Carcinoma mammario multicentrico (scoperto dopo)
Gentilissimi dottori sono una studentessa di medicina che sta vivendo un incubo senza fine. A dicembre 2009 è stato diagnostico un carcinoma duttale infiltrante della mammella di circa di 2 cm a mia mamma, scoperto tramite mammografia di controllo e confermato dall'agoaspirato. I medici non hanno ritenuto opportuno eseguire ulteriori accertamenti (io però ho portato mia mamma nell'ospedale dove studio e le ho fatto eseguire una TC preoperatoria, cosa che poi dopo si rivelerà fondamentale), e hanno operato subito, eseguendo una QUART + dissezione linfonodale ascellare totale. Dall'esame istologico il tumore è apparso subito molto aggressivo, 2,2 cm con c-erb2 +3, ki67 al 60% , grading G3, recettori per estrogeni e progesterone negativi. Fortunatamente i 14 linfonodi asportati non erano interessati da metastasi. Non essendo soddisfatta della gestione di quei medici per la chemioterapia l'ho portata nell'ospedale dove studio, dove l'hanno studiata e stadiata accuratamente, (TC post-operatoria, ecografia epatica e scintigrafia ossea tutte negative) .....mia mamma ha così iniziato la chemio seguendo il protocollo TAC per 6 somministrazioni + herceptin per un anno. Ci eravamo leggermente tranquillizzati quando è sopraggiunta una nuova tegola. Una settimana fa ha eseguito una RM del seno (il suo è un seno denso che quindi si studia male alla mammografia) e i medici si sono accorti che ha altri 2 foci neoplastici millimetrici sempre nella stessa mammella che si vedevano anche alla prima TC. Ci hanno detto che il carcinoma era dunque multicentrico e che ora mia madre va rioperata (mastectomia totale). Potete immaginare in che incubo siamo nuovamente piombati.
Ora vorrei chiedere, se cortesemnte potreste aiutarmi a risolvere questo rebus:
-hanno qualche responsabilità i primi medici che non hanno neanche minimamente ipotizzato che il cancro potesse essere multicentrico?
-il trattamento che mi hanno proposto nel 2o ospedale è finalmente corretto?
-cambia qualcosa in termini di prognosi il fatto che sia multicentrico?e infine com'è la prognosi in generale?
Sono piuttosto terrorizzata, anche perchè non sono estranea alla materia.
Vi ringrazio infinitamente.
Ora vorrei chiedere, se cortesemnte potreste aiutarmi a risolvere questo rebus:
-hanno qualche responsabilità i primi medici che non hanno neanche minimamente ipotizzato che il cancro potesse essere multicentrico?
-il trattamento che mi hanno proposto nel 2o ospedale è finalmente corretto?
-cambia qualcosa in termini di prognosi il fatto che sia multicentrico?e infine com'è la prognosi in generale?
Sono piuttosto terrorizzata, anche perchè non sono estranea alla materia.
Vi ringrazio infinitamente.
[#1]
-non so proprio se abbiano responsabilità perchè occorrerebbe consultare tutta la documentazione in suo possesso. Da come descrive Lei il quadro, poichè non allega l'esame istologico nei dettagli, sembrerebbe un tumore UNICENTRICO senza tener conto dei dettagli emersi alla RM e TC precedentemente.
-Qualche dubbio sarebbe potuto emergere se i margini di resezione della quadrantectomia fossero risultati ancora interessati
-se tutte le pazienti eseguissero TC e RM probabilmente
in molte di esse sarebbero rilevati ulteriori foci millimetrici. Il fatto che possano rimanere non rilevati in molti casi senza conseguenze ,probabilmente dimostra che molti di questi possano non avere alcuna evoluzione in senso di progressione. Ma restiamo nel campo delle ipotesi ed in quello del "senno del poi". Purtroppo quando vengono rilevati ulteriori foci la mastectomia resta l'unica alternativa, a meno che questi piccoli foci non siano nella stessa sede della quadrantectomia ed in tal caso una radicalizzazione ulteriore potrebbe bastare. Non è possibile comunque esprimersi in tal senso senza avere consultato la documentazione strumentale.
Anche perchè se è vero che la RM può rilevare lesioni che altre indagini non avevano rilevato purtroppo evidenzia anche un discreto numero di aree falsamente sospette. E se i due foci millimetrici fossero proprio
"aree falsamente sospette" ? Perchè non provare su queste prima della mastectomia a fare una microbiopsia?
http://www.senosalvo.com/attualita_intro2010.htm#15
-Sulla prognosi ha già detto Lei : si tratta di un tumore aggressivo per la presenza di diversi fattori prognostici sfavorevoli, ma è confortante che il più importante (stato dei linfonodi ascellari) sia favorevole.
Mi scuso per lo scarso contributo ma questo è il limite dei consulti tramite Internet.
-Qualche dubbio sarebbe potuto emergere se i margini di resezione della quadrantectomia fossero risultati ancora interessati
-se tutte le pazienti eseguissero TC e RM probabilmente
in molte di esse sarebbero rilevati ulteriori foci millimetrici. Il fatto che possano rimanere non rilevati in molti casi senza conseguenze ,probabilmente dimostra che molti di questi possano non avere alcuna evoluzione in senso di progressione. Ma restiamo nel campo delle ipotesi ed in quello del "senno del poi". Purtroppo quando vengono rilevati ulteriori foci la mastectomia resta l'unica alternativa, a meno che questi piccoli foci non siano nella stessa sede della quadrantectomia ed in tal caso una radicalizzazione ulteriore potrebbe bastare. Non è possibile comunque esprimersi in tal senso senza avere consultato la documentazione strumentale.
Anche perchè se è vero che la RM può rilevare lesioni che altre indagini non avevano rilevato purtroppo evidenzia anche un discreto numero di aree falsamente sospette. E se i due foci millimetrici fossero proprio
"aree falsamente sospette" ? Perchè non provare su queste prima della mastectomia a fare una microbiopsia?
http://www.senosalvo.com/attualita_intro2010.htm#15
-Sulla prognosi ha già detto Lei : si tratta di un tumore aggressivo per la presenza di diversi fattori prognostici sfavorevoli, ma è confortante che il più importante (stato dei linfonodi ascellari) sia favorevole.
Mi scuso per lo scarso contributo ma questo è il limite dei consulti tramite Internet.
Salvo Catania, MD
Chirurgo oncologo-senologia chirurgica
www.senosalvo.com
[#2]
Utente
Grazie per la risposta, per essere più chiara allego il risultato dell'istologico e della RM:
ISTOLOGICO: Carcinoma duttale infiltrante della mammella scarsamente differenziato G3 (3+3+2) del diametro massimo di 22 mm con residua componente in situ di tipo cribriforme e comedonica. Assenza di angioinvasione, focale la necrosi, modesto l'infiltrato infiammatorio intra e peritumorale. Margini di resezione esenti da neoplasia. 16 linfonodi esenti da metastasi. pT2N0M0. La sostanziale negatività per recettori estrogenici e progestinici si associa a non ormonodipendenza della neoplasia. La frazione di crescita valutata con antiki67 è risultata elevatissima (60%). La neoplasia è risultata negativa per l'antigene correlato all'antioncogene alterato p53 ed iperesprime l'antigene neu (la reazione istochimica è risultata positiva in maniera intensa e circonferenziale sulle membrane della totalità delle cellule).
RM: nelle sequenze T1 dopo somministrazione di mdc a destra in sede retroareolare e parareolare superoesterna si osservano alcuni millimetrici potenziamenti (DM 5 mm) dotati di precoce e intenso enhancement, ulteriore millimetrico potenziamento (DM 6 mm) si osserva a livello del QII a destra, a circa 3 cm dal capezzolo. I potenziamenti sono riferibili a residuo di malattia emeritevoli di escissione chirurgica.
Spero che così il quadro sia un pò più chiaro. La malattia è dunque unicentrica o multicentrica?ripeto mia mamma si è operata di QUART + DLA al QSE in gennaio, ha iniziato chemio TAC, dopo 2 cicli ha eseguito la RM e in base al suo risultato tra un mese dopo altre 2 chemio dovrà fare la mastectomia facendo così in tutto 4 chemio-intervento- rivalutazione (probabilmente altre 2 chemio dopo l'intervento). La prego mi chiarisca un pò sulla prognosi, so che dovrà stare in follow-up a vita, ma esistono delle possibilità di "guarigione" completa o comunque di un lungo intervallo di tempo libero da malattia?
la ringrazio di nuovo.
ISTOLOGICO: Carcinoma duttale infiltrante della mammella scarsamente differenziato G3 (3+3+2) del diametro massimo di 22 mm con residua componente in situ di tipo cribriforme e comedonica. Assenza di angioinvasione, focale la necrosi, modesto l'infiltrato infiammatorio intra e peritumorale. Margini di resezione esenti da neoplasia. 16 linfonodi esenti da metastasi. pT2N0M0. La sostanziale negatività per recettori estrogenici e progestinici si associa a non ormonodipendenza della neoplasia. La frazione di crescita valutata con antiki67 è risultata elevatissima (60%). La neoplasia è risultata negativa per l'antigene correlato all'antioncogene alterato p53 ed iperesprime l'antigene neu (la reazione istochimica è risultata positiva in maniera intensa e circonferenziale sulle membrane della totalità delle cellule).
RM: nelle sequenze T1 dopo somministrazione di mdc a destra in sede retroareolare e parareolare superoesterna si osservano alcuni millimetrici potenziamenti (DM 5 mm) dotati di precoce e intenso enhancement, ulteriore millimetrico potenziamento (DM 6 mm) si osserva a livello del QII a destra, a circa 3 cm dal capezzolo. I potenziamenti sono riferibili a residuo di malattia emeritevoli di escissione chirurgica.
Spero che così il quadro sia un pò più chiaro. La malattia è dunque unicentrica o multicentrica?ripeto mia mamma si è operata di QUART + DLA al QSE in gennaio, ha iniziato chemio TAC, dopo 2 cicli ha eseguito la RM e in base al suo risultato tra un mese dopo altre 2 chemio dovrà fare la mastectomia facendo così in tutto 4 chemio-intervento- rivalutazione (probabilmente altre 2 chemio dopo l'intervento). La prego mi chiarisca un pò sulla prognosi, so che dovrà stare in follow-up a vita, ma esistono delle possibilità di "guarigione" completa o comunque di un lungo intervallo di tempo libero da malattia?
la ringrazio di nuovo.
[#3]
Le ho già espresso le mie perplessità sulla possibilità di esprimersi riguardo alla radicalità della malattia senza poter consultare direttamente la documentazione.
Sicuramente esistono possibilità di guarigione stante anche la negatività dei linfonodi ascellari.
Le maggiori perplessità riguardano sul >>residuo di malattia emeritevoli di escissione chirurgica>> non tanto sulla sopravvivenza , ma sulle probabilità di ripresa LOCALE della malattia.
Sicuramente esistono possibilità di guarigione stante anche la negatività dei linfonodi ascellari.
Le maggiori perplessità riguardano sul >>residuo di malattia emeritevoli di escissione chirurgica>> non tanto sulla sopravvivenza , ma sulle probabilità di ripresa LOCALE della malattia.
[#4]
Utente
La ringrazio molto per la risposta. Il problema è che questi foci multipli si vedevano già anche alla TC pre-operatoria (li definiva "millimetrici potenziamenti dopo mdc in sede retroareolare e nel QSE"....), ma i dottori non hanno pensato a farle fare una risonanza per capire meglio di cosa si trattasse ed ecco perchè ora ci troviamo a dover reintervenire. Nei numerosi protocolli ora presenti mi chiedo se il ruolo della RM non debba essere rivisto per esere introdotto in modo più importante nella diagnostica di queste neoplasie, dato che mi sembra di capire che nelle mammelle dense come quella di mia mamma è l'esame più sensibile (anche qui, nessun dottore ha mai pensato NEGLI ANNI a farle fare una RM ma sempre e solo mammografie....). Dato che anche io tra poco sarò un medico mi sembra un modo di procedere sinceramente sbagliato o quantomeno poco corretto. Mi perdoni ma non riesco a comprendere in pieno la sua perplessità...i margini erano puliti, questi altri foci erano indipendenti dal primo tumore, erano per così dire tumori satelliti o cosa altro?che intende per "radicalità" della malattia?la possibilità di ripresa locale che dice lei la eliminiamo con la mastectomia totale, giusto?
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 18.2k visite dal 08/04/2010.
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