E' meglio tornare dal medico

Gentili dottori,
grazie in anticipo delle risposte che vorrete darmi.
Premetto che sono una persona ipocondriaca, già in cura da tempo per questo disturbo d'ansia da una psichiatra.
A volte riesco a "gestire" i momenti di ipocondria, ma non sempre, come in questo caso.
Ad inizio febbraio ed inizio marzo ho avuto per due volte l'influenza stagionale, già dopo la prima volta mi era rimasta tosse secca e la seconda volta (con meno febbre ma più catarro, e antibiotico preso) mi sono trascinata gola non a posto e soprattutto orecchio chiuso con un fischio di sottofondo. Diciamo che avevo cominciato a sentirmi meglio all'inizio di settimana scorsa. Venerdi sera, toccando il collo, ho sentito un linfonodo ingrossato sotto l'orecchio destro ma più verso la base del collo (lo stesso orecchio che durante l'ultima influenza era dolentissimo e rimasto poi chiuso). Ovviamente tale situazione mi ha gettato in un forte stato di agitazione. Sono andata quindi ieri mattina subito dal sostituto del mio medico, che mi ha controllato il collo molto attentamente e mi ha detto che sono più d'uno i linfonodi ingrossati, Ha detto che sono reattivi, di non preoccuparmi perchè toccando non erano nulla di grave. Mi ha anche controllato la gola trovandola ancora arrossata. Mi ha quindi prescritto Flaminase 3 compresse al giorno per 6 giorni. Dopo la visita ho cominciato ad avvertire però un aumento del fastidio ai linfonodi e un senso di malessere. Stamattina ho ancora male se muovo il collo o se tocco i linfonodi sulla parte destra e un leggero fastidio sulla parte sinistra dove però non mi sembra di avere linfonodi. Ho fastidio alla gola a deglutire e un po' alle orecchie ma nulla di "eclatante". Mi sono però allarmata per lo stato di malessere (debolezza, dolori muscolari) e per il fatto che ho 37,7. Alla luce di questa febbre devo preoccuparmi e pensare che i linfonodi possano invece essere pericolosi? E' meglio tornare dal medico?
Ovviamente penso al peggio.
Grazie mille.
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Dr. Raffaello Brunori Otorinolaringoiatra, Medico di medicina generale 35.2k 1.2k
Sicuramente, la linfoadenopatia, nel suo caso, non è l'espressione di una grave malattia. Da cio' che descrive, credo che sia l'esito di una mononucleosi. Per questo, faccia un prelievo per: ebv, citomegalovirus, toxoplasma, emocromo con formula, mucoproteine, ves, pcr, , trigliceridi, transaminasi, azotemia, es. urine.
Un cordiale saluto

Dr. Raffaello Brunori

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