Asbestosi,esiti fibrotico cicatriziali bi apicale

Gentile Dottore,
ho 61 anni e soffro di diverse patologie. In particolare, soffro di ipertensione ed apnee notturne ostruttive .A visita otorino ed esame fibrolaringoscopia, presento deviazione setto nasale con ipertrofia dei turbinati. A seguito estrazione carcinoma squamo cellulare infiltrante il derma, seguo ecografie di controllo linfonodi ,appurando nodulità tiroidea. Ho effettuato anche tac fegato-addome ove risultano cisti al fegato,e cisti rene sx di cm.9 ,nonché prostata disomogenea. A seguito esofagastroscopia risulta gastrite generalizzata con ernia iatale da scivolamento a livello del cardias.
Alla TC torace , invece, risulta lieve quadro bronchitico-enfisematico diffuso,con minime
bronchiectasie più evidenti,bilateralmente,in sede postero-basale. Nonché formazioni linfonodali di 8 mm. A livello della loggia del Barey e formazione linfonodale iperplasica di circa 14 mm. In sede sovracarenale. E multiple formazioni ipodense a livello del parenchima epatico.
Emerge infine la presenza di esiti fibrotico-cicatriziali bi-apicale.
Poiché sono stato esposto per oltre ventanni ad inalazione di fibre di amosite(amianto) ,gradirei sapere se gli esiti fibrotico-cicatriziali bi-apicale riscontrati presenti nei miei polmoni possono essere definiti come “asbestosi” ,e cioè malattia professionale da esposizione amianto.
Infine, quali suggerimenti può darmi per controllare meglio nel tempo il mio già grave stato di salute generale.
Grazie per il Suo prezioso contributo.
Con i migliori saluti.
Utente 86105

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Dr. Gian Luca Natali Chirurgo toracico, Anestesista 99 3
Gentile Utente,
lo specialista che Le consiglio di consultare è lo pneumologo sia per visionare le immagini TC che per fare altri esami integrativi come la spirometria ed inoltre per seguire l'evoluzione del quadro negli anni.
Gli esiti fibro-calcifici agli apici dei polmoni sono reperti frequenti e spesso senza significato clinico.
Di solito sono il ricordo cicatriziale di una pregressa infezione tubercolare mai diagnosticata ed ormai guarita.
I linfonodi di 8 mm nella loggia di Barety e di 14 mm sottocarenali sono reperti che rientrano nella norma come dimensioni ma comunque per una interpretazione diagnostica ne va valutata la morfologia.
Mi auguro che l'esposizione professionale non sia stata tale da determinare una pneumoconiosi (asbestosi), la spirometria e l'emogasanalisi forniranno allo specialista i dati di una eventuale perdita di funzionalità respiratoria, se poi si esclude una pregressa TBC allora potrà essere considerata la malattia professionale.

Cordiali Saluti.

Dr. G.L. Natali

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