Un carcinoma duttale infiltrante g3 pt1c pn1a

Buonasera

mia cugina 30 anni è stata operata a qualche mese fa per un carcinoma duttale infiltrante G3 pT1c pN1a. I dettagli sono i seguenti:

- dimensione tumore: 1,8 cm nella sua lunghezza massima
- linfonodi interessati: 1 su 20
- recettori estrogeni: 70%
- recettori progesterone: 50%
- ki67: 60%

sono risultati negativi tutti gli altri esami: scintigrafia, tac total body, lastre ai polmoni e ecografia epatica.

A seguito di tale diagnosi ha iniziato la chemioterapia: 4 cicli EC + 4 cicli Taxani. La cura contiene inoltre anticorpo moclonale, radioterapia e estrogeni.

La mia domanda è questa: dopo un primo momento di terrore assoluto abbiamo cercato di razionalizzare e ci siamo convinti che la strada è dura ma la guarigione completa è possibile anche perchè il tumore, seppur aggressivo, è stato preso in fase iniziale ed è aggredibile con tutte le terapie conosciute (anticorpo monoclonale e terapia ormonale inclusi). Questa analisi è stata frutto anche di un consulto avuto con un noto vostro collega che ci ha detto che possiamo essere ottimisti.

Che ne pensate?

[#1]
Dr. Alessandro D'Angelo Oncologo 2.8k 64
Ritengo che abbia già detto tutto lei.
E' sempre molto difficile comunque dare delle certezze soprattutto quando si parla di terapie adiuvanti (definibile come la cura del microscopico, ammesso che ci sia!!). Indubbiamente i nuovi farmaci hanno portato ad un miglioramento delle cure preventive e la ricerca ha portato a distinguere sempre più le pazienti da abbinare ad esse.

Cordiali Saluti
Dr. Alessandro D'Angelo
(email: alessandro.dangelo@grupposamed,com)

[#2]
Dr. Salvo Catania Oncologo, Chirurgo generale, Senologo 33.6k 1.2k
Gentile utente,
Concordo con il collega D'Angelo che Lei, aiutata probabilmente dai consulti precedenti , dimostra di avere le idee molto chiare sulla sua situazione :
E' vero che ci siano alcuni parametri prognostici sfavorevoli (G3,Ki 67...) , ma la maggior parte di questi hanno significato favorevole (dimensione del tumore,linfonodi negativi, recettori positivi.....) e che suggeriscono quel cauto ottimismo che vuole che si confermi con la SUA richiesta di consulto.

Lo confermo !

Una curiosità : se il noto collega oncologo l'ha già rassicurata cosa l'ha indotta a percorrere una nuova strada sulla rete che presenta ovvi limiti rispetto alla verifica diretta ?


Salvo Catania, MD
Chirurgo oncologo-senologia chirurgica
www.senosalvo.com

[#3]
Utente
Utente
Gentili dottori innanzitutto grazie mille per la celerità della risposta

i dubbi derivano innanzitutto dal fatto che, nonostante la razionalità mi porti a focalizzarmi sugli elementi "favorevoli", la paura è talmente tanta che si è sempre in cerca di conferme

in secondo luogo le incertezze sono state fomentate da due ulteriori elementi:

- due consulti contrastanti in termini di terapia (in un caso volevano eliminare le 4 sedute di taxani e le avevano vietato i fattori di crescita)

- l'atteggiamento dei medici che la tengono in cura (abbiamo scelto un ospedale vicino casa che le permettesse di effettuare le terapie in modo sereno) che non si sono mai sbilanciati a dirci una parola di speranza nonostante, come vi ringrazio di avermi confermato, ci siano concrete possibità di guarigione.

volevo infine approfittare dello spazio che mi avete dedicato per dare una parola di conforto alle persone che stanno per iniziare le terapie: nel nostro caso gli effetti collaterali della chemioterapia sono stati praticamente nulli (tranne la perdita dei capelli per la quale però esistono delle bellissime parrucche in commercio). L'importante credo sia avere fiducia e credere nella guarigione affrontando ogni seduta come "qualcosa di buono" che rappresenti un passo ulteriore verso l'uscita dal tunnel.

Ho solo due altre domande:

- che significa la "cura del microscopio"?
- che ne pensate dei fattori di crescita?

grazie mille