Grave condropatia del condilo femorale

Ho 34 anni e sono stata sottoposta negli anni a 7 interventi chirurgici al ginocchio partendo da una semplice rottura meniscale di circa 17 anni fa' elenco i vari interventi:
1)meniscectomia parziale menisco laterale dx
2)meniscectomia totale
3)pulizia del ginocchio per la prsenza incongrua di frammenti meniscali
dopo questi 3 interventi il mio ginocchio ha iniziato ad accusare gravi sintomi mi si bloccava con dolori atroci e limitazione funzionale
4)artroscopia e perforazione 2005, presenza di grave condropatia del condilo femorale esterno e lassita del lca
persiste sintomatologia
5)protesi condrale 2006( lesione osteocondrale del condilo femorale esterno)
dopo 2 anni sfortunatamente ho avuto il rigetto della protesi condrale
6)asportazioneprotesi condrale e riempimento con trufit della lesione condrale 2008
nei mesi scorsi ho avuto una diminuizione della mobilita' del ginocchio con dolore il ginocchio tendeva a bloccarsi provocandomi nuovamente forti dolori in sede laterale
7) rimozione voluminoso osteofita del condilo femorale laterale1 mese fa'
attualmente ho un fortissimo dolore non riesco a camminare il ginocchio si blocca, anche in scarico a letto spostandomi di posizione accuso un forte dolore da piangere cammino con la gamba tesa non riesco a piegarla per fare il passo, in scarico alcune volte riesco a piegarla ma poi quando vado per stendere ecco che si blocca e ho il fortissmo dolore.
a questo punto qualesarebbe la cosa migliore da fare io voglio tornare a camminare! quali sono le possibili soluzioni immediate? ricostruzioe del condilo femorale?quanto tempo devo rimanere a casa ancora e quali sono le probabilita' che io possa tornare a camminare bene e a lavorare? vi porgo i miei più cordiali saluti aspetto una vostra risposta,
mi stato detto che in base alla sintomatologia di valutare l'opportunita' di eseguire l'applicazione di scaffold più cellule mesenchimali.
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Dr. Emanuele Caldarella Ortopedico 1.8k 79 40
Gentile utente,

pur non potendoLa visitare né potendo vedere le lastre, Lei descrive abbastanza bene la situazione.
Sicuramente il Suo è un caso molto delicato.
Il modo di farla stare bene immediatamente c'è, e Lei sicuramente lo sa già: è un intervento di impianto di una protesi.
Purtroppo, come Lei saprà, le protesi non hanno una durata eterna, e quindi in pazienti giovani come Lei è importante cercare di procrastinare l'intervento quanto più possibile.
Se devo essere sincero, non credo molto nella possibilità di trarre beneficio dall'applicazione di uno scaffold con cellule mesenchimali, ma potrebbe anche funzionare.
In sostanza la decisione dipende da Lei: deve sapere che lo scaffold NON è una soluzione definitiva, e la probabilità che non dia i risultati sperati è a mio avviso elevata. Le consiglierei di tentare l'opportunità scaffold solo se Lei fosse molto motivata a cercare di ritardare ancora il più possibile la protesi.
Ma se Lei in questo momento si trovasse in una situazione psicologica provata dai numerosi interventi, e fosse stufa di soffrire e di subire continui interventi, Le direi di lasciare perdere.
Dal punto di vista protesico, abbiamo tre soluzioni possibili:

- Microprotesi della lesione
- Protesi monocompartimentale
- Protesi totale

La microprotesi ha alcuni vantaggi e alcuni svantaggi: anzitutto si può impiantare SOLO in caso di piccola lesione circoscritta. Se ben impiantata, la fa stare bene ed è una soluzione minimamente invasiva. Purtroppo si tratta di un intervento ancora poco consolidato come esperienza chirurgica. Non si sa quanto la protesi possa durare, e soprattutto le percentuali di fallimento sono abbastanza elevate. Il vantaggio però è che, in caso di fallimento, non preclude le altre due soluzioni (mono- o totale).

La monocompartimentale è la soluzione che mi sentirei di consigliarLe caldamente se solo Lei avesse 10 anni di più... E' una protesi sicura, dà ottimi risultati, e per impiantarla è sufficiente che il condilo mediale e la femoro-rotulea siano sani.

La protesi totale è sicuramente la soluzione più sperimentata dal punto di vista chirurgico, ma nel Suo caso è la meno auspicabile: è il più demolitivo degli interventi che Le illustro, ed è quindi una "strada senza ritorno". Arriverei a questo punto solo come extrema ratio, in caso di un ginocchio gravemente e diffusamente artrosico che le condizionasse, nonostante la giovane età, una grave invalidità.

In generale, L'impianto di una protesi dura alcuni anni (10? 15? 25? 30 anni? impossibile da stabilire a priori), al termine dei quali va sostituita. Non sempre è possibile sostituirla con una protesi analoga, spesso bisogna utilizzare una protesi più invasiva. Per questo, quando possibile, in un paziente giovane, si parte con la protesi più piccola e meno invasiva possibile.
Purtroppo, a fronte di tanti pazienti che decenni dopo l'impianto di una protesi stanno benissimo, non si può negare che esiste una ridottissima minoranza di pazienti che dopo pochi anni devono già essere rioperati.

Le consiglio di rivolgersi al Suo ortopedico chiedendogli consiglio sulle varie opzioni che Le ho illustrato, come si adattino al Suo caso, e le aspettative che può avere da ciascuna scelta. Ci sono molti aspetti che andrebbero discussi de visu, non basta un messaggio su internet.
Quando avrà in mano tutti gli elementi potrà decidere in serenità. Ma prima deve avere ben chiara tutta la situazione.

Mi raccomando, ci tenga informati sulle Sue scelte.
Distinti saluti

Dr. Emanuele Caldarella

Chirurgia dell'anca e del ginocchio
emanuele.caldarella@medicitalia.it

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dopo
Utente
Utente
grazie mille per avermi risposto in modo sincero e diretto sò che la soluzione migliore è la protesi ma la mia 'giovane' eta'e il mio ortopedico la escludono, il problema è che io ho in questo momento non riesco a camminare, e quindi una decisione deve essere presa in velocità, perchè non ne posso più psicologicamente,moralmente e fisicamente , voglio tornare alla mia normale vita.
lei cosa mi consiglierebbe allungare il tempo con l'intervento senza protesi o eseguire subito la protesi ?ho bisgno di aiuto in questa difficile decisione.
saluti
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dopo
Utente
Utente
aggiungo il referto dell'ultima rm
Ampie lacune litiche del condilo femorale esterno sul versante di carico ed esiti di meniscectomia
Ispessimento fibroso del corpo di hoffa e modesta reazione sinoviale sottoquadricipitale.
non lesioni legamentose
ispessimento tendile rotuleo
rm eseguita luglio 2009
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Dr. Emanuele Caldarella Ortopedico 1.8k 79 40
Purtroppo senza visitarLa posso solo fare considerazioni di carattere generale come quelle che Le ho esposto, non posso darLe un consiglio specifico per il Suo caso, non ho gli elementi sufficienti.

Distinti saluti