Tumore alla prostata con metastasi alle ossa
Mio fratello ha 45 anni, nel mese di febbraio 09 ha avuto problemi con dolori tipo coliche renali. Visitato da un urologo ed eseguendo accertamenti, in aprile eseguiva una TAC dove sul referto veniva evidenziato che i linfonodi erano di 4 cm, è l'urologo che gli ha fatto di tutto ma non l'esema del PSA, lo inviava dall'ematologo. Questo ripeteva ecografia controllando la TAC lo invitava a ricontrollare il tutto tra 3-4 mesi dicendo che era una normale infiammazzione per i linfonodi redigendo certificato di idoneità per il ritorno al lavoro. Il 30 agosto mio fratello è ritornato in Italia con urgenza (lavora all'estero) in quento era gonfio dalla vita in giù, ricoverato presso il reparto di Ematologia la creatinina era al valore 12 con rischio di dialisi, con l'inserimento del catetere in una settimana i valori sono scesi nella norma. Ora da biopsia si tratta di tumore alla prostata con metastasi al bacino e alla 5^ vertebra dopo la TAC e Scintigrafia ossea.Siamo in attesa se deve continuare la cura ormonale che ha già inizito o anche la radioterapia. Nell'Ospedale al sud dove si trova (taranto) non sono sicuro che agiscano per il meglio e sono indeciso se farlo firmare e portarlo al centro tumori di Milano, ma avrei problemi per il ritiro immediato della cartella clinica visto che ha effettuato tutti gli esami.Ho parlato con il primario chiarendomi la situazione e su quello da fare, cura ormonale che ha già iniziato, in attesa se iniziare la radioterapia, e se non va la cura ormonale la chemioterapia. Grazie per un consiglio o indicazione di un centro specializzato.
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Gentile Utente,
il caso di suo fratello purtroppo non è un caso raro, se non forse per l'età relativamente giovane. Questo per dirle che non è difficile ottenere cure adeguate al caso in qualunque parte d'Italia. Per grandi linee, così come lei ha indicato, mi pare che il programma di cura sia stato impostato secondo i canoni più opportuni e noti in qualunque parte del mondo occidentale.
Poi ognuno è libero di andare a curarsi dove vuole...
Cordiali Saluti
il caso di suo fratello purtroppo non è un caso raro, se non forse per l'età relativamente giovane. Questo per dirle che non è difficile ottenere cure adeguate al caso in qualunque parte d'Italia. Per grandi linee, così come lei ha indicato, mi pare che il programma di cura sia stato impostato secondo i canoni più opportuni e noti in qualunque parte del mondo occidentale.
Poi ognuno è libero di andare a curarsi dove vuole...
Cordiali Saluti
Dr Vito Barbieri
direttore Struttura Complessa di Oncologia
Azienda Ospedaliera Pugliese-Ciaccio - Catanzaro
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Utente
La ringrazio di cuore per avermi risposto, in effetti ho sbagliato nello scrivere, non volevo mettere in dubbio le cure prestate in quanto sono state tempestive anche nei termini di indagine in quanto nel reparto di oncologia è ricoverato da venerdì 11 di questo mese è gia il 18 aveva fatto TAC e Scintigrafia è già iniziato la cura ormonale. Quello che manca è la professionalità e cordialità infermieristica che dovrebbero avere nei riguardi di pazienti specie in quel reparto, quello che per fortuna non manca al primario. Ma come lei sà, in questi casi si cerca di fare tutto il possibile, credendo che un Ospedale possa fare diversamente. La ringrazio e se posso aggiornarla in quanto domani dovremmo sapere il parere del radioterapista se dovrà iniziare la radioterapia. Così mi ha riferito il primario. Quello che penso di continuo in questi casi con l'età così giovane, quanto potrà resistere?. Grazie
[#3]
Gentile Utente,
i fattori da prendere in considerazione per la prognosi sono molti e non tutti immediatamente disponibili. E' importante il valore di PSA di partenza, ancora di più il punteggio di Gleason riportato sull'esame istologico, poi sarà importante l'entità della risposta alla terapia ormonale e come verrà mantenuta.
i fattori da prendere in considerazione per la prognosi sono molti e non tutti immediatamente disponibili. E' importante il valore di PSA di partenza, ancora di più il punteggio di Gleason riportato sull'esame istologico, poi sarà importante l'entità della risposta alla terapia ormonale e come verrà mantenuta.
[#4]
Utente
Il valore preciso di PSA di partenza al momento non ne sono a conoscenza, il punteggio di Gleason è 8. In effetti il medico ci ha spiegato che fino a quando lui sarà ricettivo alla cura ormonale controllando con precisione il valore di PSA questo potrà durare da 1 anche a 3 anni, ma potrà anche immediatamente non ricevere la cura ormonale e in questi casi il passaggio a suo dire sarà sulla chemioterapia. Grazie di nuovo per la sua gentilezza.
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 6.3k visite dal 20/09/2009.
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