Broncospasmo

Salve. Volevo chiedere un parere in merito al mio problema. Ho una tosse (senza catarro) che non passa da marzo. In questo periodo (di forte stress) ho accusato "nodo alla gola" e sensazione di prurito. Si è pensato da subito ad un possibile reflusso. Nell'ultimo periodo (circa 10 giorni) si è presentato un altro sintomo. Mi sembra di avere il fiato corto. Però non sbadiglio quasi mai. Tendo ad avere più un respiro che sembra di tipo ansioso. Nel senso che prendo aria e poi mi esce un sospiro profondo.

La mia Dott.ssa a questo punto mi ha oscultato i polmoni e dice di sentire una specie di fischio. Mi ha detto che è un broncospasmo. In tutti questi anni è la prima volta che mi trova un fischio nei polmoni. Mi ha fatto un paio di domande e Le ho spiegato che non respiro mai dal naso e che ogni tanto ho il naso "umido", come se mi uscisse dell'acqua. Per cui devo sempre tamponarlo con un fazzoletto. A questo si aggiunge che di notte dormo con la bocca aperta e al mattino ho la gola secca. Ho 33 anni e diciamo che ho vissuto sempre così. Inoltre NON sono un fumatore.

Mi ha prescitto nell'ordine visita ottorino, visita pneumologia e spirometria. Mi ha detto che le cause possono essere due:
1) Reflusso che irrita i bronchi
2) Asma e allergia

Siccome ne esco adesso da un periodo di forte stress (mi avevano trovano un linfonodo ma rassicurato in seguito da una ecografia) temo nuovamente di dover passare un altro periodo stressante. Premetto che sono decisamente oncofobico, per cui il sibilio nei polmoni mi ha decisamente spaventato nuovamente. Volevo chiedere:

1) Non ho mai avuto allergie (anche se in realtà non ho mai fatto visite specifiche) ma è possibile che escano fuori a 33 anni?
2) Il broncospasmo può essere sinonimo di qualcosa di grave? Tumore? In questi due mesi però non ho mai avuto altri sintomi strani come perdita di peso (sono costante a 75 kg) o febbre serale. Condizioni generali normali come sempre. Inoltre quando respiro non averto nessun dolore ne al petto ne alla schiena.
3) C'è differenza tra lo "sbadiglio" e il "respiro profondo"? Entrambi possono essere definiti "respiro corto"?
4) Il reflusso può provocare il broncospasmo?
5) La mia fidanzata ha sintomi simili (naso che cola). L'ottorino le ha detto che potrebbe essere rinite. Possibile a questo punto che avendo anche lei alcuni sintomi (ma non la tosse) la causa sia da ricercare in qualcosa che abbiamo in casa? Dico questo perchè questo inverno (novembre-dicembre) abbiamo avuto problemi di muffa e ho usato diversi prodotti per pulire tutto. Che siano rimasti nel muro e provocano ad entrambi questi sintomi?
6) Non ho capito bene se il broncospasmo lo può sentire solo il dottore oppure lo si sente anche respirando. Nel mio caso infatti senza l'ascultazione non si sentiva niente.

Ringrazio anticipatamente per la risposta.
Cordiali saluti.
[#1]
Allergologo attivo dal 2010 al 2015
Allergologo
Egregio utente,
un quadro clinico (ormai cronico) che comprende rinorrea, prurito alla gola, tosse, sibili all'auscultazione toracica, sensazione di "fiato corto" è piuttosto suggestivo per una forma allergica di rinite e asma. La verosimile congestione nasale notturna, l'esordio primaverile e l'ambiente domestico umido farebbero pensare ad una sensibilizzazione agli acari della polvere domestica.
La tosse può essere giustificata anche da un eventuale reflusso gastroesofageo (che però non provoca altri sintomi bronchiali se non è presente la condizione di iperreattività che è tipica dell'asmatico).
Gli accertamenti previsti sono senz'altro condivisibili ma dovrà sottoporsi anche a test allergologici.
In attesa della conferma spirometrica (se necessario con test di provocazione bronchiale aspecifico) è bene avere a disposizione un farmaco broncodilatatore da utilizzare in caso di necessità.
Saluti,
[#2]
Utente
Utente
Gentile Dott.re Marchi, la scorsa settimana ho fatto la visita dall'ottorino con fibroscopia. Come diagnosi mi ha detto:

1) Sospetta rinite allergica (durante la visita con il fibroscopio mi ha detto che ho la rinite cronica)
2) Note di reflusso

Mi ha così dato una cura per 40 giorni e gli esami del sangue per l'allergie. Nel frattempo ho fatto la visita anche dal gastrenterologo che dopo avermi ascoltato mi ha prescritto una cura per il reflusso.

Dopo 1 settimana dall'inizio di entrambe le cure però non hanno ancora sortito effetto. Ho sempre tosse, prurito e bruciore alla gola, difficoltà e fastidio nella deglutizione, senso di corpo estraneo. Se si aggiunge anche il broncospamo comincio davvero a preoccuparmi!

In merito alla sua precedente risposta non ho capito bene un paio di cose:

1) Sintomi quali rinorrea, prurito alla gola, tosse, sibili all'auscultazione toracica, sensazione di fiato corto NON sono riconducibili alla rinite?

2) Il reflusso giustifica la tosse ma non il broncospamo? Non ho capito bene il punto "che però non provoca altri sintomi bronchiali se non è presente la condizione di iperreattività che è tipica dell'asmatico"

3) La congestione nasale notturna, l'esordio primaverile e l'ambiente domestico umido potrebbero essere la causa del broncospasmo?

4 Oltre alla spirometria e agli esami del sangue quali altri esami mi consiglia?

Cordiali saluti.
[#3]
Allergologo attivo dal 2010 al 2015
Allergologo
1) La rinorrea è un segno di rinite. La congesione nasale può esserlo. Tosse, sibili, "fiato corto" possono indicare un'ostruzione bronchiale. Il fatto che tutti questi elementi siano presenti nello stesso momento (e con gli ulteriori dati che non sto a elencare nuovamente) fa pensare ad una forma allergica, come già detto, di asma e rinite.

2) Il reflusso può essere causa di tosse indipendentemente dal fatto che una persona sia asmatica o meno. Nell'asmatico, dal momento che va a "stimolare" l'iperreattività bronchiale, può essere causa anche di peggioramento/esacerbazione degli altri sintomi dell'asma (oppressione toracica, difficoltà respiratoria)

3) Il broncospasmo è una alterazione caratteristica dell'asma; nell'allergico è provocato dall'esposizione agli allergeni (nel Suo caso, verosimilmente, gli acari). Quindi è provocato da due condizioni: l'essere allergici e l'essere esposti a quegli allergeni in quel particolare momento in cui si manifesta.

4) I test cutanei avrebbero fornito una risposta immediata, seppur incompleta. Gli esami del sangue dovrebbero servire nel caso in cui i test cutanei non "soddisfino" il quadro clinico e/o a perfezionare la diagnosi (IgE specifiche per componenti molecolari). Il rischio, nel Suo caso, a seconda di quali esami Le hanno prescritto, è di ottenere lo stesso risultato che avrebbe già avuto con i più semplici prick test. Il mio consiglio è quello di farsi seguire da un allergologo, soprattutto se (come è verosimile) si verificasse la possibilità di candidarsi all'immunoterapia specifica.

Saluti,
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