Attività fisica e dolore ai ginocchi

Salve,
Innanzitutto la ringrazio anticipatamente per la sua risposta.
Da gennaio 2010 sono afflitto da dolore ad entrambi i ginocchi, prima il destro, poi anche il sinistro. Ho 19 anni, altezza 1,75, peso 62 kg. Prima della comparsa della patologia praticavo tre sport: ciclismo (3 uscite a settimana di circa 4 ore, corsa 2 uscite di 40 minuti e karate, 3 allenamenti da un’ora). Prima d’ora non avevo mai avuto alcun problema fisico.
Tutto è iniziato quando durante un’uscita in bicicletta, è sorto improvvisamente un dolore crescente al ginocchio dx, seguito da una borsite piuttosto acuta, con gonfiore e forte calore sulla zona anteriore del ginocchio, e fitte acute ogniqualvolta sollevavo il ginocchio (ad esempio per fare le scale). Poco dopo, nonostante l’interruzione dell’attività sportiva, anche il ginocchio sx a cominciato a farsi sentire, seppur senza presentare infiammazioni.
Su consiglio dell’ortopedico pratico ghiaccio sulle ginocchia e smetto per due mesi con bici e corsa, ma continuo con karate e introduco un po’ di nuoto. L’ortopedico, sospettando un cattivo allineamento della rotula, mi prescrive una radiografia su rotazione assiale delle rotule a 30-60-90 gradi di flessione delle ginocchia, eco il risultato dell’esame: Non si apprezzano segni di lesioni ossee a focolaio. Regolare il trofismo osseo e i rapporti articolari. Inoltre il medico mi prescrive degli esercizi di potenziamento del quadricipite, da praticarsi con l’ausilio dei pesi in palestra, senonchè tali esercizi non fanno che aumentare il dolore, per cui li interrompo.
Dopo i due mesi d’attivita “controllata”, riprendo progressivamente il ciclismo (ma non la corsa), il dolore, seppur molto ridotto, persiste, anche se a fasi alterne, ora aumentando, ora riducendosi sin quasi a scomparire del tutto (e lasciandomi l’illusione di una spontanea guarigione). In questa fase il dolore non si presentava più sollevando le ginocchia, bensì facendo forza sulle ginocchia, ovvero spingendo un pedale, saltando, appoggiando il piede anche solo camminando.
A giugno, dopo l’ennesima ricomparsa del dolore, che per 10 giorni mi rende insopportabile anche camminare, abbandono completamente l’attività fisica, cambio ortopedico e conservo solo il nuoto, giacché questo non mi provoca dolore. Il nuovo ortopedico, dopo la visita, mi consente di praticare solo il nuoto, mi assegna vari esercizi da svolgere quotidianamente, mi consiglia di indossare una fascia sottorotulea per almeno 3 ore al giorno, mi diagnostica un’infiammazione della plica sinoviale e mi assicura che seguendo la sua terapia, di durata 4-6 mesi, probabilmente non sarà necessario asportare la plica. Infine mi dà un appuntamento a fine agosto per effettuare una visita biomeccanica. Ora, a fine luglio, il dolore è diminuito, riducendosi a semplice fastidio ma non accenna a scomparire del tutto, e si fa sentire soprattutto camminando in discesa o stando in piedi a lungo.
Provo a descrivere il dolore: si presenta come un senso di instabilità sulle ginocchia, accompagnato da uno scrocchio su ambo i ginocchi, specie il dx, all’incirca alla metà della fase di distensione della gamba. Quando ancora andavo in bicicletta e a karate, notavo che il dolore tendeva a scomparire, seppur a tratti, dopo la fase di riscaldamento. Al termine dell’allenamento il dolore, e i relativi scrocchi non si facevano risentire per alcune ore.
Mi chiedo se la causa del dolore non stato il running, introdotto appena 5 mesi prima della comparsa della patologia, poiché la sola pratica combinata di bici e Karate, effettuata già nei 3 anni precedenti, non aveva mai presentato effetti collaterali.
Grazie ancora, voglia scusare la lungaggine, ma volevo essere più preciso possibile.

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Dr. Umberto Donati Ortopedico, Chirurgo della mano, Medico legale, Perfezionato in medicine non convenzionali 7.8k 276 9
In realtà, nonostante la "lungaggine" non c'è la domanda.
E' possibile che si tratti di una sofferenza della cartilagine rotulea, ma per saperlo occorre una visita direttapresso un ortopedico esperto in patologie del ginocchio. Può rivolgersi alla UO Ortopedia dell'Ospedale di Ascoli Piceno http://www.asurzona13.marche.it/viewdoc.asp?CO_ID=9516
Nel frattempo sospenda qualsiasi attività che coinvolga le ginocchia provocando dolore
Cordiali saluti

Umberto Donati, MD

www.ortopedicoabologna.it

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dopo
Utente
Utente
La ringrazio per la sua gentile risposta, e le chiedo se, a parer suo, la sindrome della plica, diagnisticatami dal secondo ortopedico, potrebbe essere in linea con la sintomatologia precedentemente descrittale. Inoltre vorrei chiederle se ritiene opportuno effettuare una risonanza magnetica su ambo i ginocchi, anche per escludere l'eventuale presenza di una condropatia rotulea o lesioni ai legamenti.
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Dr. Umberto Donati Ortopedico, Chirurgo della mano, Medico legale, Perfezionato in medicine non convenzionali 7.8k 276 9
La diagnosi viene posta con l'interrogatorio del paziente e con la visita diretta. Prima di fare accertamenti di qualsiasi tipo occorre che lo specialista La visiti e decida cosa fare.
Non posso consigliare una RMN (o un'artroscopia, ad esempio)senza averLa visitata
Cordiali saluti
[#4]
dopo
Utente
Utente
Potrebbe esprimere una sua interpretazione riguardo ai risultati della visita biomeccanica effettuata il 19/08 su consiglio del mio ortopedico?
Ecco quanto riscontrato dall'esame:
-ANALISI DEL PASSO: la misurazione delle reazioni vincolari al suolo evidenzia un aumento del picco pressorio durante la fase di appoggio calcaneare a destra;
-ANALISI STABILOMETRICA: la misura delle oscillazioni del centro di pressione al suolo mostra una riduzione del controllo a destra e un discreto controllo a sinistra;
-ANALISI ISOCINETICA: la valutazione eseguita in modo comparativo durante esercizi di flesso-estensione delle ginocchia alla velocità di 90°/sec. mostra una riduzione di forza dei muscoli estensori (13%) e un aumento dei muscoli flessori (22%) a destra;
-ANALISI STATICA DELL'APPOGGIO (fotodoscopio): l'esame eseguito in appoggio bipodalico statico evidenzia ipercarico metatarsale bilaterale.
Grazie ancora per la sua disponibilità.

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Dr. Umberto Donati Ortopedico, Chirurgo della mano, Medico legale, Perfezionato in medicine non convenzionali 7.8k 276 9
Gli elementi riportati mostrano delle alterazioni della postura che vanno contestualizzate: sono elementi di aiuto per l'ortopedico, ma solo chi L'ha visitata può interpretarle integrandoli con quanto emerso dalla visita specialistica. E' quindi indispensabile che l'Ortopedico che ha prescritto questo esame possa vedere il referto e decidere quindi cosa occorra fare. Può darsi che prescriva dei plantari o una ginnastica posturale o altri provvedimenti/accertamenti, che io però non posso prevedere senza averLa visitata.
Cordiali saluti
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dopo
Utente
Utente
Premettendo che tornerò al più presto a farmi visitare dal mio ortopedico - secondo il quale sarei affetto da sindrome della plica associata ad instabilità rotulea - Le sarei grato se esprimesse la sua opinione in merito al risultato della risonanza magnetica effettuata su ambo i ginocchi a fine agosto, che riporto di seguito.
Ginocchio Sx: Si rileva alterazione del segnale RM a carico della spongiosa ossea dell'apofisi tibiale anteriore in corrispondenza dell'intersezione del tendine rotuleo con associata alterazione del segnale anche del tendine stesso in rapporto con imbibizione edematosa della midollare ossea da entesopatia inserzionale del rotuleo. Nella norma il tendine quadricipitale, i menischi, i legamenti collaterali e crociati, le cartilagini femoro-rotulee; nessun versamento articolare.
Ginocchio Dx: risultato identico al precedente, anche se l'alterazione del segnale a carico della spongiosa ossea appare modesta.
Su indicazione del mio ortopedico ho effettuato 3 mesi di astensione dall'attività fisica, tranne il nuoto, accompagnata da alcuni esercizi specifici (ginnastica propriocettiva e stretching dei muscoli flessori, esercizi isometrici, squat, senza l'ausilio di pesi) e dall'uso di fasce sottorotulee. Secondo quanto indicato dal medico ora avrei dovuto riprendere l'attività sportiva (tranne il ciclismo) con l'ausilio delle fascie sottorotulee, tuttavia ancora provo dolore al ginocchio Sx anche solamente se sto in piedi a lungo e molto spesso anche quando cammino o nuoto. Per questi motivi ho ritenuto opportuno perseverare nel trattamento conservativo prima di una nuova visita.
La ringrazio nuovamente di cuore per la sua attenzione.
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Dr. Umberto Donati Ortopedico, Chirurgo della mano, Medico legale, Perfezionato in medicine non convenzionali 7.8k 276 9
La RMN è solo un accertamento che serve per COMPLETARE la visita e non certo per sostituirla. Il referto descrive una patologia a carico dell'inserzione distale del tendine rotuleo di entrambe le ginocchia. Non so quindi cosa intenda per "opinione in merito al risultato della risonanza magnetica". Prendo atto che il quadro RMN suggerisce questa ipotesi. Poi però è chi L'ha visitata che potrà confermare o modificare la propria diagnosi in base a quanto emerge dalla visita diretta attuale. E di conseguenza adeguare la terapia. Protrarre una terapia di propria iniziativa può non essere un atteggiamento appropriato: è infatti possibile che l'ortopedico, ad esempio, visitandoLa alla luce della RMN (le immagini, non il referto) Le possa suggerire una terapia fisica che può accelerare la guarigione.
Cordiali saluti
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dopo
Utente
Utente
Torno a scriverle di nuovo, aggiornandola alla situazione attuale: in data 29/09 ho effettuato una nuova visita con lo stesso ortopedico, il quale dopo aver visionato il referto della RMN (senza aver però controllato le relative immagini), ha asserito che tale RMN "non dice niente". Inoltre, mi ha detto che, visti i miglioramenti, avrei potuto, dopo altri 15 giorni di riposo, riprendere l'attività fisica correndo a piedi. Naturalmente, come ci si poteva aspettare, in soli 15 giorni nulla è cambiato, sicchè non vedo l'utilità di mettermi a correre, convinto che ciò potrebbe solo distruggere i minimi miglioramenti avutisi. Vorrei chiederle se, a parer suo, sia necessario rivolgersi anche ad un altro medico, se io debba di mia iniziativa proseguire con il trattamento conservativo (allo stato attuale non sto volgendo alcuna attività fisica, poichè tutte mi provocano dolore), se dovrei effettuare una qualche terapia, oppure ancora se dovrei prendere alla lettera le indicazioni del mio medico e, quindi, mettermi a correre da domani.
Mi scuso per il continuo disturbo e le porgo i miei più cordiali saluti.
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Dr. Umberto Donati Ortopedico, Chirurgo della mano, Medico legale, Perfezionato in medicine non convenzionali 7.8k 276 9
Se nulla è cambiato penso che sia meglio aspettare a sollecitare di più il ginocchio e cercare invece un secondo parere presso un altro ortopedico esperto in patologie del ginocchio
Cordiali saluti
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dopo
Utente
Utente
Torno ad aggiornarla sulla situazione: per quanto riguarda il camminare, il dolore al ginocchio sinistro si è ridotto in misura consistente, mentre quello al ginocchio destro, da sempe più tenace, perdura senza miglioramenti; al contrario il fastidio nello scendere le scale si è rodotto ad entrambe le ginocchia.
Il 4 dicembre sono stato visitato da un altro ortopedico, secondo il quale avrei una scoliosi che mi porterebbe ad appoggiare più peso su un gamba che sull'altra... Secondo lui, dato che le precedenti terapie non hanno dato grandi risultati, sarebbe riduttivo concentrarsi solo sul dolore alle ginocchia, per cui prima di prendere in considerazione l'ipotesi di effettuare un'artroscopia mi ha prescritto altri due esami per appurare la gravità di tale scoliosi:
1) rx rachide in toto in ortostasi
2) tac secondo protocollo di Lione.
Nonostante le spiegazioni dell'ortopedico rimango abbastanza perplesso, poichè dalla risonanza riportata sopra sembrerebbe un'infiammazione ossea e tendinea dovuta a microtraumi (ed in effetti nei mesi precedenti l'insorgere della patologia avevo introdotto, assieme a karate e ciclismo, anche la corsa, 40 minuti per due volte alla settimana, ed anche su asfalto e terreni in pendenza). Non potrebbe, quindi, trattarsi essenzialmente di un problema legato ad un'attività fisica eccessiva, se non per quantità perlomeno per qualità, dato che svolgevo tre sport molto diversi, e tutti basati su sforzi che effetivamente andavano ad interressare esclusivamente le articolazioni infareriori?
Faccio inoltre notare che sinora non ho mai sofferto di mal di schiena. Non metto in dubbio che la scoliosi possa aver contribuito alla gonalgia (magari questa potrebbe spiegare perchè il dolore sia sempre stato più forte su una gamba rispetto all'altra), tuttavia non sembra anche a lei che, date le circostanze, la causa primaria possa essere attribuita ad un eccesso di sport, tenendo anche conto del fatto che in più occasioni ho effettuato allenamenti di due sport diversi nell'arco della medesima giornata?
Infine le volevo chiedere se, in base alla sua esperienza c'è ancora speranza che la gonalgia cessi spontaneamente con il riposo, nonostante io abbia già trascorso 5 mesi in quasi totale inattività?
Mi scuso per la lunghezza, ma volevo essere preciso.
Concludo ringraziandola di cuore per la sua attenzione.
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Dr. Umberto Donati Ortopedico, Chirurgo della mano, Medico legale, Perfezionato in medicine non convenzionali 7.8k 276 9
Per prima cosa La invito a essere più conciso.
In secondo luogo Lei continua a chiedermi dei pareri (non potrebbe quindi..., non sembra anche a Lei, secondo la sua esperienza, ecc) ma non tiene conto che io non ho nessun elemento per esprimere un parere solo in base a quello che descrive. L'unica cosa che posso dire è che è difficile "che la gonalgia cessi spontaneamente con il riposo" visto soprattutto che questo non è avvenuto nonostante Lei "abbia già trascorso 5 mesi in quasi totale inattività" .
Se l'ortopedico che ha consultato vuole chiarire le condizioni della Sua colonna (per questo ha chiesto la Rx del rachide in toto) e l'allineamento delle rotule (per questo ha chiesto la TAC con protocollo lionese) devo pensare che dalla visita ha focalizzato su questi due elementi la causa dei Suoi problemi. Una volta eseguiti questi due esami li porti all'ortopedico che li ha prescritti perché possa completare la visita e fare la diagnosi e, di conseguenza, prescriverLe le cure appropriate. Nell'attesa riduca/elimini le attività fisiche.
Cordiali saluti
[#12]
dopo
Utente
Utente
Salve;
Ho eseguito la Tac Lionese come chiesto dal mio ortopedico; il referto è il seguente:
lussazione a dx e sn è di 0 mm;
TA-GT è di 15,7 mm a sn e 14,7 mm a dx (valori normali tra 12 e 16 mm);
Basculamento rotuleo: 21° a dx e 23° a sn (valori normali tra 16 e 20°).
Premesso che tra una settimana farò visionare all'ortopedico la TAC, mi potrebbe dire che cosa indica il basculamento rotuleo? Un valore di 23° è da considerare poco o molto fuori dalla norma? Tale valore, in linea puramente teorica, può essere riaggiustato con la fisioterapia o necessità sempre di un intervento chirurgico?
Secondo lei è possibile che tale valore si sia alterato per effetto della crescita, tenedo conto che quando ho avvertito il dolore per la prima volta avevo 18 anni?
La ringrazio ancora per la sua cortesia.
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Dr. Umberto Donati Ortopedico, Chirurgo della mano, Medico legale, Perfezionato in medicine non convenzionali 7.8k 276 9
Il basculamento è lo spostamento della rotula verso l'esterno durante la flessione del ginocchio.
E' evidente che se i valori normali sono compresi tra 16 e 20, 23 è ben al di fuori del range di normalità. Tuttavia non sarà il numero a dover essere oggetto del trattamento ma il Suo ginocchio: e qualsiasi ipotesi di trattamento dovrà tener conto di molteplici fattori che scaturiscono da anamnesi, etiopatogenesi, sintomatologia soggettiva, soggettiva, esame clinico-funzionale, valutazione dell'asse meccanico, della ortostasi e della deambulazione, ai quali si aggiunge, ma solo alla fine, lo studio delle radiografie e delle altri accertamenti. Come vede non è possibile, nemmeno "in linea puramente teorica" prevedere quale trattamento sarà indicato per il Suo caso specifico, perché alla base ci deve essere comunque la valutazione diretta.
Quando farà vedere la TAC al Suo Ortopedico, se la faccia spiegare bene, perchè guardando le immagini insieme sarà più facile per Lei capire quali sono i problemi e quali effetti avranno le terapie proposte.
Cordiali saluti
[#14]
dopo
Utente
Utente
Mi scusi se la disturbo ancora, ma alla luce di quanto ha scritto sopra ho la brutta impressione che i due ortopedici da cui sono stato finora non abbiano fatto i dovuti accertamenti, nè che abbiano dato il giusto peso al trattamento riabilitativo fisioterapico: il primo (un noto prof di Perugia) mi ha detto che il mio era un problema non grave, mi ha prescritto degli esercizi da svolgere autonomamente a casa, mi ha rassicurato che nel giro di un mese avrei potuto riprendere gradualmente con lo sport (tranne ciclismo); ma, una volta trascorsi 4 mesi con scarsi risultati mi ha detto che avrei dovuto effettuare un intervento di "pulizia" del ginocchio.
Il secondo medico ha asserito che senza il risultato della TAC non poteva dirmi nulla di preciso sulla mia patologia (la sua diagnosi è stata semplicemente "dolore rotuleo bilaterale" e non ha mi ha fornito alcuna indicazione su cosa fare durante i due mesi necessari per effettuare e ritirare la TAC).
Non è che mi conviene cambiare ancora ortopedico? Saprebbe per caso indicarmi un valido specialista del ginocchio, preferibilmente che eserciti nel Centro Italia?
La ringrazio ancora per la disponibilità.
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Dr. Umberto Donati Ortopedico, Chirurgo della mano, Medico legale, Perfezionato in medicine non convenzionali 7.8k 276 9
Non posso certo giudicare l'operato di due colleghi che hanno avuto il vantaggio indiscutibile di averLa visitata, tuttavia mi pare che il secondo ortopedico, dal momento che ha richiesto la TAC, sia quello che saprà tirare le conclusioni potendo integrare quanto emerso dalla visita al Suo ginocchio con le immagini (e non il solo referto) della TAC. In genere non sono favorevole all'uso di consultare più specialisti, perché il più delle volte si aumenta la confusione, e non riesco a suggerire nomi specifici, anche perché ne escluderei senza motivo altri altrettanto bravi. Nel caso persistessero i dubbi chieda al Suo medico che saprà consigliarLe lo specialista adatto.
Cordiali saluti
[#16]
dopo
Utente
Utente
Purtroppo è stato proprio il mio medico a consigliarmeli... Se proprio non vuole indicarmi uno specialista in particolare, non è che potrebbe suggerirmene alcuni, e poi sarò io a sceglierne uno, magari il più prossimo a casa mia...
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Dr. Umberto Donati Ortopedico, Chirurgo della mano, Medico legale, Perfezionato in medicine non convenzionali 7.8k 276 9
Gliel'ho già spiegato: "...e non riesco a suggerire nomi specifici, anche perché ne escluderei senza motivo altri altrettanto bravi."
Cordiali saluti
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dopo
Utente
Utente
Salve dottore,
Sono appena stato dal mio ortopedico, per fargli visionare gli esami che questi mi aveva prescritto.
La diagnosi finale é la seguente:
- Sindrome femoro-rotulea bilaterale
- Lieve scoliosi dorso-lombare, inferiore ai 20 gradi di Cobb.

Il dottore ha deciso di farmi effettuare due mesi di fisioterapia e solo se questa non avrà effetto si dovrà intervenire. Hanno assistito alla mia visita sia una fisioterapista che un medico dello sport, entrambi impegnati nello stesso studio medico.
Per la scoliosi, si effettueranno degli esercizi della fascia lombopelvica, anche se devo dire di non aver mai avuto problemi alla schiena, né di essermi accorto in precedenza di avere la scoliosi. Secondo l'ortopedico tale scoliosi, andando ad interessare secondariamente il bacino, genera anche una dismetria negli arti inferiori. Mi ha comunque detto che, essendo tale dismetria minima, non vale la pena che io indossi un plantare.

Per la femoro-rotulea effettuerò:
-elettrostimolazioni del vasto mediale;
-rinforzo isocinetico dei quadricipidi;
-stretching di: muscoli flessori, bandelletta ileo-tibiale e iscocrurali;

La fisioterapista mi ha detto che, nel caso in cui si riesca a risolvere il problema con la fisiterapia (e secondo lei ci sarebbero ottime possibilità in questo senso), dovrò comunque continuare ad effettuare alcuni esercizi per tutta la vita, onde scongiurare il rischio di recidiva.

Nel complesso posso dire che questo terzo otopedico mi é sembrato decisamente più preciso e metodico dei due che avevo consultato in precedenza.
Per quanto riguarda la scoliosi suppongo che avendo quasi raggiunto i 20 anni non ci sia più il rischio di un peggioramento. Lei è d'accordo su questa mia considerazione?
La ringrazio ancora per l'assistenza che mi ha fornito sino ad ora.





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Dr. Umberto Donati Ortopedico, Chirurgo della mano, Medico legale, Perfezionato in medicine non convenzionali 7.8k 276 9
Può esserci un peggioramento molto lento negli anni. Basta fare un controllo ogni 2 anni, o più ravvicinati se insorgono problemi, ma sarà lo stesso Ortopedico che La segue a stabilirlo..
Cordiali saluti
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dopo
Utente
Utente
Buongiorno dottore,
pochi giorni fa ho sentito il parere di un fisioterapista il quale dopo aver visionato la mia radiografia alla colonna mi ha detto che io in realtà non avrei la sopradetta scoliosi diagnosticata dall'ortopedico perché la lastra non evidenzia alcuna rotazione dei corpi vertebrali (cosa su cui convengo), per cui la mia non sarebbe una scoliosi propriamente detta, ma un paramorfismo, un semplice atteggiamento scoliotico. A questo punto, dopo essere stato visitato da 3 ortopedici e 2 fisioterapisti, e dopo aver effettuato Tac, rmn, radiografia assiali alle rotule senza che mi sia stato riscontrata alcuna malformazione o problema congenito, mi chiedo se il mio dolore alle ginocchia possa essere determinato da un problema di postura e/o deambulazione scorretta. Quello che le volevo chiedere è: secondo lei vale la pena approfondire la questione? Ed in tal caso a quale specialista mi dovrei rivolgere? Un posturologo andrebbe bene? Dove posso trovare un elenco dei posturologi che esercitano in Umbria o in Trentino Alto Adige?
La ringrazio ancora di cuore per la sua assistenza e per le sue risposte sempre rapide e precise.
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Dr. Umberto Donati Ortopedico, Chirurgo della mano, Medico legale, Perfezionato in medicine non convenzionali 7.8k 276 9
1- Il fisioterapista non può per legge nè visitare nè esprimere pareri su radiografie
2- non mi pare che gli esami siano negativi, visto che il referto della RMN che ha riportato descrive una patologia a carico dell'inserzione distale del tendine rotuleo di entrambe le ginocchia.
3- non posso sapere se ci sia un problema di postura: questo Glielo può dire il Suo Ortopedico.
4- se decide di rivolgersi a un posturologo faccia molta attenzione che si tratti di un medico. Può controllare qui inserendo il nome del professionista: se non c'è non è un medico http://application.fnomceo.it/Fnomceo/public/ricercaProfessionisti.ot

Cordiali saluti
[#22]
dopo
Utente
Utente
Buongiorno dottore,
giovedì ho effettuato una visita dal posturologo, che si è avvalso di mezzi di misurazione computerizzata (pedana stabilometrica, ecc.), il risultato è:
1) poggio più peso sulla dx che sulla sn (questo spiegherebbe il maggior dolore proprio al ginocchio dx);
2) poggio troppo peso sugli avampiedi, scaricando poco sui talloni;
3) i muscoli tonici di un tratto della colonna sono irrigiditi;
4) debole respirazione diaframmatica;
5) il busto è sbilanciato in avanti.
Il posturologo sostiene che i miei dolori alle ginocchia possano essere frutto di questi squilibri posturali, che lui ritiene correggibili con la fisioterapia.
Oggi sono tornato dall'ortopedico, il quale putroppo non ha voluto visionare le misurazioni consegnatemi dal posturologo, sostenendo che i miei squlibri posturali non si possono correggere, perchè dovuti alla mia, seppur lieve, scoliosi (circa 13° di Cobb). Ha riesaminato le ginocchia e gli esami pregressi: sospetta un'infiammazione cartilaginea, ma non ne è completamente certo, per cui mi ha chiesto di rieffettuare di nuovo la risonanza, esclude patologie tendinee.
Il rifonforzo muscolare dei quadricipiti, effettuato per quasi tre mesi, ha portato solo lievi benefici.
Le sarei grato se esprimesse la sua opinione in merito: secondo lei ha senso tentare di riequilibrare la postura con la fisioterapia?
La ringrazio ancora per l'attenzione.
[#23]
Dr. Umberto Donati Ortopedico, Chirurgo della mano, Medico legale, Perfezionato in medicine non convenzionali 7.8k 276 9
Se l'Ortopedico, che ha avuto la possibilità di visitarLa direttamente, ha ritenuto che i Suoi squilibri non siano correggibili e ha delle perplessità tanto che ha chiesto nuovi accertamenti, quali elementi avrei io più di lui per esprimere un parere su una cosa che non ho visto?. Se ha dubbi chieda un secondo parere a un Fisiatra esperto e segua i suoi consigli
Cordiali saluti
[#24]
dopo
Utente
Utente
Mi scuso per il disturbo, le volevo porre due domande:

1) i rumori anomali che avverto alle ginocchia (scrocchi e cigolii), possono essere dovuti ad un cattivo scorrimento rotuleo, a fenomeni infiammatori, oppure ad entrambi?

2) il fisiatra, se ho ben capito, può essermi d'aiuto per coordinare tra loro, secondo uno schema riabilitativo unitario, gli interventi di fisioterapista, ortopedico e posturologo?

La ringazio ancora per la disponibilità.
[#25]
Dr. Umberto Donati Ortopedico, Chirurgo della mano, Medico legale, Perfezionato in medicine non convenzionali 7.8k 276 9
1)può essere "cattivo scorrimento rotuleo" ma bisogna sentirli direttamente
2) il Fisiatra decide in completa autonomia se ha bisogno di trattamenti fisioterapici. Se condivide le conclusioni del posturologo, ne tiene conto.
Cordiali saluti
[#26]
dopo
Utente
Utente
Buongiorno dott;
Le volevo porre una semplice domanda: a quanto ho capito la RMN è l'esame migliore per rilevare eventuali dannni cartilaginei: essa riesce a percepire anche una minima sofferenza cartilaginea, oppure rileva solo danni più consistenti? In altre parole: è possibile che la RMN effettuata a distanza di 8 mesi dall'insorgenza del dolore non abbia rilevato danni perchè la cartilagine non era ancora abbastanza "consumata"? Mi sa dire se, tendenzialmente, negli ospedali più grandi impiegano macchine per la risonanza più precise rispetto a quelli piccoli?
[#27]
Dr. Umberto Donati Ortopedico, Chirurgo della mano, Medico legale, Perfezionato in medicine non convenzionali 7.8k 276 9
Qualsiasi esame per imaging risente dell'esaminatore, comunque è possibile che in 8 mesi il danno si renda più evidente. La qualità delle RMN dipende dalle macchine e non dalla grandezza degli ospedali, però è possiile che grossi centri con grossi volumi di affari possa permettersi macchine più recenti e più sofisticate.
[#28]
dopo
Utente
Utente
Buongiorno dott,
ho appena ritirato la risonanza di controllo richiesta dall'ortopedico, ecco il referto:
Esame confrontato col precedente del 8/09/2010.
Bilateralmente in sede, regolari le fibro-cartilagini meniscali. In sede, regolari la morfologia e il decorso dei legamenti crociati e collaterali.
Alterazione di segnale a livello dell'apofisi tibiale anteriore bilateralmente in esiti di malattia di Osgood-Schlatter immodificati.
Il risultato mi lascia un perplesso: sia perchè non ho mai avvertito alcun dolore a livello dell'apofisi tibiale (ma solo a livello rotuleo), sia perchè il dolore è iniziato quando avevo quasi 19 anni (mentre la malattia di Osgood-Schlatter in genere compare in età adolescenziale).
Ho già avuto modo di consultare un medico dello sport, il quale sostiene che si tratti di una tendinopatia rotulea, presto sentirò anche il parere di un ortopedico. Nel frattempo c'è qualcosa che posso fare, oltre a prolungare l'astensione dall'attività fisica?
[#29]
Dr. Umberto Donati Ortopedico, Chirurgo della mano, Medico legale, Perfezionato in medicine non convenzionali 7.8k 276 9
Qualsiasi decisione implica la visita diretta. Non si fa diagnosi con la RMN ( e tanto meno con il solo referto).
Nell'attesa della visita specialistica eviti tutti i gesti che sa che possono/potrebbero provocare dolore.
Cordiali saluti
[#30]
dopo
Utente
Utente
Ho effettuato la visita presso l'ortopedico: la diagnosi è sindrome rotulea dolorosa con minimo tilt rotuleo laterale.
L'ortopedico sostiene che il problema sia scaturito a seguito di un brutto sovraccarico attribuibile principalmente all'attività ciclistica. Secondo lui non è così strano che il dolore non sia scomparso dopo un anno e mezzo, e comunque il problema prima o poi dovrebbe risolversi da sè. La cura che mi ha prospettato è: proseguire nell'astensione da tutte le attività in carico, applicare ghiaccio e un antiffiammatorio cutaneo tutti i giorni. Le attività che posso svolgere sono: nuoto (no rana), camminare in acqua, elettrostimolazioni, streching e isometria, il tutto a patto di rispettare la soglia del dolore e al fine di preservare un buon tono muscolare. Il fisioterapista e il medico dello sport hanno espresso opinioni sostanzialmente in linea con quelle dell'ortopedico.
L'ortopedico esclude categoricamente qualunque intervento di correzione della meccanica rotulea: secondo lui il problema è troppo lieve e, ricorrendo alla chirurgia, sarebbe più facile peggiorare la situazione che migliorarla.
A quanto pare non mi resta che aspettare e sperare nella guarigione dato che, nonostante le innumerevoli visite eseguite presso medici dello sport e ortopedici, e dopo svariati esami (tac, rmn, rx, esame del sangue e delle urine) non traspaiono danni o vizi rilevanti al sistema muscolo-scheletrico, nè problematiche di carattere reumatico.
La ringrazio comunque di cuore per le delucinazioni che mi ha cortesemente fornito. Tornero a scriverle nel caso ci fossero delle novità.
Ipertensione

L'ipertensione è lo stato costante di pressione arteriosa superiore ai valori normali, che riduce l'aspettativa di vita e aumenta il rischio di altre patologie.

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