Dolore sordo al costato

Gentili dottori,
in seguito a dei dolori molto forti al petto che mi venivano in modo del tutto inaspettati, siccome era coinvolto anche lo stomaco (avvertivo come una "strizza", una morsa alla bocca dello stomaco) mi sono rivolto al gastroenterologo.
Le indagini effettuate sotto consiglio dello specialista sono state queste:

esame cardiologico
ecografia addome completo
ecografia anse intestinali
gastroscopia

alla fine di tutto questo iter diagnostico, quello che è venuto fuori è che ho dei calcoli alla cistifellea. il medico non ritiene però che i miei dolori siano imputabili a questo. dalla gastroscopia non è risultato niente a parte una piccola ernia iatale da scivolamento.
pertanto il medico mi ha assegnato una cura a base di smasmomen psicosomatico, ritenendo che i miei dolori fossero dovuto all'ansia somatizzata.

oggi però ho avuto di nuovo questo problema, fastidiosissimo, nonostante la cura. non so davvero come gestire questa cosa perché è davvero fastidiosa e invalidante.

Mi sono accorto che il dolore parte quasi sempre dalla zona destra, e toccandomi il costato ho trovato un punto che è dolente al tatto, anche leggero. Il dolore rimbalza anche nella schiena. Il dolore è sordo, come se avessi preso una "botta" e ho ricordato improvvisamente di averlo già sentito anche anni fa. Insomma è una cosa che mi porto avanti da molto molto tempo ma non c'avevo mai fatto caso non ritenendola invalidante. Oggi però mi chiedo se non sia da ricercare lì la causa di tutto.

Avendo in casa due precedenti (mio fratello ha avuto un osteoblastoma e mia madre un tumore alla colonna vertebrale) ho iniziato a pensare che forse anche per me la causa di tutti questi fastidi potrebbe essere un problema osseo. E' compatibile con questa sintomatologia che vi ho illustrato? Che tipo di esami dovrei fare? Da che tipo di specialista mi consigliate di andare? Non so più davvero che pesci prendere.

Chiedo scusa per la lunghezza e vi ringrazio anticipatamente.
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Dr. Antonio Valassina Ortopedico, Chirurgo vascolare 2k 66 47
Forse prima di pensare ad un tumore del rachide converrebbe parlarne prima con il gastroenterologo che già la conosce e la segue.
Cordialità
Dr.A.Valassina

Nota:informazione web richiesta dall'Utente senza visita clinica; non ha valore di diagnosi, trattamento o prognosi che si affidano al medico curante

[#2]
dopo
Utente
Utente
Dopo giorni di attesa una risposta inutile. Grazie mille, di cuore.
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Dr. Antonio Valassina Ortopedico, Chirurgo vascolare 2k 66 47
Davvero lei crede che sia "utile" e professionale fare ipotesi diagnostiche a distanza senza visitare la persona interessata? Probabilmente e' molto piu' utile astenersi dal fare ipotesi come prevede l'OMS e l'Ordine dei Medici che vietano espressamente di fare diagnosi via Internet alla cieca e altrettanto vietano di porre indicazioni al trattamento.
Linee guida, etiche e professionali, che sono proprie di questo sito che forse le sono sfuggite...
[#4]
dopo
Utente
Utente
Non capisco allora questo sito che senso abbia. Quello che lei dice può essere anche considerato corretto, dunque chiudete la baracca e buonanotte. Non ha senso che io scriva una pagina intera di ricostruzione dei sintomi che mi disturbano da 12 anni e lei mi risponda "forse conviene parlarne col gastroenterologo". E secondo lei non l'ho fatto? Se avesse letto ciò che ho scritto non avrebbe mai risposto così. Comunque non è obbligato a rispondere, questo è poco ma sicuro, avrebbe fatto molta più bella figura (soprattutto dal punto di vista umano).
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Dr. Antonio Valassina Ortopedico, Chirurgo vascolare 2k 66 47
Ho letto molto bene quello che ha scritto e dovrebbe avere la cortesia di avere un minimo di rispetto per il nostro lavoro di volontariato gratuito al servizio di cittadini che spesso navigano nella Rete senza riferimenti certi (etici e professionali). Noi ci sforziamo di darli in un contesto di garanzie che forse a Lei non interessano, ma a noi si' e molto!

Comunque, considerato che probabilmente non riesco a comunicare con lei, riprovo a segnalarle quanto segue.
Essendo quello da lei descritto un dolore comparso nuovamente dopo parecchio tempo e per di piu' dopo la cura prescritta, l'indicazione a rivalutare con il gastroenterologo il problema ( a lui non noto come "nuovo episodio di un vecchio dolore") non e' un'indicazione generica e tanto meno poco "umana".

Se lei legge con attenzione le mie parole notera' che in nessun passaggio ho mai accennato alla possibilita' che il suo dolore sia solo da derubricare come una "sindrome ansiosa".
Questo tipo di valutazione, possibile per altro in Medicina, e' quanto di piu' rischioso di possa fare via Internet senza conoscere di persona l'utente e, tanto meno, chi tra gli utenti si comporta da paziente davanti ad uno schermo trattandolo da "dottore".

Rifletta sul processo logico che lei stesso ha proposto
1) Ho una serie di sintomi con diagnosi di: ernia iatale, litiasi biliare, sindrome ansiosa che lei ci racconta tramite tante richieste a partire dal 2004
2) Mi curo da anni
3) Mi viene proposta una terapia ansiolitica
4) Dopo questa terapia ad un certo punto ricompare "questo vecchio dolore" descritto come segue:
"parte quasi sempre dalla zona destra, e toccandomi il costato ho trovato un punto che è dolente al tatto, anche leggero. Il dolore rimbalza anche nella schiena. Il dolore è sordo, come se avessi preso una "botta" e ho ricordato improvvisamente di averlo già sentito anche anni fa. Insomma è una cosa che mi porto avanti da molto molto tempo ma non c'avevo mai fatto caso non ritenendola invalidante".
In poche parole lei ci dice che era un dolore "antico", dunque non lo stesso dolore identico che in tempi recenti lo ha portato dal gastroenterologo. Questo si desume dal suo racconto.
5) E" evidente che se le cose stanno come le sue parole raccontano, la prima cosa da fare e' parlarne con il suo gastroenterologo per due ottime ragioni:
- a) non e' lo stesso dolore della sintomatologia recente conosciuta dal suo specialista;
- b) e' comparso DOPO o NONOSTANTE la terapia ansiolitica
6) Ne deriva che il dolore POTREBBE essere di origine ORGANICA e non PSICHICA e dunque e' inevitabile che una nuova valutazione debba essere eseguita di nuovo, ma nel reale NON nel virtuale e da un medico. Dopo di che se sia di natura organica (cistifellea, stomaco, osso ecc.) sara' il suo medico a valutarlo visitandola di persona, come pure sara' lui eventualmente a riconfermarle o meno la causa psichica.

Questo e' quanto suggerisce un'analisi razionale della sua storia, almeno per quel poco che noi possiamo conoscere via Internet dalle sue stesse parole. L'unico comportamento professionale e' dunque suggerirle quanto detto: confrontarsi nuovamente con il suo medico curante.

Dopo di che se lei ritiene che interessarsi del suo caso, fornendole strumenti per un percorso serio e credibile, non ha, a parte le sue considerazioni sulla nostra scarsa professionalita', nemmeno un valore "umano", mi dispiace molto. Ma a questo non posso risponderle se non invitandola a verificare di persona la disponibilita' e la vicinanza con cui abbiamo fornito da anni informazioni e non diagnosi, con grande attenzione alla comunicazione e non a spacciare diagnosi improbabili che, le ripeto, E' PROIBITO dall'Organizzazione Mondiale della Sanita', dall'Ordine dei Medici e da tantissime Associazioni Mediche.
In questo senso il sito MI ha aderito ai principi etici HONCode che gli hanno consentito di ottenere la certificazione che lei puo' controllare in Home Page.

Se tutto questo per lei non ha "senso" invitandoci a "chiudere baracca" devo dirle che per migliaia di altri utenti di MI tutto questo enorme lavoro di servizio per il cittadino, spesso non educato alla conoscenza del proprio corpo e tanto meno informato sui propri diritti in tema di Salute dalla scuola e dalle istituzioni italiane, un senso, invece, lo ha.

In ogni caso mi auguro che la nostra disponibilita', se non oggi, un giorno possa risultarle utile.
[#6]
Dr. Salvo Catania Oncologo, Chirurgo generale, Senologo 33.4k 1.2k 61
Gentile utente,
mi permetto di intromettermi e non certo per entrare nel merito del quadro clinico già ampiamente discusso, ma su un aspetto più generale.

Lei ha già richiesto altri consulti sul sintomo >>dolore>>.

Il dolore appartiene a quella categoria di sintomi vaghi ed aspecifici, ANCHE SE BEN DESCRITTI, sui quali nessun contributo può essere aggiunto senza una visita reale perchè VA VERIFICATA sede, intensità, irradiazioni ecc ecc

Legga
https://www.medicitalia.it/salute/senologia/6-consulti-online-in-senologia.html

Verificata vuol dire non "raccontata da altri".

Lei sovrastima le capacità dello strumento telematico ed infatti la sua richiesta dovrebbe essere respinta già nella fase di accettazione del consulto. Il collega invece ha risposto.
Spendendo tempo e gratuitamente, perchè anche questo è da sottolineare.

Quindi di sbagliato in questa vicenda c'è solo l'aspettativa dell'utente che fa una richiesta ineludibile e che sovrastima lo strumento telematico.

Le assicuro che escluse situazioni come quella che Lei illustra (dolore, strizza, morsa, nodi, pizzicori, febbre, dolenzie, ecc ecc ) per il resto il sito assolve benissimo il ruolo di informare, orientare, indirizzare, occupare vuoti istituzionali dell'informazione come potrà leggere su

https://www.medicitalia.it/salute/senologia/6-consulti-online-in-senologia.html



Salvo Catania, MD
Chirurgo oncologo-senologia chirurgica
www.senosalvo.com

[#7]
dopo
Utente
Utente
Sono riuscito a strapparle ben più delle tre righe di prima, di questo sono contento. Quello che voglio dire, e che ho già detto, è che se pure tutto ciò che dice è giusto c'è modo e modo di dirlo. Il secondo modo, questo che ha usato adesso, è decisamente più rispettoso per il dolore del paziente che si rivolge qui non per avere la diagnosi magica ma un consiglio, un parere non viziato dalla presenza fisica e dal pre-condizionamento che può avere un medico nei confronti di un paziente che magari ha già etichettato come "ansioso".

Questo portale ha senso se non viene meno la disponibilità, anche retorica - se preferisce chiamarla così - nel rispondere ai pazienti.

Purtroppo, al di là di internet, ho notato che in generale - tranne poche eccezioni - sono pochi i medici che sanno ascoltare e che riescono ancora, dopo anni di carriera, a empatizzare con i pazienti. Mi trovo quasi sempre davanti medici frettolosi, sgorbutici (chissà che l'influenza del Dr.House nella costruzione di un immaginario collettivo di riferimento non abbia fatto la sua parte) e del tutto distaccati da quell'esperienza umana di dolore che andrebbe valutata caso per caso, vita per vita, volta per volta.

Chiusa polemica, mi rivolgerò a un altro gastroenterologo, e più sarà bravo più sarà occupato e con la testa altrove.