Esaurimento da stress e peggioramento acufeni

Gent.mi Dottori, sono un uomo di 49 anni affetto dall'età di 23 anni da "Distimia con comorbidità per Disturbo di Ansia Generalizzata". Contemporaneo all'insorgenza della malattia è stato un acufene bilaterale di media intensità che non è mai scomparso ed ha avuto un andamento "parallelo" agli stati di ansia o stress, tanto da considerarlo da parte mia come "il rumore dell'ansia e dello stress". A 5 anni dall'insorgenza della malattia psichiatrica noto un abbassamento dell'udito e mi viene diagnosticata un'otosclerosi bilaterale. Eseguito l'intervento di stapeidotomia per via timpanica e inserimento delle protesi in titanio, il recupero uditivo è risultato buono, Risolto il problema uditivo, gli acufeni sono rimasti, ed io non mi sono affatto meravigliato perchè, pur sapendo la comorbidità di questi con l'otosclerosi. In tutti questi anni a parte il fastidio perchè è percepibile anche in presenza di suoni, mi ci sono adattato e non ho mai ritenuto di fare controlli o terapie Più che altro la forte disabilità mi deriva dal disturbo psichiatrico che si è acuito notevolmente in questi anni e per il quale sono in costante terapia con antidepressivi SSRI e Valproato, senza remissioni total, con consegnuente qualità di vita difficoltosa sul piano professionale, sociale. La situazione si è mantenuta più o meno costante fino a questi ultimi mesi dove, a causa di un anno precedente di fortissimo stress per gravi problemi familiari, la quota ansiosa si è innalzata a livelli parossistici mai raggiunti prima tanto da richiedere un dosaggio di Depakin di 1500 mg/die (da giugno 2012 ad oggi), e un forte peggioramento dell'acufene che è sempre stato di natura "centrale a rumore bianco", adesso non solo è aumentato di "volume" ma presenta "sfrigolii" presenti in maniera incostante a dx o sx o entrambe. In questi ultimi tempi ho in un certo senso viste confermate le mie "teorie"sul probabile legame fra stress e acufene attraverso vari modelli proposti di elevata cortisolemia > inibizione della trasformazione GABA > glutammato > eccitossicità neusensoriale.La mia domanda non riguarda lla patogenesi, perchè che gli acufeni siano il risultato di una somatizzazione dell'ansia è un dato di fatto assodato sulla mia pelle da 25 anni, piuttosto le probabilità che questo peggioramento possa essere reversibile con trattamenti farmacologici ora che la fase di "allarme" è cessata ma la mia riabilitazione psichiatrica da questo forte "esaurimento" ulteriore è solo agli inizi. Questo perchè se prima era l'ansia/depressione a causare gli acufeni (e non viceversa) ora diventa un circolo vizioso perchè sono fortemente disturbanti e noto una contemporanea ipoacusia non presente prima dell' "esaurimento".
Aggiungo che fra una settimana ho una visita audiologica.
Un'ultima domanda:fra gli effetti collaterali del valproato vi è nel foglietto illustrativo
" Possibile sordità reversibile o irreversibile". Il farmaco lo assumo dal 2008 anche se non a questi ultimi dosaggi.
Grazie.
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Dr. Raffaello Brunori Otorinolaringoiatra, Medico di medicina generale 35.2k 1.2k
Alla base degli acufeni, di certo, è l'otosclerosi. L'intervento cui si è sottoposto è servito per riacquistare l'udito ma non a fermare la patologia. Poi, certamente, il tutto viene aggravato dal suo stato ansioso. Il valproato, non aiuta alla risoluzione della sintomatologia ma, se è indispensabile ed insostituibile, non possiamo fare altro. Un cordiale saluto

Dr. Raffaello Brunori

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dopo
Utente
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Grazie della risposta, Dottore, ma vorrei una precisazione. Lei quando afferma che il valproato non aiuta nella risoluzione della patologia, intende che è ininfluente o che addirittura dannoso? Dovrebbe esserci una abbondante casistica sull'uso a lungo termine del farmaco usato da anni come antiepilettico: c'è una statistica significativa in campo audiologico di danni da valproato?
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Dr. Raffaello Brunori Otorinolaringoiatra, Medico di medicina generale 35.2k 1.2k
Non conosco la casistica specifica del valproato, ovvero sui possbili effetti negativi sull'udito; comunque, il farmaco non comporta sistematicamente ll calo d'utito, ma puo' provocarlo in qualche caso, in minima percentuale
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dopo
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La ringrazio.
cordiali saluti
Acufeni

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