Esame istologico dubbio?!?!?!
Salve, mia mamma di 69 anni - dopo essersi accorta per caso della presenza di un nodulo di circa 23mm nella mammella sinistra - è stata sottoposta lo scorso 22/07 ad un intervento chirurgico di quadrantectomia QIE mammella sinistra con biopsia sentinella della mammella sinistra.
Ha successivamente eseguito: scintigrafia ossea total body ed ecografia epatobiliare dalla quale non è risultato nessuna alterazione.
Durante l'intervento è stato effettuato l'esame istologico istantaneo. Il chirurgo che ha eseguito l'operazione ci molto rassicurati dicendo che si trattata di un tumore ma dei più "pericolosi" e che probabilmente non ci sarebbe stato bisogno di fare la radioterapia. La stessa cosa ci è stata conferata dal radioterapista che ha visitata mia mamma qualche giorno fà.
E qui vengo al dunque: un amico medico (ma non oncologo) a cui ho fatto leggera la cartella clinica, dopo aver letto i risultati dell'esame istologico definitivo, ci ha alquanto allarmati sostenendo che invece in questi casi il protocollo prevede l'effettazione della radioterapia.
Riporto di seguito una sintesi dell'esame istologico:
DIAGNOSI INTRAOPERATORIA: carcinoma con aspetti suggestivi di infiltrazione
DIAGNOSI DEFINITIVA
1) carcinoma papillare intracistico con sclerosi
2) mallatia fibrocistica con metaplasia apocrina e iperlasia duttiale
3) Linfoadenite reattiva
MARCATORI PROGNOSTICI
Negativa per la determinazione immunoistochimica dei recettori per estrogeni e per progesterone. La frazione proliferante (Ki67) è pari al 30%. Negaativa per la determinazione di p53. Positività nucleare per Topoisomerasi II alfa del 10% delle cellule neoplastiche. Determinazione immunoistochimica iperespressione di HER 2: negativa (score 0).
La mia domanda: è il caso di approfondire sull'opportunità o meno di fare la radioterapia? Se fosse stato opportuno farla siamo in ritardo (l'intervento è stato eseguito più di 2 mesi fà)?
Grazie
Ha successivamente eseguito: scintigrafia ossea total body ed ecografia epatobiliare dalla quale non è risultato nessuna alterazione.
Durante l'intervento è stato effettuato l'esame istologico istantaneo. Il chirurgo che ha eseguito l'operazione ci molto rassicurati dicendo che si trattata di un tumore ma dei più "pericolosi" e che probabilmente non ci sarebbe stato bisogno di fare la radioterapia. La stessa cosa ci è stata conferata dal radioterapista che ha visitata mia mamma qualche giorno fà.
E qui vengo al dunque: un amico medico (ma non oncologo) a cui ho fatto leggera la cartella clinica, dopo aver letto i risultati dell'esame istologico definitivo, ci ha alquanto allarmati sostenendo che invece in questi casi il protocollo prevede l'effettazione della radioterapia.
Riporto di seguito una sintesi dell'esame istologico:
DIAGNOSI INTRAOPERATORIA: carcinoma con aspetti suggestivi di infiltrazione
DIAGNOSI DEFINITIVA
1) carcinoma papillare intracistico con sclerosi
2) mallatia fibrocistica con metaplasia apocrina e iperlasia duttiale
3) Linfoadenite reattiva
MARCATORI PROGNOSTICI
Negativa per la determinazione immunoistochimica dei recettori per estrogeni e per progesterone. La frazione proliferante (Ki67) è pari al 30%. Negaativa per la determinazione di p53. Positività nucleare per Topoisomerasi II alfa del 10% delle cellule neoplastiche. Determinazione immunoistochimica iperespressione di HER 2: negativa (score 0).
La mia domanda: è il caso di approfondire sull'opportunità o meno di fare la radioterapia? Se fosse stato opportuno farla siamo in ritardo (l'intervento è stato eseguito più di 2 mesi fà)?
Grazie
[#1]
Gentile utente,
iniziamo dalle buone notizie.
Il carcinoma papillare infiltrante è un tumore molto raro (1% delle neoplasie della mammella )e presenta una prognosi MOLTO favorevole, addirittura anche nel caso di pazienti con metastasi ai linfonodi ascellari.
Dal punto di vista istologico la maggiore difficoltà è quella di distinguere alcuni carcinomi papillari intraduttali da un papilloma dei dotti.
Se è stata fatta una diagnosi di carcinoma papillare infiltrante
, che si basa sulla identificazione di invasione da parte della neoplasia della capsula fibrosa che spesso delimita la componente intraduttale, la RADIOTERAPIA VA FATTA perchè studi randomizzati hanno dimostrato la necessità dell'irradiazione della mammella dopo chirurgia conservativa, anche per pazienti sopra i 70 anni, perchè questa è in grado di ridurre le recidive locali a 10 anni dal 25 al 6,5 %.
http://www.senosalvo.com/radio.htm
Quindi il problema è semplice :se sia o no un carcinoma infiltrante !
Se sì io alla mia mamma farei la radioterapia anche perchè trattandosi di un carcinoma così raro non solo gli studi, ma anche le osservazioni sono scarse.
Quindi non scrivo cosa va fatto.....ma cosa farei alla mia mamma !
L'intervallo tra terapia chirurgica e l'inizio della radioterapia è stato oggetto di molte controversie. E siccome comunque l'alternativa sarebbe non far nulla non ne facciamo neanche cenno.
Diciamo soltanto che siamo in relativo ritardo, ma non troppo, perchè solo intervalli più lunghi dell'ordine di 4-6 mesi sembrano ridurre la possibilità di controllo locale della malattia.
Se avete dubbi sull'esame istologico è prassi consolidata (non si offende nessuno) richiedere il consulto dei preparati istologici tramite una richiesta del vostro curante e farli esaminare da un anatomo patologo diverso. Se non siamo di fronte neanche ad una neoplasia infiltrante non esiste alcun problema e non si farà nulla.
Mi aggiorni se lo desidera, anche per curiosità professionale personale.
Cordiali saluti.
iniziamo dalle buone notizie.
Il carcinoma papillare infiltrante è un tumore molto raro (1% delle neoplasie della mammella )e presenta una prognosi MOLTO favorevole, addirittura anche nel caso di pazienti con metastasi ai linfonodi ascellari.
Dal punto di vista istologico la maggiore difficoltà è quella di distinguere alcuni carcinomi papillari intraduttali da un papilloma dei dotti.
Se è stata fatta una diagnosi di carcinoma papillare infiltrante
, che si basa sulla identificazione di invasione da parte della neoplasia della capsula fibrosa che spesso delimita la componente intraduttale, la RADIOTERAPIA VA FATTA perchè studi randomizzati hanno dimostrato la necessità dell'irradiazione della mammella dopo chirurgia conservativa, anche per pazienti sopra i 70 anni, perchè questa è in grado di ridurre le recidive locali a 10 anni dal 25 al 6,5 %.
http://www.senosalvo.com/radio.htm
Quindi il problema è semplice :se sia o no un carcinoma infiltrante !
Se sì io alla mia mamma farei la radioterapia anche perchè trattandosi di un carcinoma così raro non solo gli studi, ma anche le osservazioni sono scarse.
Quindi non scrivo cosa va fatto.....ma cosa farei alla mia mamma !
L'intervallo tra terapia chirurgica e l'inizio della radioterapia è stato oggetto di molte controversie. E siccome comunque l'alternativa sarebbe non far nulla non ne facciamo neanche cenno.
Diciamo soltanto che siamo in relativo ritardo, ma non troppo, perchè solo intervalli più lunghi dell'ordine di 4-6 mesi sembrano ridurre la possibilità di controllo locale della malattia.
Se avete dubbi sull'esame istologico è prassi consolidata (non si offende nessuno) richiedere il consulto dei preparati istologici tramite una richiesta del vostro curante e farli esaminare da un anatomo patologo diverso. Se non siamo di fronte neanche ad una neoplasia infiltrante non esiste alcun problema e non si farà nulla.
Mi aggiorni se lo desidera, anche per curiosità professionale personale.
Cordiali saluti.
Salvo Catania, MD
Chirurgo oncologo-senologia chirurgica
www.senosalvo.com
[#2]
Se è carcinoma infiltrante, sia che sia duttale, sia che sia papillare, in seguito a chirurgia conservativa, NECESSITA il completamento con radioterapia su tutta la mammella a scopo adiuvante(Possibilità di ridurre il rischio di recidiva locale fino al 70%).
L'età non riduce il rischio di recidiva locale, sebbene il rischio sia maggiore per alcuni tipi istologici in caso di età giovane.
Quindi concordo pienamente con quanto detto dal collega Catania.
L'età non riduce il rischio di recidiva locale, sebbene il rischio sia maggiore per alcuni tipi istologici in caso di età giovane.
Quindi concordo pienamente con quanto detto dal collega Catania.
Prof. Filippo Alongi
Professore ordinario di Radioterapia
Direttore Dipartimento di Radioterapia Oncologica Avanzata, IRCCS Negrar(Verona)
[#4]
Ex utente
Mi permetto di aggiungere - nel caso potesse servire a comprendere meglio l'esito dell'esame istologico - un'ulteriore parte dell'esame (non l'ho fatto prima per non rendere troppo lungo il consulto):
REFERTO:
Istologicamente si evidenzia una lesione cistica a contenuto emorragico con un'area solida in cui si osservano la proliferazione di cellule atipiche e, nel contempo di una spiccata reazione fibroproduttiva, strutture tubolari irregolari, rivestite da cellule epiteliali con nuceli poliformi, ipercromici e con numerose mitosi, che, nelle sezioni per esame intraoperatorio, sono risultate essere suggestive di carcinoma infiltrante. Sulle ulteriori sezioni per esame definitivo sono state eseguite indagini immunoistochimiche per p63 e miosina muscolo liscio, che hanno evidenziato sempre la presenza delle cellule mioepiteliali intorno alle strutture epiteliali, suggerendo che si tratti di tubuli intrappolati nella fibrosi piuttosto che di vera invasione.
Linfonodo seriato secondo protocollo
CODIFICA DIAGNOSI
P3-Y3042 T-04000 M-85043
P3-Y5405 T-04000 M-74320
P3-Y4244 T-C4000 M-77810
CODIFICA pTNM
pT is pN 0(sn) pM
"PER ME E' ARABO"?!?!??!?!
REFERTO:
Istologicamente si evidenzia una lesione cistica a contenuto emorragico con un'area solida in cui si osservano la proliferazione di cellule atipiche e, nel contempo di una spiccata reazione fibroproduttiva, strutture tubolari irregolari, rivestite da cellule epiteliali con nuceli poliformi, ipercromici e con numerose mitosi, che, nelle sezioni per esame intraoperatorio, sono risultate essere suggestive di carcinoma infiltrante. Sulle ulteriori sezioni per esame definitivo sono state eseguite indagini immunoistochimiche per p63 e miosina muscolo liscio, che hanno evidenziato sempre la presenza delle cellule mioepiteliali intorno alle strutture epiteliali, suggerendo che si tratti di tubuli intrappolati nella fibrosi piuttosto che di vera invasione.
Linfonodo seriato secondo protocollo
CODIFICA DIAGNOSI
P3-Y3042 T-04000 M-85043
P3-Y5405 T-04000 M-74320
P3-Y4244 T-C4000 M-77810
CODIFICA pTNM
pT is pN 0(sn) pM
"PER ME E' ARABO"?!?!??!?!
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 13.1k visite dal 02/10/2008.
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