"adenocarcinoma gastrico scarsamente differenziato con staging n1m2

Salve,
il 15/11/2008 mio padre (del 1935) è stato ricoverato per grave anemia nell'U.O. Complessa di Medicina Interna.
In data 09/12/2008 è stato dimesso con la seguente diagnosi di dmissione: "Adenocarcinoma gastrico scarsamente differenziato con staging N1M2. Probabilmente metastasi epatica. Diabete mellito di tipo II scompensato. Cardiopatia ipertensiva. Bronchite cronica. Vasculopatia cerebrale cronica. Ipertrofia prostatica benigna."
nel corso della degenza è stato sottoposto ad emotrasfusioni e sono stati eseguiti esami strumentali:
ECG=> ritmo sinusoidale con FC 70 bmp. nei limiti la conduzione A-V. BBdx completo.
Vista Chirurgica=> dito esploratore sporco di materiale fecale misto a striature di colore piceo.
EGDS: Esofago=> polipo peduncolato subito al di sotto della linea Z. Cardias Beante. Stomaco=> Neoformazione vegetante, infiltrante, ulcerata, sanguinante de dalla parete anteriore del corpo si estende fino alla parete posteriore infiltrando la mucosa di tutta la piccola curva. Si praticano numerose biopsie: adenocarcinoma scarsamente differenziato, ulcerato.
Ecografia clavicola destra=> non lesioni ecografiche evidenti.
TAC torace e addome con mdc=> presenza di area tondeggiante di ipodensità (diam 3 cm circa) in sede sottodiaframmatica del VII segmento epatico compatibile con lesioni ripetitiva. Multiple adenomegalie della regione celica e lombare dx con mancata delineazione delle pareti gastriche per eteroplasia già nota. Nodulo a pareti calcifiche della milza (diam 2 cm circa) Non significative focalità patologiche a carico dei polmoni, reni, pancreas e organi pelvici. Assenza adenomaglie mediastiniche.
Si consiglia Valutazione chirurgica per exeresi della neoformazione."

A tal uopo, mi chiedo se si può operare e se la resezione della neoformazione comporta una allungamento della vita, aggrava i dolori e le condizioni del malato, c'è possibilità di cura totale o se parziale cosa ci si può aspettare.
Nel caso in cui ci sia la possibilità di cura mediante resezione, ci si può aspettare nel momento dell'operazione chirurgica delle cose non previste?
Perchèì nelle diverse classificazioni non riesco ad individuare la classe delle metastasi M2?
Per la diagnosi esposta, in quale classe T appartiene?
In che struttura si può provare ad effettuare l'operazione chirurgica?

confido nei vostri consigli da specialistici e da persone che hanno comunque evidenziato diversi casi di questi.
[#1]
Dr. Alessandro D'Angelo Oncologo 2.8k 64 17
Credo che innanzi ad una malattia metastatica il trattamento sistemico sia prioritario a meno di un forte rischio di sanguinamento il chè farebbe propendere per un intervento palliativo.

Cordiali Saluti
Dr. Alessandro D'Angelo
(email: alessandro.dangelo@grupposamed,com)

[#2]
Prof. Filippo Alongi Radioterapista 2.1k 120 17
Concordo sul fatto che al momento la terapia farmacologica sistemica è il trattamento di elezione, vista la presenza di localizzazioni secondarie. La terapia locale chirugica (o radiante) va effettuata in caso di sintomi importanti che possono incidere sulla qualità della vita o metterla a rischio nell'immediato(emorragia,compressione algica, perforazione).

Prof. Filippo Alongi
Professore ordinario di Radioterapia
Direttore Dipartimento di Radioterapia Oncologica Avanzata, IRCCS Negrar(Verona)

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