Scolo rino-faringeo: allergia aspecifica?

Salve, vi riscrivo perché, sperando di risolvere il problema dello scolo rino-faringeo e della congestione nasale con un intervento a setto e turbinati, mi sono rivolto ad un primario, il quale mi ha ancora una volta confuso: pensavo si trattasse di rinite ostruttiva, avendo escluso una matrice emozionale,reflusso gastro-esofageo (con ph-metria), allergie specifiche ed anche quella aspecifica (in seguito a esame alla metacolina e visita pneumologica), ma questi ,affermando che l’esame alla metacolina esclude solo la iperreattività bronchiale (ma non quella della mucosa nasale) ha riportato nuovamente il punto della questione sull’allergia aspecifica.
Mi ha quindi chiarito che l’intervento non risolverà il problema e mi ha prescritto una terapia di un mese con acque di Sirmione, e il Rinaxia e lo Xyzal, medicinali già provati qualora il Rinaxia fosse effettivamente identico al Rinovagos come mi è sembrato di capire.
Pertanto vorrei farvi qualche domanda:
1.E’ possibile che sia allergia aspecifica anche se l’esame degli eosinofili è risultato negativo?
E in tal caso esiste un esame che la possa effettivamente certificare?
2.Nel caso si trattasse di allergia aspecifica, davvero l’intervento al setto (con deviazione italca a S alquanto modesta) e ai turbinati (molto rigonfi, soprattutto le code di quelli inferiori) non risolverebbe almeno la congestione, se non lo scolo?
E soprattutto,in quanto tempo i turbinati si rigonfierebbero?
Infine, quale terapia medicinale potreste consigliarmi e quale suggerimento al fine di ridurre i sintomi?
Chiedo venia per la lunghezza dell’e-mail e per le ripetute richieste di consulto, ma sono un cantante e per me questa situazione, che si protrae da circa due anni e mezzo, è davvero un grosso problema.
Confidando nella vostra consueta cortesia e professionalità vi ringrazio anticipatamente e vi saluto,
Marco
[#1]
Dr. Egidio Dalena Otorinolaringoiatra 8
E' opportuno ,prima di eseguire un intervento al setto ed ai turbinati,fare una TC seni Paranasali,che insieme alla fibrorinoscopia ci permette di valutare realmente altre eventuali patologie correlate alla sintomatologia lamentata dal paziente.
Potrebbe essere di aiuto alla sintomatologia, l'utilizzo di farmaci antileucotrienici.

[#2]
Attivo dal 2005 al 2015
Otorinolaringoiatra
Considerata la negatività degli esami fin qui effettuati, ritengo che la domanda fondamentale da porsi sia: "Come respira dal naso?". Una cattiva respirazione nasale è infatti frequentemente causa di forme infiammatorie croniche (chiamiamole pure "aspecifiche") delle mucose nasali, rino ed orofaringee; ritengo pertanto opportuno considerare come obbiettivo primario il ruolo della respirazione nasale, con le sue funzioni di riscaldamento e di umidificazione dell'aria inspirata, indispensabili per un normale "funzionamento" delle mucose.

Se la respirazione nasale non fosse accettabile è assai probabile che un banale intervento di settoplastica con decorticazione/causticazione dei turbinati nasali inferiori possa risolvere tutti i suoi problemi. Per quanto riguarda inoltre il suo dubbio sulla possibile recidiva post-operatoria dell'ipertrofia dei turbinati, la questione è tuttora controversa. Personalmente vedo nei miei pazienti che, quando si ricrea una corretta respirazione nasale, difficilmente i turbinati tendono a rigonfiarsi di nuovo (specialmente se non vi sono substrati favorenti, vedi per esempio allergie); ricreando una corretta respirazione nasale, infatti, viene meno lo stimolo infiammatorio cronico sulla mucosa nasale che poi alla fine è responsabile dell'ipertrofia della mucosa stessa. Fatte quindi le dovute considerazioni ritengo che l'intervento abbia di per se' un'ottima prospettiva rischio/beneficio.

Saluti.
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