Kemioterapia

Salve, mio padre nel gennaio scorso, è stato sottoposto a degastro-gastrectomia, splenectomia e resezione del 2° e 3° segmento epatico in seguito all'esito di una biopsia che lo vedeva affetto da carcinoma gastrico di tipo diffuso con anello a castone. Dall'esame istologico ne è uscito T4 M0. Da circa un mese e mezzo, ha sacca di drenaggio per una fistole pancreatica, che pare stia per esaurirsi. Qualche giorno fa abbiamo effettuato una tac al torace e all'addome con e senza MDC, e questo e quanto ne è venuto fuori: TORACE. A sinistra, presenza di versamento pleurico che si estende dalla doccia parietocostale per circa 37 mm con reazione fibrotica concomitante; presenza di alcuni linfonodi del diametro inferiore al cm in sede prevascolare, Loggia di Barety, finestra aorto-polmonare, paratracheale, precarenale. Modico inspessamento dellinterizio peribroncovascolare bilateralmente. Presenza di qualche bolla enfisematosa la maggiore delle quali, del diametro massimo di circa 13 mm, al segmento apicale del lobo inferiore di destra. Sfumata area di perfusione "a mosaico" in corrispondenza dei segmenti basali del lobo inefriore di sinistra. Non evidenza di parenchimali polmonari. Qualche linfonodo del diametro massimo di 13 mm in sede ascellare, bilateralmente.
ADDOME COMPLETO. Scarsa toilette intestinale. Al di sotto della sacca di drenaggio si evidenzia verosimile raccolta ascessaualizzata, saccata ed a pareti iperdsense del Dmax di 4.2 x 2 cm circa. Fegato nei limiti massimi per dimensioni in assenza di focalità. VBI non dilatate. VBI ai limiti massimi per calibro. Vena porta di regolare calibro e pervia. In sede sottodiaframmatica destra si evidenzia bolla aerea del diametro longitudinale max di 4 cm circa. Regolare aspetto densitometrico dei reni (presenza di formazione a contenuto cistico in sede renale destra del Dmax di 12 mm circa), surreni e vescica. Non lesioni focali a carico del pancreas. Presenza di qualche subcentrimetrico linfonodo in sede lombo-aortica ed inguinale bilateralmente. Diffusa e marcata iperdensità del grasso mesenteriale con numerose nodularità sub-centrimetriche nel contesto. Modesta falda fluida allo scavo pelvico.

Questo è quanto. A riguardo i medici sono ancora un pò perplessi (o almeno così sembrano) sul da farsi riguardo la kemioterapia, ciò dovuto sia all'impedimento della sacca di drenaggio, sia perchè fuori tempo in quanto sono passati, da pochi giorni, i 2 mesi dal giorno dell'intervento.

Come ci consigliate di procedere? E' necessaria la kemioterapia?
Nell'attesa di una Vostra risposta, porgo
distinti saluti

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Dr. Carlo Pastore Oncologo 3.9k 133 1
Gentile Utente,

molto dipende dallo stato dei linfonodi al momento dell'intervento. Se erano coinvolti dalla malattia direi che, anche se è trascorso molto tempo dall'intervento, è opportuno un trattamento chemioterapico. Eventualmente abbinato ad ipertermia locoregionale.

un caro saluto

Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it

Dr. Carlo Pastore
https://www.ipertermiaitalia.it/

[#2]
dopo
Utente
Utente
Salve Dott. Pastore, inizio col ringaziarLa per aver risposto alla mia richiesta. Ora, riguardo a quanto dice, devo risponderLe che purtroppo non sappiamo quale era lo stato dei linfonodi coinvolti al momento dell'intervento, poichè a mio padre, non è stata fatta la TAC (e sinceramente, non ho ancora capito se per negligenza dei medici o per chissà quale altro motivo). L' unica cosa che possso dirLe a riguardo è che i medici si sono basati solo sulla biopsia, tanto è vero che da un'iniziale coinvolgimento della sola sacca intestinale, si è stati costretti a intervenire anche su milza, fegato e pancreas. Non so se quanto Le dico possa essere rilevante, ma noi siamo ancora un pò confusi. Nei prossimi giorni dovremmo incontrare un'oncologa, in quanto il precedente consulto in ospedale è stato alquanto irrisorio e poco soddisfacente.
Nel ringraziarLa per la sua disponibilità, porgo
distint saluti
[#3]
dopo
Utente
Utente
Gentile Dott. Pastore,
probabilmente non ha ancora visualizzato la mia risposta, ma volevo informarLa che abbiamo avuto l'incontro con l'oncologa, la quale, in seguito alla consultazione di tutto l'incartamento riguardante mio padre, ritiene intervenire con un leggero ciclo di chemioteapia nonostante la presenza della fistola, di cui le parlavo. Questo parere però, è in netto contrasto con quello espresso dal chirurgo che invece si è personalmente occupato del caso, il quale è assolutamente contrario all'intervento chemioterapico, sia per la presenza della suddetta fistola sia per la debolezza fisica di mio padre. Può immaginare la nostra confusione e titubanza al riguardo. Non sappiamo cosa fare...
Quale è il suo parere al riguardo?
Le porgo cari saluti
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Dr. Carlo Pastore Oncologo 3.9k 133 1
Gentile Utente,

la mancata conoscenza dello stato linfonodale mi induce ancor di più a pensare che sia necessario un trattamento chemioterapico (questo in considerazione dell'ampio intervento che si è reso necessario e che documenta una malattia estesa a livello locoregionale). Io resto dell'idea che chirurgo ed oncologo dovrebbero parlarsi per trovare un onorevole compromesso, nell'interesse del paziente.

un caro saluto

Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it
[#5]
dopo
Utente
Utente
Salve Dott. Pastore, La ringrazio per la sua grande disponibilità e per il servizio che offrite a noi utenti...
Riguardo la situazione di mio padre, non siamo ancora giunti a nulla.
La terrò aggiornata.

Cordiali saluti