Adenocarcinoma polmonare poco differenziato

Buongiorno a tutti
la domanda che sto per fare verra' da voi Specialisti considerata sicuramente poco dettagliata (in proposito mi impegno a inserire di seguito maggiori dettagli dai quali ancora non sono in possesso) ma nasce da una mia preoccupazione.

Mia madre 76 anni non fumatrice, circa un mese fa ha avuto una forte influenza con febbre relativamente alta per 3 giorni (circa 38.6/38.7) tosse molto grassa. Ha intrapreso cura antibiotica di prevenzione (si pensava fosse una polmonite) nonostante la quale la febbre non è mai andata via (è rimasta costante sempre intorno a 37.1 - 37.2).
Per cui, dopo circa 10 gg di cura antibiotica 8nel frattempo ne è stato aggiunto anche un'altro), abbiamo eseguito un rx Torace dal quale è risultata una grossolana formazione sul lobo sup. dx, consigliando una TAC con liquido di contrasto.
Quest'ultima è stata è stata eseguita, dopo circa 4 gg, rilevando in effetti una formazione di circa 4x5 cm sul lobo superiore destro con leggero ingrossamento dei linfonodi a livello regionale. Il radiologo (persona di nostra conoscenza), avendo notato dalle analisi anche l'aumento di alcuni markers tumorali CA 15-3 (107,8) e CA 125 (54,5) ha accuratamente eseguito la tac dalla pelvi fino al torace, escludendo altre formazioni neoplastiche (Premetto che, a mia madre qualche settimana prima è stata fatta anche una mammografia risultata negativa, proprio per l'aumento del CA 15-3, e un ecografia all'utero,anche questa negativa, per l'aumento del CA 125).
Dopo circa una settimana dalla TAC con mezzo di contrasto, è stata eseguita la biopsia in Day hospital con ago aspirato.
Nel frattempo la febbre e tosse sono passati (la dottoressa ha verificato che a livello polmonare mia madre risultava, pulita).
Oggi abbiamo avuto il responso della Biopsia (dopo circa 10 gg dal prelievo) che è risultato essere il seguente: Adenocarcinoma poco differenziato.
Premetto che mia madre non ha mai avuto negli anni precedenti alcun sintomo così come in occasione dell'ultima influenza da me citata.
Non ha avuto dolori toracici, affanno, astenia, sangue dalla bocca.

Cosa mi devo aspettare? Sono molto preoccupato..se non disperato.

Ringrazio sin da ora per la vostra risposta e mi riprometto, onde consentirvi di fare migliori valutazioni, di riportare, non appena ne entrero' in possesso, il risultato scritto sia della Tac che della Biopsia.
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dopo
Attivo dal 2007 al 2014
Ex utente
Ecco il risultato della TAC total body con mezzo di contrasto:

L'esame TC del torace ha messo in evidenza voluminosa opacità parenchiemale del lobo superiore del polmone destro, solida, disomogenea, paramediastinica e posteriore che si estende dall'apice dell'ilo di circa 6 x 5 cm di diametro massimo.
Sono presenti voluminosi linfonodi del mediastino medio contiguo alla tumefazione stessa.

Non significative ulteriori alterazioni parenchiemali nel polmone omolaterale e controlaterale.
Numerosi piccoli linfonodi ascellari.
A livello addominale non si rilevano significative alterazioni dei vari parenchimi fatta eccezione per la presenza di isolate piccole formazioni cistiche nei due reni.
Utero e regioni annessiali nei limiti della norma per l'eta della Pt.
Non linfonodi pelvici aumentati di volume.
Centimetrici linfonodi delle regioni inguinali.


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Prof. Filippo Alongi Radioterapista 2.1k 120 17
Caro utente,
l'età della sua cara mamma è abbastanza avanzata e quindi la chirurgia, in queste situazioni, è difficilmente indicabile senza remore dal chirurgo/anestesista, in virtù di verosimili patologie concomitanti importanti(cardiopatie, broncopatie cronica,ecc). In tal caso non significa comunque arrendersi senza intraprendere nulla per la malattia. Bisogna infatti considerare le condizioni generali che, se indicassero una età "biologica" non troppo avanzata, non escluderebbero in prima istanza un approccio con radioterapia (o chemioterapia, magari in combinazione, anche se difficilmente fattibile).
Continuerei l'iter diagnostico completo con l'esame PET con FDG che è indiscutibilmente ormai lo standard di eccellenza per una corretta stadiazione delle neoplasie polmonari, soprattutto per escludere altre localizzazioni e per meglio indicare la compromissione linfonodale mediastinica. Naturalmente, le condizioni generali, come dicevo, devono essere attentamente considerate per calcolare, fin da subito, un adeguato rapporto costo-beneficio di queste cure-indagini, al fine di non peggiorare ulteriormente il quadro generale della paziente e non solo della malattia.

Prof. Filippo Alongi
Professore ordinario di Radioterapia
Direttore Dipartimento di Radioterapia Oncologica Avanzata, IRCCS Negrar(Verona)

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dopo
Attivo dal 2007 al 2014
Ex utente
Gentile Dott. Alongi,
la ringrazio per la sua celere e cortese risposta.
Volevo tuttavia chiderLe, non essendo un esperto io in materia, il significato della diagnosi della TAC con mdc.
Apparentemente per un'inesperto come me, sembrerebbe che il tumore (un primitivo), sia per il momento localizzato e confinato solo nella parte in cui è stato diagnosticato (lobo superiore destro) e non ha ancor sconfinato nè al resto del polmone omolaterale ne' a quello controlaterale (anche gli altri organi non presentano alterazioni). Ho provato a fare delle ricerche su internet dalle quali ho notato che in questi casi (ovviamente prima bisognerebbe fare una stadiazione) l'intervento chirurgico non è escluso .. anzi (ho letto di resezione dell'intero lobo polmonare)!
Mia madre al di la' del diabete (non prende insulina) e di ipertensione, non ha patologie cardiache, respiratorie o altro. Lei crede che l'età costituisca un "vero" e "grave" limite all'intervento?
Mi scusi se le pongo tutte queste domande ma credo che capisca la mia preoccupazione essendo l'unica persona rimasta nella mia vita (mio padre l'ho perso tanti anni fa per un melanoma).
Non vorrei che la chemioterapia o la radio terapia siano solo rivolte al contenimento dei sintomi, al rallentamento del processo e non invece alla cura del Tumore stesso.
Giovedi' comunque abbiamo preso appuntamento con il primario di chirurgia toracica dell'ospedale della mia città e solo li sapremo l'iter che dovra' seguire. Probabilmente come dice lei le faranno fare anche la pet che ho letto essere un esame che prevede l'introduzione di glucosio i iodio.
In proposito pensa che per una persona diabetica ci possono essere di rischi?
Quali potrebbero essere le controindicazioni di un eventuale radioterapia o chemioterapia adiuvanti?
Data la sua gentilezza vorrei avere da Lai delle riposte.
La ringrazio nuovamente per la sua cortesia
un caro saluto

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Prof. Filippo Alongi Radioterapista 2.1k 120 17
Carissimo,
lei ha esplicato con massima chiarezza che non vuole intraprendere scelte "rinunciatarie" per sua madre, e questo è comprensibilissimo in relazione al rapporto affettivo che la coinvolge in modo diretto. Partendo anche dall'assunto che anche sua madre voglia sottoporsi alle procedure diagnostico-terapeutiche più"aggressive" come la chirurgia, tramite un forum è IMPOSSIBILE stabilire la resecabilità della lesione(apparentemente ottenibile proprio in virtù della lettura del referto che mi sembra abbia interpretato molto attentamente), e l'operabilità della paziente(anche questa a quanto pare accettabile, alla luce del quadro di condizioni generali ottimali o sub-ottimali che descrive).
Sono sicuro che affrontando questi argomenti con la stessa chiarezza e accuratezza al vostro chirurgo con gli esami alla mano e soprattutto visitando la paziente, otterrà le risposte che chiede.
Relativamente alla PET, necessita dell'introduzione di fluoro-deossi-glucosio marcato radioattivamente. Se la glicemia è controllata non dovrebbero esserci problematiche pratiche nell'esecuzione e nello studio dell'esame.
In relazione ai quesiti sulle terapie adiuvanti, si valuteranno in itinere, se necessarie e se si stabilirà l'indicazione chirugica.
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dopo
Attivo dal 2007 al 2014
Ex utente
GEntilissimo Dott Alongi,
ha ragione quando lei dice che proprio per il rapporto affettivo che mi lega a mia madre, non voglio intraprendere scelte "rinunciatarie". E credo che qualsiasi altra persona, al mio posto, farebbe la stessa cosa.
Ecco perchè sicuramente non lascero' niente di incompiuto.
Giovedì, credo che il Primario di Chirurgia toracica, ci esporrà tutte le possibilitè e l'iter da intrapendere.
I tumori purtroppo vengono visti come dei demoni (e a volte lo sono), ma è anche vero che la medicina moderna ha fatto notevoli passi in avanti ed è per questo motivo che VOGLIO continuare a sperare e ad avere fiudcia nella classe medica alla quale Lei appartiene.
Data la sua specializzazione vorrei sapere se nel caso specifico di mia madre, una radioterapia, puo' avere effetti collaterali, cosi' come anche la chemioterapia.

La ringrazio nuovamente e rinnovo i miei piu' cortesi saluti.
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Prof. Filippo Alongi Radioterapista 2.1k 120 17
La radioterapia è un trattamento LOCALE, e in quanto tale provoca effetti avversi acuti e/o cronici solo sulla sede anatomica coinvolta dai campi di trattamento. Nel caso di sua madre bisogna considerare:
1) dimensione e sede del tumore primitivo nel contesto del parenchima poolmonare
2) estensione della compromissione linfonodale.
Nuove teconologie quali la radioterapia ad intensità modulata, meglio se guidata da immagini morfo-funzionali(PET/TC), consentendo in alcuni casi lo studio del movimento dell'organo con il respiro e quindi minimizzando i volumi di trattamento conseguenti, hanno il potenziale di ridurre gli effetti collaterali.
Naturalemente sono molteplici i fattori che possono influenzare questo risultato: l'età, patologie cardiopolmonari concomitanti, e il profilo di radiosensibilità soggettiva di ogni singolo paziente.

Relativamente al trattamento con antiblastici e famaci chemioterapici in senso lato, pur non essendo il mio campo principale, posso sicuramente dirle che si tratta di terapie SISTEMICHE,quindi con possibili ricadute tossiche su diversi organi e apparati. Ma su questo potranno aggiungere di più gli amici oncologi medici del forum.
[#7]
dopo
Attivo dal 2007 al 2014
Ex utente
Grazie Dott Alongi per la sua esaustiva risposta.
Attendo allora con fiducia che qualche medico oncologo del forum sappia darmi maggiori chiarimenti in merito ai trattamenti chemioterapici.

un caro saluto
[#8]
dopo
Attivo dal 2007 al 2014
Ex utente
E' passato un po' di tempo dall'ultimo mio post e volevo solo aggiornarvi e, se possibile porrVi qualche altro quesito.

La settimana scorsa abbiamo avuto un incontro con il Primario di Chirurgia toracica dell'ospedale della mia città, il quale, con esame istologico alla mano e tac con liquido di contrasto, ha fatto una prima classificazione del tumore allo Stadio IIIA.
A suo parere sarebbe utile (in accordo con gli oncologi che avrebbe sentito il giorno seguente), una chemioterapia neoadiuvante prima di un eventuale operazione.
Il giorno dopo siamo stati contattati da un medico della sue Equipe il quale ha esposto la necessita' di fare eseguire a mia madre una TAC PET.
E qui viente la mia domanda.
Ho letto su internet che la PET si basa sull'iniezione di glucosio con iodio per poter individuare dove si accumula e quindi individuare le cellule tumorali.
Mia madre è diabetica e quindi volevo sapere se questo esame puo' presentare per lei delle controindicazioni!

ringrazio sin da ora chi vorra' ripondere a questo quesito..
un saluto
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Prof. Filippo Alongi Radioterapista 2.1k 120 17
Caro utente,
in realtà, se la glicemia è controllata con una adeguata terapia ipoglicemizzante prima dell'esame, non si dovrebbe compromettere la sensiblità o specificità dell'esame PET con fluorodeossiglucosio.
Cordiali Saluti
[#10]
dopo
Attivo dal 2007 al 2014
Ex utente
Chiedo scusa se riscrivo nuovamente tutto, ma finalmente abbiamo avuto tutti i risultati scritti degli esami effettuati e credo che in questo modo sia piu' utile per voi; Finora credo di essere stato molto confusionario.
allora..

Mia madre 76 anni non fumatrice, circa due mesi fa ha avuto una forte influenza con febbre relativamente alta per 3 giorni (circa 38.6/38.7) tosse molto grassa. Ha intrapreso cura antibiotica di prevenzione (si pensava fosse una polmonite) nonostante la quale la febbre non è mai andata via (è rimasta costante sempre intorno a 37.1 - 37.2).
Per cui, dopo circa 10 gg di cura antibiotica , abbiamo eseguito un rx Torace dal quale è risultata una grossolana formazione sul lobo sup. dx, consigliando una TAC con liquido di contrasto.

Responso:
L'esame TC del torace ha messo in evidenza voluminosa opacità parenchiemale del lobo superiore del polmone destro, solida, disomogenea, paramediastinica e posteriore che si estende dall'apice dell'ilo di circa 6 x 5 cm di diametro massimo.
Sono presenti voluminosi linfonodi del mediastino medio contiguo alla tumefazione stessa.

Non significative ulteriori alterazioni parenchiemali nel polmone omolaterale e controlaterale.
Numerosi piccoli linfonodi ascellari.
A livello addominale non si rilevano significative alterazioni dei vari parenchimi fatta eccezione per la presenza di isolate piccole formazioni cistiche nei due reni.
Utero e regioni annessiali nei limiti della norma per l'eta della Pt.
Non linfonodi pelvici aumentati di volume.
Centimetrici linfonodi delle regioni inguinali.
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Dopo circa una settimana dalla TAC con mezzo di contrasto, è stata eseguita la biopsia in Day hospital con ago aspirato.

il responso della Biopsia (dopo circa 10 gg dal prelievo) che è risultato essere il seguente: Adenocarcinoma poco differenziato

Circa una settimana fa, dietro consiglio del reparto di chirurgia toracica (che a sua volta ha già consultato l’oncologo) è stata eseguita una PET- TC

Responso:

L’esame è stato effettutato a digiuno (glicemia 109) con tecnica PET-TC a 60 minuti dopo la somministrazione e.v. di 18F-FDG per un’attività di 7.9 mCi.
Sono state acquisite immagini della distribuzione del tracciante di vitalità tumorale dalla base cranica alla pelvi (total body) per una durata di circa 30 minuti. Sono state ricostruite sezioni topografiche riorientate secondo piano coronale ed un pano sagittale (potere risolutivo della metodica: circa mm. 7)

Quesito clinico: valutazione metabolica di N. polmonare;

L’indagine tomoscintigrafica positronica total body mostra intenso accumulo potologico del radioglucosio (SUV max =27,7) che si proietta in corrispondenza della voluminosa formazione polmonare del lobo superiore destro in sede paramediastinica posteriore, già nota, in rapporto a sede di malattia ad elevato indice metabolico.
Altri focolai di intenso epermetabolismo glucidico si evidenziano a livello della loggia del Barety (SUV max=22.5) e in sede ilare destra (SUV max=7,4) e con minore intensità di uptake in sede parailare destra (SUV max=3,6) e in sede sottocarenale (SUV max=3,4): reperti da riferire a ulteriori localizzazioni della malattia.
Scarsa fissazione del radiofarmaco a livello dei linfonodi ascellari e inguinali bilaterali, già segnalati, da controllare nel tempo.
Si segnala intensa, diffusa e disomogenea fissazione del ragioglucosio a carico dell’intestino.
Nei limiti del potere risolutivo della metodica non si apprezzano altre aree di significativa attività metabolica nei restanti distretti corporei esaminati.

Il quadro clinico è ben evidente. Tuttavia volevo sapere se il fatto che la pet non abbia individuato altre zone al di la’ di dove è localizzato il tumore, è un “buon segno” e se la chemioterapia puo’ essere efficace per la riduzione della massa in vista di un’operazione!

Un caro saluto


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Prof. Filippo Alongi Radioterapista 2.1k 120 17
La assenza di altre localizzazioni extratoraciche, considerando la buona accuratezza diagnostica della PET con FDG, in queste patologie, è un fattore da considerare positivamente. Saranno necessarie altre valutazioni con il medesimo esame almeno dopo il III ciclo e poi a fine trattamento farmacologico per valutare la possibile risposta clinica.
Cordialità
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dopo
Attivo dal 2007 al 2014
Ex utente
Dott. alogi la ringrazio per la Sua risposta.
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