E' possibile che una decompensazione dentale pre-chirurgica venga condotta in modo erroneo?
Gentili dottori, volevo sapere se esiste la possibilità che una decompensazione dentale in vista della chirurgia ortognatica venga eseguita in modo inopportuno.
La decompensazione è un trattamento che può comportare un qualche errore nella programmazione?
Per esempio c'è il rischio che i denti siano spostati eccessivamente?
Grazie.
La decompensazione è un trattamento che può comportare un qualche errore nella programmazione?
Per esempio c'è il rischio che i denti siano spostati eccessivamente?
Grazie.
[#1]
In linea di massima il trattamento combinato chirurgico-ortodontico prevede un progetto simulato al computer e pertanto l'Ortodontista segue le indicazioni necessarie nella decompensazione.
Esiste poi una rifinitura post-chirurgica per compensare e rifinire l'occlusione.
Nel caso della SURGERY FIRST si esclude la decompensazione iniziale e si effettua solo il trattamento ortodontico post-chirurgico(abbreviando notevolmente i tempi)
Il tutto prevede una collaborazione attenta tra odontoiatra e chirurgo per evitare errori.
Se è in buone mani,stia tranquilla.
Saluti
Esiste poi una rifinitura post-chirurgica per compensare e rifinire l'occlusione.
Nel caso della SURGERY FIRST si esclude la decompensazione iniziale e si effettua solo il trattamento ortodontico post-chirurgico(abbreviando notevolmente i tempi)
Il tutto prevede una collaborazione attenta tra odontoiatra e chirurgo per evitare errori.
Se è in buone mani,stia tranquilla.
Saluti
Dr. Luigi De Socio
Specialista in Odontoiatria
Perfezionato in Ortodonzia
Perfezionato in Gnatologia
[#2]
Utente
Gentile dottore, la ringrazio per la pronta risposta.
Purtroppo la mia domanda é una conseguenza di dubbi che cominciano a nascere adesso, dopo 7 mesi dall'intervento maxillo-facciale, dopo tre anni di sofferenza psicologica aggravata dal peggioramento estetico che ho sopportato nella speranza di essere felice del risultato chirurgico. Credevo ne valesse la pena, ma ora mi ritrovo con una biprotrusione che prima non avevo.
L'ortodontista a cui mi ero affidata per la fase pre-chirurgica non era affidabile, infatti l'ho dovuta "cambiare" perché vedevo che non era in grado di chiudermi il morso aperto nella fase di rifinitura, pensi che mi aveva addirittura causato un diastema fra i due incisivi superiori (mi aveva fatto mettere gli elastici a box).
All'inizio di tutto questo percorso lungo e faticoso, avevo una seconda classe con morso aperto anteriore a causa della deglutizione atipica, con il settore anteriore protruso e la mandibola un po' indietro.
Durante la decompensazione ho visto i miei denti peggiorare sensibilmente fino ad arrivare a sembrare che ci fosse un sovraosso, perché i denti avevano la radice visibile, cioè si vedeva l'osso sotto della radici sporgere.
Credevo fosse normale, ma ora dopo lo spostamento mascellare ho una biprotrusione ossea. Cioè il morso é quasi a posto, me lo stanno chiudendo, ma ho tutto l'amplesso mascellare più avanti rispetto a prima e questo mi causa un disagio estetico perché non mi piaccio.
Visto che non ho avuto modo di potermi fidare della mia ex ortodontista, mi é venuto il dubbio che possa esserci stato un errore nella fase precedente all'intervento. Nessuno mi ha mostrato una simulazione chirurgica, né l'ortodontista me ne ha parlato. Secondo lei potrebbe esserci stato un errore di questo tipo?
Se porto le foto e le radiografie a un dentista del pre-durante-post intervento, lui mi saprà dire se la mia idea ha un fondamento di verità?
Grazie!
Purtroppo la mia domanda é una conseguenza di dubbi che cominciano a nascere adesso, dopo 7 mesi dall'intervento maxillo-facciale, dopo tre anni di sofferenza psicologica aggravata dal peggioramento estetico che ho sopportato nella speranza di essere felice del risultato chirurgico. Credevo ne valesse la pena, ma ora mi ritrovo con una biprotrusione che prima non avevo.
L'ortodontista a cui mi ero affidata per la fase pre-chirurgica non era affidabile, infatti l'ho dovuta "cambiare" perché vedevo che non era in grado di chiudermi il morso aperto nella fase di rifinitura, pensi che mi aveva addirittura causato un diastema fra i due incisivi superiori (mi aveva fatto mettere gli elastici a box).
All'inizio di tutto questo percorso lungo e faticoso, avevo una seconda classe con morso aperto anteriore a causa della deglutizione atipica, con il settore anteriore protruso e la mandibola un po' indietro.
Durante la decompensazione ho visto i miei denti peggiorare sensibilmente fino ad arrivare a sembrare che ci fosse un sovraosso, perché i denti avevano la radice visibile, cioè si vedeva l'osso sotto della radici sporgere.
Credevo fosse normale, ma ora dopo lo spostamento mascellare ho una biprotrusione ossea. Cioè il morso é quasi a posto, me lo stanno chiudendo, ma ho tutto l'amplesso mascellare più avanti rispetto a prima e questo mi causa un disagio estetico perché non mi piaccio.
Visto che non ho avuto modo di potermi fidare della mia ex ortodontista, mi é venuto il dubbio che possa esserci stato un errore nella fase precedente all'intervento. Nessuno mi ha mostrato una simulazione chirurgica, né l'ortodontista me ne ha parlato. Secondo lei potrebbe esserci stato un errore di questo tipo?
Se porto le foto e le radiografie a un dentista del pre-durante-post intervento, lui mi saprà dire se la mia idea ha un fondamento di verità?
Grazie!
[#3]
Può chiedere un parere ad entrambi, ad un chirurgo Maxillo -Facciale ed all'ortodontista del proprio team,a Torino esistono validi professionisti,li può anche cercare sul sito.
Comunque la biprotrusione può essere trattata.
Si affidi però a professionisti di comprovata esperienza.
Auguri
Comunque la biprotrusione può essere trattata.
Si affidi però a professionisti di comprovata esperienza.
Auguri
[#4]
Utente
Avevo già esposto i miei dubbi al chirurgo che mi ha operata, in modo approssimativo e senza insistere perché erano passati solo due mesi dalla chirurgia ed ero ancora gonfia, era necessario aspettare per poter giudicare il lavoro. Lui mi rispose che era contento perché mi aveva ridotto l'esposizione dei denti, che se fosse come me non lavorerebbe più, mi ha fatto capire in modo implicito che il suo scopo era recuperare la funzionalità e non l'estetica (nonostante fossero tutti a conoscenza che la mia motivazione era la seconda... E credo che conti di più la mia opinione visto che parliamo della mia faccia!).
E' chiaro che ci sia stato un miglioramento funzionale rispetto alla situazione in cui i miei denti erano stati decompensati in due anni di ortodonzia specifica, ma se facciamo un confronto fra me prima di tutto e me adesso (dopo osteotomia), non vedo miglioramenti significativi a parte aver sostituito la protrusione del settore anteriore con la protrusione totale. Il mio sorriso non mi piace, e pensi che prima mi lamentavo della gengiva...ora vorrei ritornare quella di prima!
Ma quello che mi assilla di tutta questa storia é il voler stabilire se qualcuno ha sbagliato, solo per motivi di moralità e voler dare un nome ai problemi.
A Torino ci sono tanti bravi medici, ha ragione, ma molti di questi lavorano nella stessa struttura ospedaliera dove sono stata operata; é chiaro che non andranno mai ad accusare un lavoro svolto da un collega dirigente.
E l'ortodontista inaffidabile di cui le ho parlato lavora proprio in collaborazione con il reparto maxillo, lavora con prestazione d'opera con il s.s.n per gestione di casi solo chirurgici.
La ringrazio comunque per la disponibilità, dottore, é stato molto gentile.
E' chiaro che ci sia stato un miglioramento funzionale rispetto alla situazione in cui i miei denti erano stati decompensati in due anni di ortodonzia specifica, ma se facciamo un confronto fra me prima di tutto e me adesso (dopo osteotomia), non vedo miglioramenti significativi a parte aver sostituito la protrusione del settore anteriore con la protrusione totale. Il mio sorriso non mi piace, e pensi che prima mi lamentavo della gengiva...ora vorrei ritornare quella di prima!
Ma quello che mi assilla di tutta questa storia é il voler stabilire se qualcuno ha sbagliato, solo per motivi di moralità e voler dare un nome ai problemi.
A Torino ci sono tanti bravi medici, ha ragione, ma molti di questi lavorano nella stessa struttura ospedaliera dove sono stata operata; é chiaro che non andranno mai ad accusare un lavoro svolto da un collega dirigente.
E l'ortodontista inaffidabile di cui le ho parlato lavora proprio in collaborazione con il reparto maxillo, lavora con prestazione d'opera con il s.s.n per gestione di casi solo chirurgici.
La ringrazio comunque per la disponibilità, dottore, é stato molto gentile.
[#6]
Utente
Certo non é giusto che io abbia dovuto sopportare anni di sofferenza psicologica per poi ritrovarmi a dover sperare di trovare qualcuno disponibile a rioperarmi.
Dovrei farmi rispaccare le ossa della faccia un'altra volta perché chi doveva operarmi ha pensato che la sua scelta fosse migliore della mia...
Ma chi mi ridá indietro il tempo i soldi la pazienza e la fatica che ci messo in tutti questi anni? Ma soprattutto la speranza di riuscire a essere felice! La delusione é la cosa che fa più male...
Grazie ancora dottore, perdoni lo sfogo. Arrivederci.
Dovrei farmi rispaccare le ossa della faccia un'altra volta perché chi doveva operarmi ha pensato che la sua scelta fosse migliore della mia...
Ma chi mi ridá indietro il tempo i soldi la pazienza e la fatica che ci messo in tutti questi anni? Ma soprattutto la speranza di riuscire a essere felice! La delusione é la cosa che fa più male...
Grazie ancora dottore, perdoni lo sfogo. Arrivederci.
[#8]
Gentile utente, lei età stata correttamente informata sulle possibili complicanze della chirurgia ortognatica e della sua irreversibilità, ora recriminare se la un l'ortodonzia prechirurgica era indicata o meno le può dare qualche vantaggio? I trattamenti di chirurgia ortognatica a carico del SSN prevedono dei risultati di tipo funzionale e non estetici, i cui costi vengono distribuiti tra tutti i contribuenti che pagano le tasse, per cui non è possibile pretendere un sorriso con lineamenti estetici da star. Ora se il lato funzionale è stato riabilitato con il SSN, il lato estetico potrà essere integrato privatamente, dopo uno studio approfondito di chirurgia estetica ottenendo poi quello che lei desidera. Comprendo il suo stato d'animo e spero che lei possa trovare una soluzione favorevole al più presto.
https://www.dentisti-italia.it/dentista-lombardia/dentista-bergamo/239_diego-ruffoni.html
[#9]
Utente
Dottore, io spero che l'irreversibilitá non riguardi il mio caso e che si possa rimediare.
Mi avevano parlato delle possibili complicazioni ma non sono stata informata del fatto che sarei potuta diventare più brutta, anzi loro sapevano che io avevo grandi aspettative estetiche tant'è che la mia ortodontista lo scrisse in cartella ma nessuno mi ha mai detto nemmeno fra le righe che si sarebbe potuta verificare una conseguenza di questo tipo.
Io pensavo, come molti, che quella ortognatica fosse una chirurgia principalmente funzionale che però ha degli effetti di miglioramento globale dell'aspetto perché rende più armonico il viso eccetera.
La mia domanda sulla decompensazione dentale era volta a verificare se la mia ex ortodontista mi avesse provocato dei danni, se ci fosse quindi un profilo di responsabilità.
Il chirurgo ha progettato il lavoro sulla base dei denti posizionati in un certo modo dall'ortodontista, quindi la pianificazione potrebbe essere stata fatta male per sua responsabilità. Ma sono solo ipotesi, magari infondate.
Ora come mi avete giustamente consigliato farò un ulteriore consulto maxillo con un bravo professionista, nella speranza che mi dia delle soluzioni.
Vi ringrazio entrambi per l'aiuto.
Mi avevano parlato delle possibili complicazioni ma non sono stata informata del fatto che sarei potuta diventare più brutta, anzi loro sapevano che io avevo grandi aspettative estetiche tant'è che la mia ortodontista lo scrisse in cartella ma nessuno mi ha mai detto nemmeno fra le righe che si sarebbe potuta verificare una conseguenza di questo tipo.
Io pensavo, come molti, che quella ortognatica fosse una chirurgia principalmente funzionale che però ha degli effetti di miglioramento globale dell'aspetto perché rende più armonico il viso eccetera.
La mia domanda sulla decompensazione dentale era volta a verificare se la mia ex ortodontista mi avesse provocato dei danni, se ci fosse quindi un profilo di responsabilità.
Il chirurgo ha progettato il lavoro sulla base dei denti posizionati in un certo modo dall'ortodontista, quindi la pianificazione potrebbe essere stata fatta male per sua responsabilità. Ma sono solo ipotesi, magari infondate.
Ora come mi avete giustamente consigliato farò un ulteriore consulto maxillo con un bravo professionista, nella speranza che mi dia delle soluzioni.
Vi ringrazio entrambi per l'aiuto.
[#10]
Per irreversibilità chirurgica si intende che difficilmente si può ritornare allo stato iniziale, sicuramente il lato estetico si potrà rivedere se si possono fare migliorie. Dubito che un chirurgo proceda all'intervento con un orto prechirurgica non corretta, per cui non è semplice dimostrare che sia stata fatta male. A volte l'aspetto estetico non è così terribile anzi in alcuni casi è piacevole, perché, è particolare, ma purtroppo non soddisfa le aspettative del paziente, forse con un bel trucco e un un po' di tolleranza eviterebbe altri interventi che dovrebbe svolgere un chirurgo estetico, perché il maxillo-facciale è limitato principalmente alla funzionalità, soprattutto in ambito pubblico.
[#11]
Se qualcuno ha sbagliato, sono TUTTI QUELLI che hanno considerato la motivazione estetica come fondante per giustificare un percorso terapeutico così impegnativo, al di la delle più o meno approfondite competenze di chi è intervenuto.
Penso comunque che debba ritenersi fortunata se non compariranno dolori all'articolazione temporo-mandibolare o se, nel giro di qualche anno, non si riaprirà il morso.
Penso comunque che debba ritenersi fortunata se non compariranno dolori all'articolazione temporo-mandibolare o se, nel giro di qualche anno, non si riaprirà il morso.
www.studioformentelli.it
Attività prevalente: Gnatologia e
Implantologia (scuola italiana)
[#12]
Utente
Dottor Formentelli, si intuisce dalla sua risposta che lei pensa che la responsabilità è da attribuirsi anche alla sottoscritta. Certo, sicuramente. Ma vede, lei non conosce i particolari della mia storia di vita.
Innanzitutto io ero minorenne quando ho accettato questa soluzione drastica propostami da un primario, il quale mi convinse che la chirurgia era l'unica soluzione per chiudermi il morso aperto; perché altrimenti avrei potuto togliere due denti ma l'esposizione dentale sarebbe peggiorata e quindi avrei mantenuto il problema dell'incompetenza labiale. Io non sono una persona credulona, anzi, non mi fido di nessuno ma quel dottore mi aveva detto le cose in modo credibile... vedevo buona fede nei suoi occhi e nelle sue parole.
Avevo solo 16 anni, ero una persona molto più fragile di quanto lo sia ora, complice anche il fatto che ho dei vissuti personali che pochi ragazzi hanno. In poche parole i miei problemi di accettazione sono datati fin dall'infanzia, per motivi che ora non sto a raccontarle.
Chiaramente quando a una persona con un'autostima gracile, viene proposto qualcosa che può cambiarle la faccia e di conseguenza anche un po' la vita, ed è abbastanza aperta alle nuove esperienze (magari anche dolorose come un'osteotomia) finirà per accettare e aggrapparsi alla speranza che ogni cambiamento trascina con sè.
Nulla sembra impegnativo se fondato sulla prospettiva di essere felice.
Poi ci sarebbe da fare il discorso narcisismo, lei conosce tanti adolescenti della mia generazione che non sono narcisisti?
Le chiedo perché il danno estetico della decompensazione ha contribuito ad aggravare il disturbo alimentare latente che già avevo, e che comunque riuscivo a tenere sotto controllo senza rischiare la vita.
Sono arrivata all'intervento con un peso al limite del ricovero con sondino; pensi che il mio psicoterapeuta mi aveva prenotato il ricovero come "paracadute" dopo l'intervento per quanto ero messa male e la prospettiva di perdere peso fisiologico dopo una chirurgia lo preoccupava non poco. Bastava guardarmi negli occhi per capire che avevo bisogno di tranquillità e di riavere indietro la fatica che avevo messo per sopportare di vedere dei denti spostati in fuori come un cavallo e vergognandomi di sorridere.
Il corpo purtroppo è il mezzo che una persona con dca (=spostamento sul corpo=narcisismo) utilizza per gestire il dolore.
Lei crede che un medico che vede uno scheletro ambulante non abbia l'intelligenza di capire che forse la persona che ha davanti non si accetta per quello che è e che un ulteriore peggioramento estetico potrebbe essere da lei vissuto in maniera molto più grave di un altro paziente "equilibrato"?
Il narcisismo è una malattia della nostra società ma soprattutto dei giovani, è uno spostare inconsciamente la sofferenza psichica, che implica il crescere, sul proprio corpo per renderla più gestibile. Io ho cominciato a farlo fin da piccola, quindi in questo caso sarebbe stato "strano" che io avessi scelto un'altra via. Non avrei mai potuto rispondere a quel primario "No, guardi, io mi accetto così. Arrivederci."
Quando sono i problemi psicologici a guidarti nelle scelte, è difficile e amorale addossare colpe. Insomma le cose vanno integrate nel contesto.
Di solito è il medico che deve mettere in guardia e tutelare il paziente dagli inconvenienti, soprattutto se si trova davanti un'adolescente evidentemente complessata.
I chirurghi della struttura mi hanno sempre fatto intendere che avrei avuto un miglioramento; l'unica persona che appariva preoccupata davanti alla mia apprensione per l'estetica fu la mia ex dentista, che infatti lo scrisse in cartella, forse per sollecitare i colleghi chirurghi a dirmi qualcosa.
Nessuno ha mai dedicato una parola in merito a questo.
Anzi, quando poche settimane precedevano l'intervento, il mio operatore mi chiese che cosa volevo io.
Io gli dissi che volevo ridurre la protrusione anteriore.
Lui replicò "Ah, allora forse dovremo togliere dei dentini"...
Poteva anche non chiedermelo. Ha fatto quello che voleva: probabilmente non essendosi segnato la mia risposta se n'è dimenticato. L'autoreferenzialità porta solo guai, soprattutto in casi delicati come questi.
Dice che devo ritenermi fortunata se non mi si riapre il morso, beh guardi che va molto meglio ma non sono ancora riusciti a chiudermelo del tutto. Nei mesi successivi all'intervento ero ancora in seconda classe, e i medici dissero che i miei muscoli avevano una memoria che non si aspettavano.
Adesso devo iniziare una terapia logopedica, perché ho ancora la deglutizione infantile e come saprà non correggerla è una garanzia per la recidiva.
Grazie.
Arrivederla.
Innanzitutto io ero minorenne quando ho accettato questa soluzione drastica propostami da un primario, il quale mi convinse che la chirurgia era l'unica soluzione per chiudermi il morso aperto; perché altrimenti avrei potuto togliere due denti ma l'esposizione dentale sarebbe peggiorata e quindi avrei mantenuto il problema dell'incompetenza labiale. Io non sono una persona credulona, anzi, non mi fido di nessuno ma quel dottore mi aveva detto le cose in modo credibile... vedevo buona fede nei suoi occhi e nelle sue parole.
Avevo solo 16 anni, ero una persona molto più fragile di quanto lo sia ora, complice anche il fatto che ho dei vissuti personali che pochi ragazzi hanno. In poche parole i miei problemi di accettazione sono datati fin dall'infanzia, per motivi che ora non sto a raccontarle.
Chiaramente quando a una persona con un'autostima gracile, viene proposto qualcosa che può cambiarle la faccia e di conseguenza anche un po' la vita, ed è abbastanza aperta alle nuove esperienze (magari anche dolorose come un'osteotomia) finirà per accettare e aggrapparsi alla speranza che ogni cambiamento trascina con sè.
Nulla sembra impegnativo se fondato sulla prospettiva di essere felice.
Poi ci sarebbe da fare il discorso narcisismo, lei conosce tanti adolescenti della mia generazione che non sono narcisisti?
Le chiedo perché il danno estetico della decompensazione ha contribuito ad aggravare il disturbo alimentare latente che già avevo, e che comunque riuscivo a tenere sotto controllo senza rischiare la vita.
Sono arrivata all'intervento con un peso al limite del ricovero con sondino; pensi che il mio psicoterapeuta mi aveva prenotato il ricovero come "paracadute" dopo l'intervento per quanto ero messa male e la prospettiva di perdere peso fisiologico dopo una chirurgia lo preoccupava non poco. Bastava guardarmi negli occhi per capire che avevo bisogno di tranquillità e di riavere indietro la fatica che avevo messo per sopportare di vedere dei denti spostati in fuori come un cavallo e vergognandomi di sorridere.
Il corpo purtroppo è il mezzo che una persona con dca (=spostamento sul corpo=narcisismo) utilizza per gestire il dolore.
Lei crede che un medico che vede uno scheletro ambulante non abbia l'intelligenza di capire che forse la persona che ha davanti non si accetta per quello che è e che un ulteriore peggioramento estetico potrebbe essere da lei vissuto in maniera molto più grave di un altro paziente "equilibrato"?
Il narcisismo è una malattia della nostra società ma soprattutto dei giovani, è uno spostare inconsciamente la sofferenza psichica, che implica il crescere, sul proprio corpo per renderla più gestibile. Io ho cominciato a farlo fin da piccola, quindi in questo caso sarebbe stato "strano" che io avessi scelto un'altra via. Non avrei mai potuto rispondere a quel primario "No, guardi, io mi accetto così. Arrivederci."
Quando sono i problemi psicologici a guidarti nelle scelte, è difficile e amorale addossare colpe. Insomma le cose vanno integrate nel contesto.
Di solito è il medico che deve mettere in guardia e tutelare il paziente dagli inconvenienti, soprattutto se si trova davanti un'adolescente evidentemente complessata.
I chirurghi della struttura mi hanno sempre fatto intendere che avrei avuto un miglioramento; l'unica persona che appariva preoccupata davanti alla mia apprensione per l'estetica fu la mia ex dentista, che infatti lo scrisse in cartella, forse per sollecitare i colleghi chirurghi a dirmi qualcosa.
Nessuno ha mai dedicato una parola in merito a questo.
Anzi, quando poche settimane precedevano l'intervento, il mio operatore mi chiese che cosa volevo io.
Io gli dissi che volevo ridurre la protrusione anteriore.
Lui replicò "Ah, allora forse dovremo togliere dei dentini"...
Poteva anche non chiedermelo. Ha fatto quello che voleva: probabilmente non essendosi segnato la mia risposta se n'è dimenticato. L'autoreferenzialità porta solo guai, soprattutto in casi delicati come questi.
Dice che devo ritenermi fortunata se non mi si riapre il morso, beh guardi che va molto meglio ma non sono ancora riusciti a chiudermelo del tutto. Nei mesi successivi all'intervento ero ancora in seconda classe, e i medici dissero che i miei muscoli avevano una memoria che non si aspettavano.
Adesso devo iniziare una terapia logopedica, perché ho ancora la deglutizione infantile e come saprà non correggerla è una garanzia per la recidiva.
Grazie.
Arrivederla.
[#13]
I medici hanno una grosa fetta di responabilità.
I chirurghi vedono speso la bocca e l'operazione, e si dimenticano che attaccata alla bocca c'è un corpo.
La sua ex dentista è quella che ha forse visto giusto (perchè ex?).
Cosa fare ora:
Occorre cercare una corretta FUNZIONE con la situazione di adesso.
Ma deve scegliere un professionista serio che sappia vedere la donna dietro la bocca, e non solo il caso clinico da presentare ai congressi.
Un professionista che guardi come di MUOVE la bocca, non solo come sono posizionati i denti.
Dal suo racconto ho dei dubbi che i chirurghi siano in grado di farlo dopo aver eseguito (probabilmente bene) la loro parte del lavoro.
Una volta che l'ha trovato, non lo molli più.
I chirurghi vedono speso la bocca e l'operazione, e si dimenticano che attaccata alla bocca c'è un corpo.
La sua ex dentista è quella che ha forse visto giusto (perchè ex?).
Cosa fare ora:
Occorre cercare una corretta FUNZIONE con la situazione di adesso.
Ma deve scegliere un professionista serio che sappia vedere la donna dietro la bocca, e non solo il caso clinico da presentare ai congressi.
Un professionista che guardi come di MUOVE la bocca, non solo come sono posizionati i denti.
Dal suo racconto ho dei dubbi che i chirurghi siano in grado di farlo dopo aver eseguito (probabilmente bene) la loro parte del lavoro.
Una volta che l'ha trovato, non lo molli più.
[#14]
Utente
Ex perché come ho già scritto non era in grado di chiudermi il morso, non si era nemmeno accorta che ero ancora in seconda classe visto il modo e il tempo con cui effettuava la visita (in tre secondi e senza farmi togliere gli elastici) e quindi avrei dovuto portare ancora gli elastici di seconda. Lei mi aveva invece fatto mette due elastici a box causandomi un diastema anteriore fra i due incisivi.
Poi era visibilmente in difficoltà su come procedere ed era solita farmi foto intra-orali col suo Smartphone per chiedere consulto a colleghi esterni, senza autorizzazione e all'oscuro dei chirurghi; ciononostante si contraddiceva sul da farsi. Per esempio appena arrivata chiedeva "adesso li stai portando di notte gli elastici vero?" e magari il mese prima mi aveva detto di non metterli più o di metterli sempre. Alla mia risposta sconcertata "Ah ok. Allora adesso non mettere più niente e se il prossimo mese sei stabile (???) vediamo di procedere". Era evidente che non sapesse più come risolvere la situazione e penso di averla sollevata da un peso avviandomi da un altro professionista.
L'unica nota "positiva" é che avendo anche lei problemi personali, e fra "malati" ci si riconosce, aveva probabilmente compreso la mia forma di pensiero. Ma non c'è mai stato un rapporto di fiducia fra noi, non sono le parole ma più il modo di dire le cose che influenza un rapporto. Lei era isterica, tanto che ci sono stati momenti in cui mi ha quasi spaventata, e assolutamente per niente validante e accogliente verso i pazienti. Visibilmente paurosa di sbagliare, vedeva il fantasma della svalutazione ovunque. Nascondeva con l'isteria una grande insicurezza interiore e probabilmente anche professionale. Coi colleghi cambiava persino voce diventando "teatrale". É un tratto della personalita cosiddetto istrionico. Ma qui entriamo nella sfera personale, non sono fatti miei. Dico solo che un disturbo di personalità influenza negativamente il lavoro e il servizio pubblico.
Comunque il punto é che ora sono in buone mani come ortodontista, ma per chiudermi sto benedetto morso aperto mi stanno estrudendo gli incisivi superiori e l'effetto é recidivante. Cioè la gengiva chiaramente adesso si sta cominciando a intravedere si più e il sorriso sta peggiorando. E oltretutto persiste l'incompetenza labiale, ripeto: se si tirano le somme rispetto al pre-chirurgia c'é un miglioramento, ma rispetto all'inizio del percorso é praticamente invariato se non peggiorativo di altri dettagli del viso (tipo il sorriso e il naso che si é allargato a causa dell'avanzamento mascellare).
Sappiamo benissimo che se troverò qualcuno capace di aiutarmi sarà quello che avrà un ingente beneficio economico... Ormai la sanità funziona così, é un business per molti. Vige la regola "cane non morde cane" e se non puoi pagare spesso non puoi essere curato bene.
Cosi andrò a fare una visita da un maxillo privato attento al lato estetico, e l'unica mia speranza é che la cifra che mi chiederà non sia troppo alta. Immagini come ci si sente a gravare sui propri genitori... Mi sento in colpa perché io ho scelto e insistito per convincerli a sostenermi in questo percorso, gli ho fatto un lavaggio del cervello perché ci credevo davvero e ora mi sento responsabile perché non riesco ad accettare la faccia che mi ritrovo.
Poi era visibilmente in difficoltà su come procedere ed era solita farmi foto intra-orali col suo Smartphone per chiedere consulto a colleghi esterni, senza autorizzazione e all'oscuro dei chirurghi; ciononostante si contraddiceva sul da farsi. Per esempio appena arrivata chiedeva "adesso li stai portando di notte gli elastici vero?" e magari il mese prima mi aveva detto di non metterli più o di metterli sempre. Alla mia risposta sconcertata "Ah ok. Allora adesso non mettere più niente e se il prossimo mese sei stabile (???) vediamo di procedere". Era evidente che non sapesse più come risolvere la situazione e penso di averla sollevata da un peso avviandomi da un altro professionista.
L'unica nota "positiva" é che avendo anche lei problemi personali, e fra "malati" ci si riconosce, aveva probabilmente compreso la mia forma di pensiero. Ma non c'è mai stato un rapporto di fiducia fra noi, non sono le parole ma più il modo di dire le cose che influenza un rapporto. Lei era isterica, tanto che ci sono stati momenti in cui mi ha quasi spaventata, e assolutamente per niente validante e accogliente verso i pazienti. Visibilmente paurosa di sbagliare, vedeva il fantasma della svalutazione ovunque. Nascondeva con l'isteria una grande insicurezza interiore e probabilmente anche professionale. Coi colleghi cambiava persino voce diventando "teatrale". É un tratto della personalita cosiddetto istrionico. Ma qui entriamo nella sfera personale, non sono fatti miei. Dico solo che un disturbo di personalità influenza negativamente il lavoro e il servizio pubblico.
Comunque il punto é che ora sono in buone mani come ortodontista, ma per chiudermi sto benedetto morso aperto mi stanno estrudendo gli incisivi superiori e l'effetto é recidivante. Cioè la gengiva chiaramente adesso si sta cominciando a intravedere si più e il sorriso sta peggiorando. E oltretutto persiste l'incompetenza labiale, ripeto: se si tirano le somme rispetto al pre-chirurgia c'é un miglioramento, ma rispetto all'inizio del percorso é praticamente invariato se non peggiorativo di altri dettagli del viso (tipo il sorriso e il naso che si é allargato a causa dell'avanzamento mascellare).
Sappiamo benissimo che se troverò qualcuno capace di aiutarmi sarà quello che avrà un ingente beneficio economico... Ormai la sanità funziona così, é un business per molti. Vige la regola "cane non morde cane" e se non puoi pagare spesso non puoi essere curato bene.
Cosi andrò a fare una visita da un maxillo privato attento al lato estetico, e l'unica mia speranza é che la cifra che mi chiederà non sia troppo alta. Immagini come ci si sente a gravare sui propri genitori... Mi sento in colpa perché io ho scelto e insistito per convincerli a sostenermi in questo percorso, gli ho fatto un lavaggio del cervello perché ci credevo davvero e ora mi sento responsabile perché non riesco ad accettare la faccia che mi ritrovo.
Questo consulto ha ricevuto 14 risposte e 3.1k visite dal 08/04/2017.
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