Tumore al pancreas con secondarismi epatici

Mio padre, anni 64, è stato ricoverato in data 14.04.09 presso l' ospedale in quanto avvertiva da qualche giorno senso di malessere generale, inappetenza e forta astenia. Veniva sottoposto a TAC dalla quale risultava: "tessuto disomogeneo di 4,8 X 4 cm si riconosce a livello corpo-coda pancreatici, nel cui contesto è presente lungo il profilo anteriore componente ipodensa di circa 1,5 cm di significato necrotico; tale tessuto, in prima ipotesi di significatoeteroproduttivo primitivo, infiltra i vasi splenici e non risulta dissociabile anteriormente dal corpo fondi gastrici. plurime adenopatie si riconoscono in sede celiaca, peripancreatica, interaortocavale e paraortica sinistra, la maggiore di circa 2,7 cm in sede retroportale. Fegato di volume aumentato, a profili irregolari e bozzuti, presenta densità disomogenea in relazione al pressochè completo sovvertimento parenchimale da parte di plurime formazioni solide ipodense di diametro variabile compreso tra pochi mm e circa 3 cm, presenti in entrambi i lobi, di significato sostitutivo secondario. sottile falda liquida si riconosce in sede periepatica ed in scavo pelvico."
Ha iniziato in data 26.04.09 terapia con gemcitabina che assume ogni settimana senza aver mai fatto sospensioni. mi chiedo se ci siano altri farmaci oltre la gemcitabina che possano dargli beneficio e se il fatto di non aver mai fatto sospensioni possa recargli più danni che giovamenti. preciso che non avverte dolori. i sintomi che ha sono stanchezza e febbre alta, ora tenuta sotto controllo con l'indometacina (2 cp da 50 mg dopo i pasti). inoltre dal momento della diagnosi è diventato insulino-dipendente (20 u di humulin r prima dei pasti e 6 u di lantus prima di coricarsi). già prima (da circa quattro anni) era diabetico ma assumeva il glibomet e basta. mi chiedo se sia stato il diabete a provocargi il tumore o quale possa esserne la causa. peraltro fino a due settimane dalla diagnosi lui stava bene. in quanto tempo può essersi formato questo tumore così aggressivo?
ora sta abbastanza bene, esce di casa, a volte guida anche la macchina, mangia regolarmente e anche abbondantemente tant'è che è ingrassato qualche chilo. mi chiedo se questo miglioramento sia da considerarsi una sorta di fuoco di paglia. sono consapevole della gravità della situazione e non voglio illudermi oltremodo.
quanto tempo può vivere una persona nelle sue condizioni?
grazie
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Dr. Carlo Pastore Oncologo 3.9k 133 1
Gentile Utente,

la gemcitabina rappresenta il farmaco più idoneo per questa condizione patologica. E' possibile forzare un pò la mano abbinando magari un altro farmaco che può essere l'oxaliplatino. Inoltre si potrebbe verificare se la neoplasia presenta componente neuroendocrina mediante dosaggio plasmatico della cromogranina A od octreoscan (per maggiori informazioni è possibile visitare il sito www.ipertermiaroma.it ). Sarebbe anche ora opportuno eseguire una TC total body con mdc per fare il punto della situazione. Una neoplasia è un qualcosa che si sviluppa in un lasso di tempo di anni ma prima di dare una sintomatologia in genere deve raggiungere una dimensione tale da disturbare con la sua presenza organi circostanti o la funzionalità dell'organo stesso in cui nasce. La genesi di un tumore del pancreas (come di ogni altro tumore) è poi multifattoriale. Non è conseguenza diretta del diabete. La quantità di vita residua non è possibile stabilirla, poichè molto dipende dalla cinetica cellulare e dalla risposta alle terapie. Altra strategia che può essere messa in campo per la lotta a questa malattia è l'ipertermia da abbinare alla chemioterapia in corso.

Resto a disposizione, un caro saluto

Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it

Dr. Carlo Pastore
https://www.ipertermiaitalia.it/

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dopo
Utente
Utente
Nel ringraziarLa della celere risposta sono a richiederLe qualche chiarimento.
Questo farmaco di cui mi ha parlato,l'oxaliplatino, da somministrare in combinazione alla gemcitabina, che effetti collaterali ha? l'oncologo che ha in cura mio padre mi ha parlato di due linee difensive: la prima a base di gemcitabina, con effetti collaterali per così dire lievi, la seconda più pesante da utilizzare laddove la prima non desse benefici. questa seconda linea consiste nella combinata somministrazione di cui sopra?
La tac di controllo verrà verosimilmente fatta tra venti giorni. devo anticiparla?
In cosa consiste l'ipertemia? e soprattutto è un trattamento fattibile anche nella mia città, Piacenza?
per quanto riguarda la probabile durata della vita di mio padre sono a chiederle, nell'impossibilità di fare stime, quale possa essere il limite massimo?
Un ultima cosa:il fatto che mangi regolarmente, e molto più di me, e che sia ingrassato. è normale nel corso di una malattia del genere o è l'ennesima dimostrazione di quanta sia la forza di mio padre, ostinato nel voler reagire?
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