Cortisone e artrosi su anziani

Mia nonna ha 83 anni è in sovrappeso ( è alta 1m e 53 e pesa 76 kg) e soffre da sempre di dolori alle ossa (in particolare le anche e le ginocchia che avrebbero dovuto essere operate anni fa). I dolori sono aumentati con il passare del tempo, costringendola a movimenti molto limitati e lenti, che tuttavia non le hanno impedito di essere indipendente. In questo ultimo anno però ha subito un brusco peggioramento improvviso, che le ha causato dolori lancinanti ai lombi e soprattutto all'inguine, e la ha ridotta alla quasi completa immobilità (gambe bloccate non riesce ad alzarsi dal letto da sola, ad andare al bagno da sola ecc). Per i dolori il medico ha prescritto il cortisone (8 punture, una al giorno, le prime 5 da 5 mg le altre 3 da 2.5 mg). I dolori sono tornati ad un livello accettabile per qualche mese, e anche la mobilità è migliorata, ma ora si trova ancora con dolori molto forti, soprattutto ai ginocchi. per camminare si appoggia su un carrellino apposito.. ha i ginocchi bloccati, li piega solo quando si siede perché è costretta a farlo e ciò le procura forte dolore. quando è nel letto a pancia in su, i ginocchi non si distendono, rimangono piegati. Da circa 10 giorni sta prendendo depalgos, ma le cose non migliorano e si sta pensando di somministrarle nuovamente il cortisone.
Vorrei chiedervi il vostro parere riguardo a questa situazione e agli effetti collaterali del cortisone, considerando che provoca la diminuzione della densità ossea e che le ha indotto un aumento di 5 kg, ( è passata da 71 a 76 kg).
Mia madre è costretta a starle dietro quasi 24 ore al giorno, adesso infatti deve fare anche le notti per accompagnare la nonna in bagno... Vi chiedo anche una indicazione generale su cosa fare in questa situazione, se in questi casi è opportuno usare una sedia a rotelle o come si procede in genere... chi la ha visitata dice che un'operazione a questa età e nelle sue condizioni è sconsigliata..

Grazie in anticipo per le vostre risposte.
Andrea
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Dr. Gianni Nucci Ortopedico 4.4k 122
Gentile utente,
Magari una visita da uno specialista che lavora in una struttura di eccellenza potrebbe farla ripensare all'intervento, perché nella mia esperienza in questi casi è probabile che il paziente si alletti, con tutte le conseguenze del caso. Dovete mettere su una bilancia "virtuale" tutti i rischi e i benefici di un intervento, anzi, di più di uno perché mi sembra di capire che le articolazioni da sostituire siano più di una, e decidere con giudizio.
Cordialità.

Gianni Nucci, Chirurgo Ortopedico
Responsabile U.F. Ortopedia Santa Rita Hospital - Montecatini T.
Riceve a Lucca, Montecatini, Pistoia, Follonica

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dopo
Attivo dal 2008 al 2013
Ex utente
Grazie innanzitutto per la risposta Dottor Nucci.
Mia nonna ha sempre rifiutato l'intervento, ed è molto testarda... ma adesso che si trova in questa situazione così critica potrebbe cambiare idea.
I medici più che sconsigliare l'intervento hanno detto che ha problemi di circolazione e che questo potrebbe comportare delle complicazioni.
Non ho seguito personalmente la vicenda, ma sono piuttosto convinto che mia nonna abbia rifiutato di operarsi magari per paura dell'intervento.
Io vorrei seguire il suo consiglio, e vorrei chiederle un'indicazione su come procedere, a quale struttura rivolgersi (mia nonna abita a viterbo), se la visita dello specialista debba essere eseguita direttamente nella struttura, i tempi di diagnosi, i costi di un eventuale intervento...
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Dr. Gianni Nucci Ortopedico 4.4k 122
Gentile utente,
Può scegliere tranquillamente gli ospedali pubblici, non deve pagare niente per l'intervento, ci mancherebbe!