Chemioipertermia

Mia suocera, 62 anni, operata 5 anni prima di melanoma C:IV sull'alluce sx, con linfonodi sentinella risultati negativi, e nessuna terapia adiuvante xchè ritenuta non necessaria dall'oncologo, si è ritrovata nel giugno 2009 una massa all'interno dei tessuti della dell'interno coscia sx, che è stata asportata a settembre 2009,refertata come metastasi del melanoma originario. Tac t.b., scintigrafia, ecc. fatte nel frattempo hanno dato fortunatanente esito negativo. Purtroppo però, a novembre sono comparse lesioni superficiali sulla caviglia del piede, asportate ambulatorialmente a dicembre. L'oncologo, a seguito di questo sviluppo repentino, ha ipotizzato la possibilità di un ciclo di chemio "adiuvante", facendo attendere un po' per scegliere la strada piu' adatta tra: chemio classica a ciclo mensile oppure intervento chirurgico di chemioipertermia. A gennaio, ha deciso per la prima (x evitare lo shoch di un intervento chirurgico che dura varie ore, ci è stato detto, ad una paziente plurioperata già prima del melanoma ad un rene e con l'altro atrofizzato, ed al cuore- by pass alla Vena cava e angioplastica nel 2003). In tutto questo è di febbraio la comparsa di ulteriori noduli superficiali sempre sul collo del piede e ora anche verso il polpaccio. Ciò ha rimandato l'oncologo all'ipotesi di intervento di chemioipertermia. Immediatamente mandata dal chirurgo già a febbraio, questi ha rassicurato sugli esiti dell'intervento e prefigurato una attesa di max un mese e mezzo per la data (equivaleva a metà marzo).Intanto, continuando a proliferare i noduletti, ci siamo premurati di farlo presente e oggi viene fuori che, ancora incerta la data dell'intervento chirurgico, si accenna ad un altro intervento che farà presumibilmente la settimana prossima, di "tamponamento". Di questo non so nemmeno il nome: sembra un'iniezione locale nelle aree dove sono le formazioni di farmaci chemioterapici.
Mi potrebbe un oncologo del sito, illustrare di che si tratta e in cosa dobbiamo sperare, anche rispetto ai tempi che si stanno allungando a dismisura??
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Dr. Carlo Pastore Oncologo 3.9k 133 1
Gentile Utente,

quanto esplicato nel presente post è piuttosto nebuloso. Occorre far specificare dai curanti quale farmaco intendono impiegare localmente ed in che modo vogliono praticare un trattamento di chemioipertermia per poter formulare un parere. Trattandosi comunque di una malattia recidivante, presumibilmente diffusa in diversi distretti corporei, vedrei di buon occhio una chemioterapia sistemica (ad esempio con fotemustina o temozolomide).

un caro saluto

Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it

Dr. Carlo Pastore
https://www.ipertermiaitalia.it/

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Utente
Utente
Gentile dott. Pastore, intanto la ringrazio per la sollecita risposta. Riguardo alla questione delle recidive, è stata esclusa l'opportunità di intervenire in maniera sistemica, almeno per il momento. Gli esiti degli ultimi esami fatti fortunatamente escludono problemi in altri organi.
Per l'intervento di tamponamento, si tratta dell'elettrochemioterapia applicato in locale sui noduli evidenziatisi nella gamba.

Spero di poterle riferire al più presto dati precisi a riguardo.Per il momento so che si tratta di terapie sperimentali da praticarsi presso un istituto di ricerca romano. Non so molto di più, purtroppo.
La ringrazio ancora per l'attenzione che vorrà continuare a dedicarci.

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Utente
Utente
Sono riuscita ad avere informazioni sull'intero decorso clinico della signora, nata nel 1947, che riporto integralmente. Mi scuso anticipo per la lunghezza del testo.

"DIAGNOSI: Melanoma
03.05.2004: asportazione di lesione pigmentata piede sinistro. Esame Istologico: MELANOMA maligno acrale lentigginoso, non ulcerato. Componente cellulare epitelioidea. Reazione infiammatoria assente. Infiltrazione neoplastica del derma reticolare (livello IV sec. Clark).
Infiltrazione perineurale. Mitosi: 1/1= HPF. Spessore mm2,50 sec. Breslow. La lesione è a ridosso del margine profondo della escissione.
15.06.2004: ampliamento (cm 2) della pregressa exeresi e ricerca linfonodo sentinella inguinale sinistro.
Esame Istologico
Sede del prelievo: 10985 – Inguine sinistro
10986 – Inguine sinistro
10987 – Piede dx 1° dito esterno
Reperti macroscopici
10985 – Linfonodo di cm 1,2 in dimensione massima, viene sezionato ogni 1-2 mm, incluso in toto da ciascuna inclusione vengono allestiti 10 preparati istologici seriati colorati con E.E. ed immunoistochimicamente per la proteina S-100.
10986 – Linfonodo di cm 2 in dimensione massima, viene sezionato ogni 1-2 mm, incluso in toto da ciascuna inclusione vengono allestiti 10 preparati istologici seriati colorati con E.E. ed immunoistochimicamente per la proteina S-100.
10987 – Ellisse di cute e sottocute delle dimensioni di cm 6x4 percorsa da cicatrice chirurgica.
Reperti microscopici
10987 – Cute e sottocute sede di cicatrice dermoipodermica e di flogosi cronica granulomatosa con cellule giganti multinucleate da corpo estraneo.
Diagnosi
10985 – Linfonodo sede di linfoadenite cronica reattiva aspecifica di tipo misto.
10986 – Linfonodo sede di linfoadenite cronica reattiva aspecifica di tipo misto.
Segue regolari controlli di follow up fino a 03.07.2009: Ecografia addome completo + cavi ascellari e regione inguinale bil.: neg per segni di ripresa di malattia.
RX TORACE: neg.
VIDEAT DERMATOLOGICO: neg.

24.07.2009 EO: tumefazione nodulare sottocutanea regione inguinale sin. Ecografia: l’esame ecografico è stato eseguito in corrispondenza della tumefazione presente sulla superficie mediale della coscia sin. Si documenta in sede ipodermica profonda formazione a margini policiclici, disomogenea, tendenzialmente, ipoecogena, di mm 22; la formazione aderisce al sottostante piano muscolare che non sembra comunque infiltrato. L’analisi flussimetrica ha documentato scarsa vascolarizzazione della formazione. Si consiglia valutazione chirurgica.
05.08.2009: TC Total Body: negativa per localizzazioni secondarie
Micro nodulo sub-pleurico nel segmento anteriore del lobo superiore destro, non tipizzabile per le esigue dimensioni e meritevole di rivalutazione 2-3 mesi. Non versamenti pleurici. Linfonodi sub-centimetrici in sede pre-aortica, retrocavale e precarenale. Noduli tiroidei. area di addensamento del parenchima mammario tra i quadranti esterni a destra, reperto meritevole di valutazione ecografica mirata (mm 5,1).
22.09.2009: intervento chirurgico di asportazione “voluminoso nodulo di consistenza dura aderente ai piani profondi” [descrizione testuale del chirurgo a seguito dell’asportazione stessa]
EI: metastasi da MELANOMA.
24.12.2009: asportazione chirurgica di numero 4 lesioni alla gamba sinistra: metastasi da MELANOMA.


10.02.2010: TC Total Body
Cranio: non processi espansivi endocranici. Non idrocefalo.
Torace: immodificato il nodulo di pochi millimetri di diametro, non calcifico, al passaggio tra i segmenti anteriore e posteriore del lobo superiore di destra.
Residuo cicatriziale della lingula.
Pervie le principali vie aeree.
In data odierna, comparsa di numero 3 noduli sospetti gamba sinistra.
Si invia da chirurgo per valutazione chemioipertermia perfusionale isolata arto inferiore sinistro.
18.02.2010: parere del chirurgo a seguito della visita: si rende necessario l’intervento di chemioipertermia.
01.03.2010: la paziente, seguendo un consiglio medico, ha provveduto nel frattempo all’autopalpazione; in data odierna, ha così constatato la presenza di ulteriori formazioni nodulari, sottocutanee e cutanee, localizzabili tra il 1° dito esterno del piede sinistro (sede del primo e originario intervento chirurgico) ed il ginocchio.
Fermo restando l’intervento chirurgico di chemioipertermia perfusionale, si rende necessario intervento contenitivo di elettrochemioterapia, stabilito per il giorno 22.03.2010.

ANAMNESI FAMILIARE: Madre e padre deceduti rispettivamente per tumore dell’utero e per tumore della vescica; 3 sorelle ed 1 fratello viventi (una sorella è affetta da cisti tiroidee).
ANAMNESI FISIOLOGICA: Normale sviluppo psico-fisico. Cinque gravidanze di cui tre a termine.
ANAMNESI PATOLOGICA REMOTA: Morbillo e parotite epidemica.
Microlitiasi renale bilaterale (pregresse coliche renali). Micosi piede bilaterale in terapia locale e sistemica. Ipertensione arteriosa, in terapia. Angioma emisoma L2. Distiroidismo, in terapia.
Ad anni 20 e 24, la paziente ha subito due interventi per calcolosi renale – rene destro;
ad anni 42, la paziente ha subito intervento di colicistectomia.
Novembre 2002: intervento di by-pass aorto-coronarico.
Gennaio 2003: angioplastica con posizionamento di stent all’altezza del tronco comune.
Trauma ginocchio destro.
Frattura piede sinistro."

Da aggiungere che 10 gg fa la signora ha subito un intervento di elettrochemioterapia su 12 formazioni cutanee, comparse negli ultimi 3 mesi sempre sull'arto in questione, identificate come metastasi del melanoma originario. Una tredicesima, nella parte interna della coscia, prossima alla cicatrice di quella massa tolta a luglio scorso, è stata asportata chirurgicamente per la biopsia (siamo in attesa del referto).
Inoltre i medici ci hanno riferito di stare valutando se è opportuno o meno procedere ad un ulteriore intervento di perfusione chemioterapica su arto.
Concludo: cosa ne pensate? Il decorso della malattia è sconvolgente per la proliferazione improvvisa nell'arco di un anno e mezzo, e soprattutto dopo 5 anni di monitoraggio sempre confortante!
Ringrazio per la cortese attenzione.
Melanoma

Il melanoma, o cancro della pelle, è un tumore, spesso molto aggressivo, che si sviluppa dalle cellule della pelle che producono melanina (melanociti).

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