Vertigini parlare con uno specialistà

Buonasera ho 45 anni e da circa 20 soffro di vertigini, la prima volta è stato attacco violento e prima che tornassi in piedi in equilibrio sono passati circa 20gg, mi è stata diagnosticata una labirintite dovuta al troppo stress emotivo, ho preso il microser e puntere di coxanturenasi.
Dopo questo mi sono ritornate sporadicamente quasi sempre di mattina presto, forti che durano circa 3-4 ore che non mi posso muovere poi mi rimane una sensazione di non equilibrio. Nel frattempo ho fatto altre ricerche e mi è stata diagnosticata la sindrome di Menierè insieme alla cervicale.
Nel settembre 2007 ho avuto un altro attacco violento da non poter aprire gli occhi e non capivo neanche in che posizione ero se sdraiata ho a testa in giù;sono stata a letto per 10gg immobile poi mi sono alzata ma sempre con l'equilibrio instabile e la sensazione degli occhi che roteavano.Ho fatto la RMN e sono state riscontrate delle piccole ernie cervicali tra la 4° e la 5° vertebra. Prendo sempre il vertiserc da 16 e le supposte di voltaren senza grandi giovamenti. COSA DEVO FARE? Premetto che io ho il terrore delle vertigini, e non ho mai avuto il coraggio di fare le prove audiovestibolari che stimolano le vertigini.Aggiungo anche che sono emotiva e molto ansiosa, e adesso provo quasi sempre dolore forte dietro al collo e lievi vertigini; ho subito da poco un grave lutto che mi ha destabilizzato il sistema nervoso ed a volte prendo il lexotan perchè sono reduce da una terapia con lo zoloft dato che soffro di attacchi di panico. Aspetto una risposta e ringrazio anticipatamente M.Grazia
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Dr. Antonio Ficarola Psicoterapeuta 12 1
Cara M.Grazia.
E' molto evidente, nel suo racconto, l'intreccio tra problematica organica strettamente medica (labirintite,Menière,ernia cervicale) e problematica psicologica (emotività di base, ansia,elaborazione del lutto). In questa situazione è difficile, e credo anche inutile, stabilire quale fattore sia intervenuto per primo, l'ansia o le vertigini. La mia idea è che siano entrambi espressione di un disagio personale di base, con cui non si è mai confrontata.
E' innegabile, attualmente, che il sintomo della vertigine sia sostenuto dal difetto anatomico riscontrato, ma questo non esclude che, a crearlo, abbia contribuito lei, attraverso le sue dinamiche psicologiche più profonde, e che la vertigine non abbia oggi un significato per lei.
Fa bene a continuare le sue cure mediche, ma queste non l'aiuteranno per nulla a dare un senso a quello che lei vive da venticinque anni.
Potrà stare meglio se inizierà a puntare la sua "lente di ingrandimento" su aspetti personali e interpersonali del suo attuale stile di vita.
Può esserle utile una consulenza psicologica o eventualmente una psicoterapia che non escluda ovviamente la terapia medica.

La saluto affettuosamente.

Dr. antonio ficarola

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Dr. Luigi Califano Otorinolaringoiatra, Foniatra 82 1
Condivido l'approccio "olistico" (scusi il termine: significa in fondo "complessivo") del Collega Psicoterapeuta: anche nel nostro ambito di attività, per i malati vertiginosi cronici, in primis i menierici, disponiamo di una Psicoterapeuta.
Non concordo invece assolutamente sul fatto che le ernie cervicali siano responsabili dei suoi sintomi.
Lei necessita in modo assoluto di un inquadramanto audiologico e vestibolare (non tema questo esame: spesso è sufficiente una buona osservazione da parte di uno Specialista esperto per ottenere dati molto utili), dal momento che , se ho ben compreso, lei non ha mai praticato esami in questo senso.
Mi pare possibile effettivamente che lei soffra di malattia di Menière, ma non escluderei a priori una vertigine parossistica posizionale o una vertigine emicranica equivalente.
Se il suo stato di ansia/panico, non le permette al momento di affrontare l'indispensabile momento diagnostico audiovestibolare, inizi un trattamento psicoterapeutico con uno Specialista, meglio se buon conoscitore dei problemi connessi alla vertigine cronica e recidivante.
Questo non le farà diagnosi di malattia, ma credo sia il primo passo affichè lei vi possa arrivare.
Cordiali saluti

Luigi Califano

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Dr. Daniele Tonlorenzi Gnatologo, Dentista 4.2k 73
In alcuni casi una malocclusione dentale può essere correlata a disturbi tipo vertigini. Studi sperimentali dimostrano queste correlazioni.
Prima comunque faccia una visita otorino, perché condivido quello che dicono i colleghi precedenti.
Saluti
Daniele Tonlorenzi

https://www.medicitalia.it/dtonlorenzi/#info

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Attivo dal 2008 al 2008
Ex utente
Vi ringrazio moltissimo per aver preso in considerazione le mie varie richieste rispondendo con molta serietà e pazienza visto che la mia lettera era parecchio ingarbugliata. Ascolterò sicuramente i vostri consigli e vi farò sapere al più presto grazie di tutto siete stati gentilissimi grazie ancora MariaGrazia
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