Ritardo chemioterapia
Gentili medici
Vorrei chiedere un parere circa l'andamento della mia terapia a seguito della diagnosi di Glioblastoma multiforme su lobo frontale destro.
A seguito della diagnosi (sospettata a fine gennaio e confermata da biopsia in data 18/02 di quest'anno), e relativa craniotomia che ha rimosso praticamente tutta la massa presente (a meno di equivoci, il referto medico relativo all'intervento non riportava di zone inaccessibili o frammenti non rimossi), ho iniziato dopo circa 50 giorni dalli'ntervento (praticamente poco dopo pasqua), il primo ciclo congiunto di chemioterapia (temozolamide 120mg) e radioterapia mirata, finito poi a fine maggio.
La prima risonanza magnetica di controllo non ha evidenziato nessuna ricomparsa del tumore, ma anzi un perfetto stato delle cicatrici e dell'area interessata.
Avrei dovuto iniziare il secondo ciclo di chemioterapia a fine giugno, ma essendo i valori dei globuli bianchi sotto il limite minimo (oscillazioni irregolari fra 3mila e 4mila, sia in aumento che in diminuzione) da circa 8 settimane a questa parte, non posso iniziare tale ciclo chemioterapico composto da temozolamide 250mg per cinque giorni di fila, con 25 giorni circa di riposo successivi, per tre mesi.
I medici continuano a dire che finché i valori di tali globuli non si rialzeranno, non si potrà continuare con la terapia. Non ho ricevuto finora, nonostante numerose richieste, informazioni relative a tale (ormai secondo me significativo) ritardo sul ciclo di cure o sulla sua effettiva gravità.
Sto anche seguendo un medico dedito a fornire una terapia di supporto oncologica, e prendo quindi prodotti omeopatici al fine di far risalire i valori di globuli bianchi.
Il mio dubbio, che vi pongo, è se tale situazione di ritardo rispetto alla tabella di marcia delle cure è significativo per l'efficacia delle cure (è grave?) , e se, oltre alla terapia di supporto, esiste la possibilità di avere cure più mirate ad accererare la risalita dei globuli bianchi.
Vi prego di darmi delucidazione chiara e dettagliata su tale questione, che inizia a preoccuparmi, nonostante l'atteggiamento quasi "indifferente" degli oncologi a cui mi rivolgo di solito. Vorrei inoltre sapere come mi dovrei comportare in futuro, se tale situazione di stasi dovesse ripresentarsi.
Mi scuso in anticipo per la mia lunga spiegazione del mio problema, e mi auguro di ricevere quanto prima risposta a riguardo
Ringraziandovi del vostro supporto e disponibilità
Cordiali saluti
Vorrei chiedere un parere circa l'andamento della mia terapia a seguito della diagnosi di Glioblastoma multiforme su lobo frontale destro.
A seguito della diagnosi (sospettata a fine gennaio e confermata da biopsia in data 18/02 di quest'anno), e relativa craniotomia che ha rimosso praticamente tutta la massa presente (a meno di equivoci, il referto medico relativo all'intervento non riportava di zone inaccessibili o frammenti non rimossi), ho iniziato dopo circa 50 giorni dalli'ntervento (praticamente poco dopo pasqua), il primo ciclo congiunto di chemioterapia (temozolamide 120mg) e radioterapia mirata, finito poi a fine maggio.
La prima risonanza magnetica di controllo non ha evidenziato nessuna ricomparsa del tumore, ma anzi un perfetto stato delle cicatrici e dell'area interessata.
Avrei dovuto iniziare il secondo ciclo di chemioterapia a fine giugno, ma essendo i valori dei globuli bianchi sotto il limite minimo (oscillazioni irregolari fra 3mila e 4mila, sia in aumento che in diminuzione) da circa 8 settimane a questa parte, non posso iniziare tale ciclo chemioterapico composto da temozolamide 250mg per cinque giorni di fila, con 25 giorni circa di riposo successivi, per tre mesi.
I medici continuano a dire che finché i valori di tali globuli non si rialzeranno, non si potrà continuare con la terapia. Non ho ricevuto finora, nonostante numerose richieste, informazioni relative a tale (ormai secondo me significativo) ritardo sul ciclo di cure o sulla sua effettiva gravità.
Sto anche seguendo un medico dedito a fornire una terapia di supporto oncologica, e prendo quindi prodotti omeopatici al fine di far risalire i valori di globuli bianchi.
Il mio dubbio, che vi pongo, è se tale situazione di ritardo rispetto alla tabella di marcia delle cure è significativo per l'efficacia delle cure (è grave?) , e se, oltre alla terapia di supporto, esiste la possibilità di avere cure più mirate ad accererare la risalita dei globuli bianchi.
Vi prego di darmi delucidazione chiara e dettagliata su tale questione, che inizia a preoccuparmi, nonostante l'atteggiamento quasi "indifferente" degli oncologi a cui mi rivolgo di solito. Vorrei inoltre sapere come mi dovrei comportare in futuro, se tale situazione di stasi dovesse ripresentarsi.
Mi scuso in anticipo per la mia lunga spiegazione del mio problema, e mi auguro di ricevere quanto prima risposta a riguardo
Ringraziandovi del vostro supporto e disponibilità
Cordiali saluti
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Gentile Signora, la tabella di marcia di una chemioterapia è stabilita unicamente dalle reazioni che determinano gli antiblastici. La temozolamide è un farmaco che provoca alterazioni ematologiche e gli oncologi che la seguono, come io stesso, non possono sbilanciarsi sull'andamento di questa tossicità.
Sono passati 8 mesi dall'intervento e da quello che capisco Lei è in buona salute con ottimo recupero delle funzioni cerebrali (non accenna ad alcun esito). Sta assumendo farmaci omeopatici per i globuli bianchi. In questa attesa, che capisco è per Lei snervante, affronti il problema sotto una altra prospettiva. Legga i miei articoli in questo sito sul "China Study" e anche il Libro originale in italiano edito da Macroedizioni 2011. Le suggerisco di prendere in attenta considerazione il cambio drastico ed immediato del suo stile alimentare passando ad alimenti vegetali, integrali e il più possibile naturali. In tre mesi di tempo Lei dovrebbe trovare un netto miglioramento nella stabilizzazione dei globuli bianchi. In quel momento mi ricontatti. Cordiali saluti
Sono passati 8 mesi dall'intervento e da quello che capisco Lei è in buona salute con ottimo recupero delle funzioni cerebrali (non accenna ad alcun esito). Sta assumendo farmaci omeopatici per i globuli bianchi. In questa attesa, che capisco è per Lei snervante, affronti il problema sotto una altra prospettiva. Legga i miei articoli in questo sito sul "China Study" e anche il Libro originale in italiano edito da Macroedizioni 2011. Le suggerisco di prendere in attenta considerazione il cambio drastico ed immediato del suo stile alimentare passando ad alimenti vegetali, integrali e il più possibile naturali. In tre mesi di tempo Lei dovrebbe trovare un netto miglioramento nella stabilizzazione dei globuli bianchi. In quel momento mi ricontatti. Cordiali saluti
Prof. Mirco Bindi, www.mircobindi.com
specialista in Oncologia, Radioterapia, Patologia generale
[#2]
Utente
Gentile Dott. Bindi
La ringrazio della risposta da Lei pubblicata, Le sue informazioni sono preziose e per me fonte di interesse negli articoli.
A dire il vero già da Aprile seguo una dieta particolare, nel quale non sono più presenti latte formaggi, carni rosse, insaccati, grani o cereali raffinati, e seguo molti dei consigli sulla dieta del dott. Berrino sul sito dell'INRC. A ciò, come già scritto, supporto con degli integratori da me indicati da un medico che si occupa di terapie di supporto oncologico, specifiche per il mio male
Sebbene i risultati delle analisi siano in linea di massima molto buoni (leucociti a parte) e di base io mi senta molto bene, questo non mi ha aiutato a stabilizzare sopra una soglia sufficiente i valori sopra 4000 mmc...
Devo sottolineare che sono sempre stata cagionevole di salute, anche un semplice raffreddore mi ha sempre fatta penare con i medicinali!
Il mio dubbio risiede nel fatto che, a mio parere, i medici potrebbero fornire un piano terapeutico che miri specificatamente a rialzare questi globuli bianchi, specie in una situazione di ritardo come la mia, ma che magari per motivi di costi o protocolli non è possibile erogare.
Il sospetto di aver a che fare con medici poco responsabili è in me abbastanza forte..
Sarebbe per me quindi esaustivo sapere se tali terapie esistono e se si in quali casi si possono effettuare. Può darmi qualche delucidazione anche a proposito?
A proposito dei suoi articoli, li trovo davvero di grande interesse e devo dire che sto trovando molti spunti (e punti di contatto con la mia attuale dieta). Le farò sapere di eventuali aggiornamenti.
Grazie ancora della cortesia
Saluti.
La ringrazio della risposta da Lei pubblicata, Le sue informazioni sono preziose e per me fonte di interesse negli articoli.
A dire il vero già da Aprile seguo una dieta particolare, nel quale non sono più presenti latte formaggi, carni rosse, insaccati, grani o cereali raffinati, e seguo molti dei consigli sulla dieta del dott. Berrino sul sito dell'INRC. A ciò, come già scritto, supporto con degli integratori da me indicati da un medico che si occupa di terapie di supporto oncologico, specifiche per il mio male
Sebbene i risultati delle analisi siano in linea di massima molto buoni (leucociti a parte) e di base io mi senta molto bene, questo non mi ha aiutato a stabilizzare sopra una soglia sufficiente i valori sopra 4000 mmc...
Devo sottolineare che sono sempre stata cagionevole di salute, anche un semplice raffreddore mi ha sempre fatta penare con i medicinali!
Il mio dubbio risiede nel fatto che, a mio parere, i medici potrebbero fornire un piano terapeutico che miri specificatamente a rialzare questi globuli bianchi, specie in una situazione di ritardo come la mia, ma che magari per motivi di costi o protocolli non è possibile erogare.
Il sospetto di aver a che fare con medici poco responsabili è in me abbastanza forte..
Sarebbe per me quindi esaustivo sapere se tali terapie esistono e se si in quali casi si possono effettuare. Può darmi qualche delucidazione anche a proposito?
A proposito dei suoi articoli, li trovo davvero di grande interesse e devo dire che sto trovando molti spunti (e punti di contatto con la mia attuale dieta). Le farò sapere di eventuali aggiornamenti.
Grazie ancora della cortesia
Saluti.
[#3]
Gentile Signora, Non ho altri consigli da darLe. I farmaci antiblastici come tutte le proteine animali acidificano le cellule sane in tutti gli organi. I tessuti del cancro sono acidi e nella acidità crescono più facilmente. Gli organi sani come il suo midollo ematopoietico sono sotto stress metabolico acido e stentano a riprendere il loro stato di normalità. Consideri che per smaltire le scorie accumulate con anni di alimentazione animale a volte non bastano 2 anni.
Continui a seguire le indicazioni nutrizionali che Le vengono date in particolare quelle del dott. Berrino, ma mi è sorto il dubbio che Lei, all'interno delle proteine animali, abbia salvato le carni bianche. Spero che sia un mio sbaglio. Cordiali saluti
Continui a seguire le indicazioni nutrizionali che Le vengono date in particolare quelle del dott. Berrino, ma mi è sorto il dubbio che Lei, all'interno delle proteine animali, abbia salvato le carni bianche. Spero che sia un mio sbaglio. Cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 7.4k visite dal 03/09/2015.
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