Perdite ematiche post menopausali
Gentilissimi dottori,
vi scrivo per un opinione riguardo la situazione di mia madre. 56 anni, nel 1985 ha avuto un mioma poi asportato e da dieci anni ha un fibroma all'utero. nel 2003 ha iniziato ad avere fortissime perdite a causa del suddetto fibroma e nel 2004 operata per un tumore maligno al seno, ha fatto la radioterapia ma non la chemio.
subito dopo ha iniziato la terapia farmacologica con il tamoxifene, che però causava transaminasi alte ed è quindi stato sostituito con femara.
in contemporanea con l'inizio della terapia nel 2004 ha iniziato le punture di enantone, che le hanno bloccato anche le perdite.
nel 2008 le ha sospese ma è ritornato un altro ciclo naturale, e visto che la menopausa non era sopraggiunta ha ricominciato a fare le punture.
da aprile di quest'anno ha finito definitivamente la cura sia di femara che di enantone.
Il problema purtroppo nasce dal fatto che da un anno a questa parte è ricominciato lo spotting, che inizialmente era ogni due o tre giorni, ma da aprile avviene ogni giorno.
mia mamma ha fatto un'ecografia nel marzo 2010 che ha evidenziato endometrio di spessore 4.1 mm, che non ha destato sospetti nel ginecologo.
l'ultima ecografia risale al 22 novembre 2010 e rivela endometrio di spessore 3.5 mm.
purtroppo quest'ultima eco non è stata mostrata al ginecologo fino ad oggi, quindi mia mamma ha subito più di sei mesi di perdite ogni giorno senza alcun controllo.
oggi ci siamo appunto recate dalla ginecologa che, saputo dello spotting, ha detto che non può essere dovuto al fibroma (che a suo parere dovrebbe essere regredito, visto che mia mamma a 56 anni dovrebbe essere in menopausa) ha ordinato esami ormonali per verificare che sia sopraggiunta la menopausa, ecografia (che è stata fissata già questo lunedì) e biopsia dell'endometrio.
a suo parere è necessario ricercare tra le cause del sanguinamento una non meglio specificata "patologia", e quando ho sentito chiedere per quanto tempo ha assunto il tamoxifene mi è gelato il sangue nelle vene, perchè so che può essere legato al tumore dell'endometrio.
inoltre la visita ginecologica non ha rivelato nulla di anomalo, e no c'è stato sanguinamento.
vi scrivo per chiedervi un parere, per sapere se le perdite ematiche possono essere dovute anche ad altre cause che non siano per forza una neoplasia.
purtroppo a causa di problemi familiari mia mamma si è trascurata e ho molta rabbia dentro, perchè anche io non mi sono preoccupata a sufficienza.
Vi chiedo scusa per la lunghezza del messaggio, purtroppo sono molto preoccupata e ho cercato di essere precisa per poterne, grazie a voi, capire di più.
tra due settimane dovrei laurearmi, ma con questo peso sul cuore non è facile andare avanti.
Grazie infinite per il servizio che fornite
vi scrivo per un opinione riguardo la situazione di mia madre. 56 anni, nel 1985 ha avuto un mioma poi asportato e da dieci anni ha un fibroma all'utero. nel 2003 ha iniziato ad avere fortissime perdite a causa del suddetto fibroma e nel 2004 operata per un tumore maligno al seno, ha fatto la radioterapia ma non la chemio.
subito dopo ha iniziato la terapia farmacologica con il tamoxifene, che però causava transaminasi alte ed è quindi stato sostituito con femara.
in contemporanea con l'inizio della terapia nel 2004 ha iniziato le punture di enantone, che le hanno bloccato anche le perdite.
nel 2008 le ha sospese ma è ritornato un altro ciclo naturale, e visto che la menopausa non era sopraggiunta ha ricominciato a fare le punture.
da aprile di quest'anno ha finito definitivamente la cura sia di femara che di enantone.
Il problema purtroppo nasce dal fatto che da un anno a questa parte è ricominciato lo spotting, che inizialmente era ogni due o tre giorni, ma da aprile avviene ogni giorno.
mia mamma ha fatto un'ecografia nel marzo 2010 che ha evidenziato endometrio di spessore 4.1 mm, che non ha destato sospetti nel ginecologo.
l'ultima ecografia risale al 22 novembre 2010 e rivela endometrio di spessore 3.5 mm.
purtroppo quest'ultima eco non è stata mostrata al ginecologo fino ad oggi, quindi mia mamma ha subito più di sei mesi di perdite ogni giorno senza alcun controllo.
oggi ci siamo appunto recate dalla ginecologa che, saputo dello spotting, ha detto che non può essere dovuto al fibroma (che a suo parere dovrebbe essere regredito, visto che mia mamma a 56 anni dovrebbe essere in menopausa) ha ordinato esami ormonali per verificare che sia sopraggiunta la menopausa, ecografia (che è stata fissata già questo lunedì) e biopsia dell'endometrio.
a suo parere è necessario ricercare tra le cause del sanguinamento una non meglio specificata "patologia", e quando ho sentito chiedere per quanto tempo ha assunto il tamoxifene mi è gelato il sangue nelle vene, perchè so che può essere legato al tumore dell'endometrio.
inoltre la visita ginecologica non ha rivelato nulla di anomalo, e no c'è stato sanguinamento.
vi scrivo per chiedervi un parere, per sapere se le perdite ematiche possono essere dovute anche ad altre cause che non siano per forza una neoplasia.
purtroppo a causa di problemi familiari mia mamma si è trascurata e ho molta rabbia dentro, perchè anche io non mi sono preoccupata a sufficienza.
Vi chiedo scusa per la lunghezza del messaggio, purtroppo sono molto preoccupata e ho cercato di essere precisa per poterne, grazie a voi, capire di più.
tra due settimane dovrei laurearmi, ma con questo peso sul cuore non è facile andare avanti.
Grazie infinite per il servizio che fornite
[#3]
Utente
Gentili Dottori,
vi riscrivo per aggiornarvi sulla situazione e chiedervi ulteriori chiarimenti.
il referto del pap-test del 15 settembre è il seguente:
DIAGNOSI CITOPATOLOGICA:
Reperto di anomalie in cellule di tipo ghiandolare.
Reperto di cellule ghiandolari atipiche di significato indeterminato, probabile neoplasia.
L'ecografia effettuata in data 30 settembre:
SONOISTEROGRAFIA:
Immediato reflusso di una discreta quantità di sangue all'introduzione del catetere di Goldstein. Mediante distensione cavitaria si evidenzia mioma sottomucoso fundico G1-G2 di mm 21x24; mioma IM anteriora G2 di mm 20x25; polipo posterolaterale sx del corpo sessile di mm 12x10. Endometrio mal valutabile per le numerose formazioni protundenti in cavità non ispessimenti significativi.
In seguito all'ecografia ci avevano detto di stare tranquilli, purtroppo poi il paptest ci ha dato queste brutte notizie.
Lo scorso paptest, effettuato nell'aprile del 2010 non aveva rivelato nulla.
e l'ecografia non evidenziava nulla all'apparenza.
Ciò significa che la malattia potrebbe comunque non essere in uno stadio avanzato?
inoltre volevo se possibile chiedere cosa significa "cellule di tipo ghiandolare".
Vi ringrazio anticipatamente
vi riscrivo per aggiornarvi sulla situazione e chiedervi ulteriori chiarimenti.
il referto del pap-test del 15 settembre è il seguente:
DIAGNOSI CITOPATOLOGICA:
Reperto di anomalie in cellule di tipo ghiandolare.
Reperto di cellule ghiandolari atipiche di significato indeterminato, probabile neoplasia.
L'ecografia effettuata in data 30 settembre:
SONOISTEROGRAFIA:
Immediato reflusso di una discreta quantità di sangue all'introduzione del catetere di Goldstein. Mediante distensione cavitaria si evidenzia mioma sottomucoso fundico G1-G2 di mm 21x24; mioma IM anteriora G2 di mm 20x25; polipo posterolaterale sx del corpo sessile di mm 12x10. Endometrio mal valutabile per le numerose formazioni protundenti in cavità non ispessimenti significativi.
In seguito all'ecografia ci avevano detto di stare tranquilli, purtroppo poi il paptest ci ha dato queste brutte notizie.
Lo scorso paptest, effettuato nell'aprile del 2010 non aveva rivelato nulla.
e l'ecografia non evidenziava nulla all'apparenza.
Ciò significa che la malattia potrebbe comunque non essere in uno stadio avanzato?
inoltre volevo se possibile chiedere cosa significa "cellule di tipo ghiandolare".
Vi ringrazio anticipatamente
[#5]
Utente
Buongiorno Gentile Dottore,
approfitto nuovamente della Sua gentilezza per aggiornarLa sulla situazione e chiederLe alcuni consigli.
Martedì scorso (25 ottobre) con gli esiti della biopsia, della tac e della risonanza magnetica ci siamo recati nel centro dove è in cura mia mamma e abbiamo ricevuto la diagnosi precisa e il piano terapeutico.
La diagnosi è di adenocarcinoma endometriale a medio grado di differenziazione, purtroppo la malattia si è estesa ai linfonodi pelvici e paraortici, ma non sembra abbia intaccato altri organi.
Ci sono stati prescritti 3 cicli di chemioterapia da effettuarsi due giorni ogni tre settimane, in seguito sperano di poter intervenire con un'isterectomia.
Purtroppo però ieri ci hanno contattati e ci hanno fissato un appuntamento per il primo ciclo di chemio per il 17 novembre, tra venti giorni!!
è normale secondo Lei un'attesa così lunga? inizierebbe le cure oltre due mesi dopo la prima visita da cui sono partite le indagini,..a me sembra troppo.
Il centro dove ci siamo rivolti è molto grande e accreditato, ma se l'attesa dovesse essere troppo lunga e compromettere ulteriormente lo stato di salute di mia mamma e le sue possibilità non esiterei a cercare altrove.
Intanto lunedì li ricontatteremo per chiedere se c'è stato un errore.
Chiedo a Lei e anche ai suoi colleghi che volessero intervenire un parere spassionato: cosa fareste al posto mio?
Grazie infinite
approfitto nuovamente della Sua gentilezza per aggiornarLa sulla situazione e chiederLe alcuni consigli.
Martedì scorso (25 ottobre) con gli esiti della biopsia, della tac e della risonanza magnetica ci siamo recati nel centro dove è in cura mia mamma e abbiamo ricevuto la diagnosi precisa e il piano terapeutico.
La diagnosi è di adenocarcinoma endometriale a medio grado di differenziazione, purtroppo la malattia si è estesa ai linfonodi pelvici e paraortici, ma non sembra abbia intaccato altri organi.
Ci sono stati prescritti 3 cicli di chemioterapia da effettuarsi due giorni ogni tre settimane, in seguito sperano di poter intervenire con un'isterectomia.
Purtroppo però ieri ci hanno contattati e ci hanno fissato un appuntamento per il primo ciclo di chemio per il 17 novembre, tra venti giorni!!
è normale secondo Lei un'attesa così lunga? inizierebbe le cure oltre due mesi dopo la prima visita da cui sono partite le indagini,..a me sembra troppo.
Il centro dove ci siamo rivolti è molto grande e accreditato, ma se l'attesa dovesse essere troppo lunga e compromettere ulteriormente lo stato di salute di mia mamma e le sue possibilità non esiterei a cercare altrove.
Intanto lunedì li ricontatteremo per chiedere se c'è stato un errore.
Chiedo a Lei e anche ai suoi colleghi che volessero intervenire un parere spassionato: cosa fareste al posto mio?
Grazie infinite
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 6.2k visite dal 15/09/2011.
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