Premetto che sono una donna sana di 45 anni, in sovrappeso, che non ha mai subito altri interventi

Sono caduta il 7-11-08 e ho storto il piede rompendo di netto il tendine di achille dx.
Sono stata ricoverata e operata dopo 4 giorni con la tecnica ipercutanea con fattori di crescita e ho seguito meticolosamente le indicazioni del chirurgo ortopedico che mi ha operato. Dopo l'operazione sono stata ingessata a gambaletto per circa 6 settimane (tempo in cui mi ha tolto anche i punti, ma dopo la 4 mi ha rifatto il gesso togliendo un po' della precedente posizione equina.
Alla 8 settimana ho indossato il tutore e cominciato la fisioterapia e il linfodrenaggio perché il piede era molto gonfio. Alla decima settimana mi ha fatto togliere il tutore e ricominciare a camminare anche se con le stampelle. La gamba non mi ha retto e sono scivolata di nuovo. Il giorno successivo ho fatto l'ecografia e risultavano 2 versamenti ma il tendine disomogeneo ma attaccato.
Il chirurgo mi ha consigliato 1 settimana di riposo, ghiaccio e sospensione fisioterapia. Dopo ho ripreso la fisioterapia e con il tutore ho camminato normalmente con le stampelle. La fisioterapia consisteva in 3 sedute settimanali di circa 2 ore l'una in cui mi facevano muovere il piede in tutte le direzioni.
Dopo circa 10 giorni dalla 2^ caduta il chirurgo mi esamina e con il test di thompson dice che il tendine non risponde più. Di nuovo risonanza urgente che prova la rottura di circa 3,5 cm.
Vengo sottoposta ad un secondo intervento a distanza di 3 mesi. L'8 febbraio 2009 l'intervento è stavolta con la tecnica di ribaltamento del tendine e del muscolo e una ferita di 12 cm. circa. La prescrizione medica dell'ospedale prevedeva aspirina e tachipirina che dopo una settimana mi hanno provocato violente emoraggie nasali e il sangue è uscito anche dalla ferita al momento della medicazione.
Ho seguito di nuovo scrupolosamente i consigli dello stesso chirurgo che mi ha rioperato e oggi, dopo aver ritirato il responso di una RM, il chirurgo leggendo "senza soluzione di continuità" mi preannuncia che il tendine è di nuovo rotto.
domanda: in italiano significa che è continuativo.. o sbaglio?
Sono nelle mani di un esaltato insicuro che non sa quello che fa?
Non ho avuto traumi successivi .. e lui dice che è colpa mia che ho i tendini difettosi?
Premetto che sono una donna sana di 45 anni, in sovrappeso, che non ha mai subito altri interventi.
Vi prego di rispondermi.
grazie.
rosa da roma
[#1]
Dr. Marco Catani Chirurgo generale, Chirurgo vascolare, Chirurgo d'urgenza, Colonproctologo, Chirurgo apparato digerente 3.1k 73 9
gentile signora,

ritengo per questo tipo di patologia, sarebbe più opportuno un parere dell'ortopedico. nel nostro dipartimento se ne occupano loro.
pertanto le consiglio qualora non fosse passata d'ufficio questa richiesta, in tempi brevi di reimpostare la domanda in area ortopedica.

buona fortuna
cordiali saluti

Marco Catani
http://www.marcocatani.it
Il consulto online non può nè deve sostituire la visita reale

[#2]
Dr. Roberto Leo Ortopedico 3.8k 176
La prima parte del suo racconto indica un iter del tutto regolare sino alla inaspettata quanto inopportuna caduta.
Il tendine operato da poche settimane indubbiamente non "regge" soprattutto se il paziente e' in sovrappeso.
Dopo il secondo intervento mi sembra di capire siano insorti problemi.

PUNTO 1 -> "senza soluzione di continuità"
Sarebbe piu' opportuno leggere l'intera frase.
Indubbiamente tale frase fa pensare che il tendine non abbia soluzione di continuita' e che, pertanto, sia continuo.

PUNTO 2 -> Sono nelle mani di un esaltato insicuro che non sa quello che fa?
Mi sembrano affermazioni esagerate.

PUNTO 3 -> Il sovrappeso puo' essere un fattore condizionante nell'ottenere un risultato negativo.

COSA FARE?
Al momento sottoporrei la RMN e la sua caviglia ad un altra visita ortopedica per fare il punto sella situazione.

Cordiali saluti.

Dr. Roberto LEO