, il corpo potrebbe non recepirli e questo comporterebbe l'aumentare e il diffondersi di ulteriori noduli al polmone
- i noduli al polmone sono circa 5 di cui 4 negli apici dx e sx in basso e in alto del polmone. Il quinto nodulo è piccolino e vicino ad uno di questi. L'idea era di provarli a togliere prima di iniziare la chemioterapia.
pensa lei non è necessario?la stereotassica complicherebbe la situazione?sono forti gli effetti collaterali? porterebbe un peggioramento del tumore posto sotto stimolo della radioterapia?
la ns paura è che iniziando la terapia chemioterapica non funzioni... e con la stereotassica almeno togliamo i più grandi...
purtroppo ci hanno avvertito contro questo tumore infausto...
la cosa strana è che mamma ora non ha sintomi....
la ringrazio per la sua pronta risposta.
riguardo il trattamento con i bifosfonati, ce lo hanno sconsigliato visto che mamma ha fatto un'ureteronefrectomia e ora si trova con un solo rene che sopporterebbe poco i bifosfonati e visto che la metastasi ossea è ferma da ottobre 2008 dopo trattamento radioterapico
- in merito alla chemio, ci hanno detto che essendo un tumore uroteliale e che ha già fatto i trattamenti standard a cui era refrattaria, il corpo potrebbe non recepirli e questo comporterebbe l'aumentare e il diffondersi di ulteriori noduli al polmone
- i noduli al polmone sono circa 5 di cui 4 negli apici dx e sx in basso e in alto del polmone. Il quinto nodulo è piccolino e vicino ad uno di questi. L'idea era di provarli a togliere prima di iniziare la chemioterapia.
pensa lei non è necessario?la stereotassica complicherebbe la situazione?sono forti gli effetti collaterali? porterebbe un peggioramento del tumore posto sotto stimolo della radioterapia?
la ns paura è che iniziando la terapia chemioterapica non funzioni... e con la stereotassica almeno togliamo i più grandi...
purtroppo ci hanno avvertito contro questo tumore infausto...
la cosa strana è che mamma ora non ha sintomi....
[#3]
Gentile Utente,
la problematica più evidente è nella diffusione della malattia nell'organismo. Avendo interessato più distretti corporei assai difficilmente è possibile ottenere una eradicazione completa anche in considerazione della tipologia di tumore. La stereotassi non ha grandi effetti collaterali ma occorre valutarne la fattibilità e l'utilità in questo caso. Che il tumore non dia segni di se è buona cosa; evidentemente in questo momento ha una scarso impatto disturbante sull'organismo.
Resto a disposizione, un caro saluto
Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it
la problematica più evidente è nella diffusione della malattia nell'organismo. Avendo interessato più distretti corporei assai difficilmente è possibile ottenere una eradicazione completa anche in considerazione della tipologia di tumore. La stereotassi non ha grandi effetti collaterali ma occorre valutarne la fattibilità e l'utilità in questo caso. Che il tumore non dia segni di se è buona cosa; evidentemente in questo momento ha una scarso impatto disturbante sull'organismo.
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Carlo Pastore
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Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 8.6k visite dal 03/09/2009.
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