Le chemio nn hanno avuto riscontro positivo quindi i medici dell'ospedale pascale

Salve,a mio padre 60 anni nello scorso febbraio gli è stato diagnosticato un carcinomaal polmone dxcoerente con NSCLC con possibilità di differenziazione neuroendocrina a grandi cellule.In seguito a pet è stato evidenziato accumulo nelle seguenti zone:lobo medio polmonedx,regione sottocarenale,ilare polm sx e surrenalica sx e a livello addomino-pelvico.Con tc cranio è stata riscontrata metastasi al cervelletto di quasi 3 cm.Per tale patologia ha effettuato trattamento radioterapico convenzionale panencefalico(10 sedute) e radioterapia metabolica sistemica con immunoconiugati.Effettuata pet di controllo e la situazione era che la metastasi cerebellare era scomparsa e con regressione delle metastasi addominali ma peggiormento se pu lieve del polmone dx.Nei mesi di luglio e agosto è stato sottoposto a 2 cicli di chemio(carboplatino e taxolo)per un periodo di 6 cicli ma purtroppo dopo il secondo la situazione è questa:notevole increm della lesione parenchimale polmonare dx che occupa quasi x intero il lobo sup e medio.Comparsa di linfonodi ipermetabolici in sede sovraclaveare dx paratracheale.Increm captazione ilo polmonaredx e anterir vasi polmonaresx.Comparsa multiple nodulazioni linfonodali in sede lombo aortica e di almeno 2 gettoni di tessuto solido in sede subfrenica anterioresx.Presenza grossolana di lesione(20x14mm)nell'emisfero cerebraledx.Insomma le chemio nn hanno avuto riscontro positivo quindi i medici dell'ospedale Pascale di Napoli hanno deciso di sospendere terapia chemioterapica e di sottoporlo solo al trattamento con TARCEVA.Chiedo è giusto questo trattamento?Ci sarebbero altre strade da seguire?è vero che come hanno detto i medici non ci sono speranze? chiedo a chiunque possa rispondermi un aiuto e ulteriori chiarimenti.
Anticipatamente grazie
[#1]
Dr. Vito Barbieri Oncologo 1.6k 57 1
Gentile utente,
purtroppo la situazione è particolarmente grave per l'estensione della malattia, l'insorgenza già in fase multimetastatica, la scarsa chemiosensibilità.
Il tentativo dei colleghi di giocare la carta del farmaco biologico, peraltro ampiamente usato ed autorizzato come seconda linea di terapia nelle neoplasie polmonari, è una scelta opportuna.
Purtroppo, anche se dispiace dirlo, una neoplasia polmonare già insorta in questo stadio, non è una malattia guaribile.
A diaposizione per ulteriori chiarimenti

Dr Vito Barbieri
direttore Struttura Complessa di Oncologia
Azienda Ospedaliera Pugliese-Ciaccio - Catanzaro

[#2]
dopo
Utente
Utente
grazie dottore x le celere risposta.Quindi non cè null'altro da fare che attendere, se mai ci saranno ,risultati con il Tarceva?
[#3]
Dr. Vito Barbieri Oncologo 1.6k 57 1
Bisogna sperare che, come accade sia pur in una minoranza dei casi, la strategia diversa (terapia biologica) possa rivelarsi attiva a differenza della chemioterapia. Bisogna provare.