Alcalosi respiratoria?

Buonasera, ho 32 anni e ho smesso di fumare da circa 8 mesi.
Da due anni e mezzo soffro di alcuni sintomi. Mi succede che durante l'attività fisica e, ancor più spesso, mentre parlo avverto sensazioni come: stordimento, vertigine soggettiva, debolezza, pallore, sbadigli, nausea. Tutto ciò mi mette in una situazione di disagio psicofisico, ansia, paura di morire. Quando tutto si risolve (dura anche molto), a distanza di qualche ora avverto nelle gambe e nelle braccia degli spasmi muscolari. In questi due anni ho effettuato 4 visite cardilogiche (ecocuore, elettrocardiogramma, prova da sforzo al cicloergometro) e due visite pneumologiche (spirometria, rx al torace). Tutto nella norma tranne che nella visita otorinolaringoiatra dove mi è stato riscontrato una leggera deviazione del setto nasale destro e ipertrofia dei turbinati inferiori per allergia stagionale.
Come spesso succede i medici, trovandosi davanti un soggetto giovane senza evidenti segni di sofferenza respiratoria (tosse, dispnea, catarro) e senza riscontri diagnostici, mi hanno indirizzato verso la sfera psicopatologica (ansia acuta, stress e dap). Io, con tutta la buona volontà, ho accettato la diagnosi seguendo le indicazione terapeutiche (antidepressivo, ansiolitico e psicoterapia) ma come risultato ho ottenuto un vero e proprio insuccesso! Riesco sicuramente a gestire i sintomi ma gli stessi sono ancora ben presenti. Ho deciso,da qualche mese, dopo due anni, di abbandonare la terapia psichiatrica per indagare uilteriormente la causa fisica che, a mio modesto parere, c'è! Sul web ho trovato la definizione dell'iperventilazione e della conseguente alcalosi respiratoria. Mi ritrovo molto nei sintomi: stordimento, vertigine, debolezza e senso di svenimento; sensazioni successive sono intorpidimento di zone periferiche, spasmi, crampi muscolari, dolori al petto e aritmie cardiache. Ma anche alcuni sintomi di ipossia e di acidosi respiratoria sono molto simili a quelli che avverto. Mi chiedo se l'iperventilazione può essere indotta dallo sforzo fisico e dal parlare o può essere causato anche da un malfunzionamento organico o uno squilibrio elettrolitico? Io ho scoliosi e cifosi, possono influire sulla respirazione e quindi causare uno squilibrio respiratorio? Ho acquistato da un pò un saturimetro da dito a due cifre, mi segnala valori tra il 95% e il 97%, sotto sforzo anche 99%.
95% e 97% non sono valori troppo bassi per la mia età?
Vorrei effettuare un emogasanalisi ma il mio medico curante non vuole prescrivermelo. Nelle strutture private non lo effettua nessuno, posso recarmi in ospedale e pagare senza avere una prescrizione del mio Medico di Medicina Generale?
Come esame è davvero pericoloso e doloroso così come ho letto?

Grazie della disponibilità.
Saluti


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Dr. Luigi Stella Anestesista, Algologo 266 15 10
Buonasera,
una alcalosi respiratoria può avere tre cause principali:
1) una correzione di una acidosi metabolica,
2) una iperventilazione neurogena primitiva
3) un complesso squilibrio metabolico
Uno sforzo prolungato in aerobiosi può determinare una iperventilazione e quindi alcalosi respiratoria; tuttavia è assolutamente transitoria.
Se non ha fatto una gasanalisi come può essere sicuro che si tratti di di una alcalosi respitatoria. Esiste anche l'alcalosi metabolica che porta agli stessi sintomi che sono essenzialmente logati alla riduzione del calcio ionizzato salvo il senso di svenimento che invece è dovuto ad una costrizione del circolo cerebrale ( questo invece è esclusivo della diminuzione della CO2 dovita alla iperventilazione )
Per esperienza ritengo che i suoi sintomi siano verosimilmente dovuti ad una iperventilazione da ansia cronica.
La cifosi in genera causa una patologia restrittiva polmonare che se mai provoca acidosi respiratoria.
Controlli il calcio ionizzato e la calcemia totale. se il calcio ionizzato è basso e la calcemia è normale è probabile che il disturbo sia di origine iperventilatoria.
L'ansia cronica conduce ad uno stato di stress cronico che nella razza umana è caratterizzato da tensione muscolare e iperventilazione con tutti i problemi che lei riscontra. In realtà la tensione muscolare e l'iperventilazione servirebbero per mettere un uomo in pericolo in grado di fuggire o combattere con migliore possibilità di sopravvivenza. In conizioni di ansia cronica oviamente non servono a nulla se non stare male.
L'esercizio fisico moderato attenua l'ansia cronica e il training autogeno migliora molto la sintomatologia.

Dr. luigi stella
Specialista in Anestesia e Rianimazione - Terapia del dolore.

[#2]
dopo
Utente
Utente
Salve,
grazie per l'esauriente risposta.
Volevo però avere degli ulteriori approfondimenti circa le cose che ha scritto.
La mia cifosi, seppur non grave e nè proveniente da distrofia ossea o da una tipologia genetica, ma legata essenzialmente ad una postura sbagliata e accentuanta dalla scoliosi può davvero contribuire ad una comprimissione polmonare tanto da provocarmi una acidosi respiratoria? Dai rx al torace si sarebbe vista una eventuale pressione toracica? Mi ritrovo con alcuni sintomi e i segni clinici che si presentano nell'acidosi come leggera dispnea, palpitazioni e confusione mentale. Non ho ipertensione nè cefalea ma anzi, al contrario, sono ipoteso.Come posso verificare l'eventuale rapporto tra la mia cifosi e una probabile acidosi respiratoria?
Per quanto riguarda la calcemia ho già provveduto, mesi fà, alle analisi di quella totale e il valore è di 9,6 mg/dl (valori di riferimento 8.6-10.5).
Alla teoria dell'iperventilazione da ansia cronica non credo molto perchè gli atti respiratori si mantengo tra i 16 e i 18 al minuto.
Durante questi episodi che, sottolineo, si verificano esclusivamente durante gli esercizi fisici (anche non intensi) e mentre parlo ho l'impressione di andare in apnea, come se arrivasse poco ossigeno al cervello e si verifica un fastidio, o meglio, una sensazione di compressione e pesantezza nella zona diaframmatica, tra la parte finale della gabbia toracica e quella addominale. Non ho mai avuto dolori al petto nè all'altezza dello stomaco.
Ragionando in maniera del tutto scientifica non capisco come può, una eventuale compromissione dei polmoni, incidere sul parlare se a quest'azione vi partecipano prima di tutto la bocca, il naso e le orecchie? Può l'ipertrofia dei turbinati inferiori provocare questi sintomi?
E' necessario, a suo parere, effettuare una emogasanalisi?
L'iperventilazione potrebbe incidere sull'eventuale risultato della stessa? C'è un esame meno invasivo che possa escludere una insufficienza respiratoria?

Grazie per il tempo dedicatomi.
Buona Domenica.

Saluti
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Dr. Luigi Stella Anestesista, Algologo 266 15 10
Buongiorno,
Per chiarire il suo assetto ventilatorio direi che una emogasanalisi è essenziale. L'esame non è particolarmente invasivo e non è più doloroso di un prelievo venoso.
Una modesta cifosi da cattiva postura difficilmente da problemi ventilatori.
Per quanto riguarda la calcemia quella importante è la frazione ionizzata.
Con una frequenza di 18 atti minuto si può tranquillamente iperventilare dipende dal volume corrente. una tachipnea, al contrario, può essere associata a acidosi respiratoria se il volume corrente è basso (si ventila praticamente solo lo spazio morto).
Se ha tutti questi dubbi faccia una visita pneumologica ed una spirometria.

Cordiali saluti
[#4]
dopo
Utente
Utente
Grazie ancora per l'ulteriore risposta.

Come posso verificare la frazione ionizzata della calcemia?
La visita pneumologica e la spirometria l'ho già fatta e non c'è nessun riscontro di malattia.
Per quanto riguarda l'emogasanalisi non c'è nessun medico che ha voluto prescrivermela. Presentandomi in un ospedale pubblico e pagando la prestazione complenta potrei effettuarla?

Grazie ancora.

Cordiali saluti
[#5]
Dr. Luigi Stella Anestesista, Algologo 266 15 10
Buonasera,
il calcio ionizzato è un esame routinario, basta richiedere: calcio totale serico e ionizzato.
Se il suo Medico non le prescrive l'emogasanalisi evidentemente ritiene che non sia necessaria.
Tuttavia credo che richiedebdola direttamente ad un laboratorio ospedaliero e pagandone interamente il costo non ci sia alcun problema a ottenere l'esame.
Se la visita pneumologica e la spirometria sono normali, non si preoccupi vuol dire che i promemi che avverte sono funzionali e non organici (con questo non meno fastidiosi).
Le rinnovo l'invito a eseguire giornalmente esercizio fisico moderato (20 minuti di bicicletta senza forzare o 20 minuti di passeggiata con passo svelto) e 30 minuti ogni 2 giorni di training autogeno.

Cordiali saluti
[#6]
dopo
Utente
Utente
Grazie per la celerità nel rispondermi.

Farò una ulteriore visita pneumologica privata e chiederò se c'è la possibilità di prescrivermi questi esami di laboratorio.
Lo so che questi esami non vanno prescritti per tranquillizare il paziente ma per sospetti clinici. Nel caso, però, di un soggetto ansioso come sono fare certi esami ed escludere, con gli stessi, malattie organiche mi fà vivere in maniera più tranquilla.
L'unica cosa che vorrei farle notare è il referto dei rx al torace in cui si evidenziò, nel novembre del 2012, "note di congestione ilare bilaterale".
In base a questo lo pneumologo mi fece effettuare il dosaggio della protambina, una prova da sforzo al cicloergometro e un'ulteriore ecocuore. Sia lo pneumologo che i due cardiologi definirono l'immagine della presunta congestione ilare come un artefatto radiologico.
Secondo il suo parere la congestione ilare bilaterale può essere collegata direttamente ai miei sintomi?
Ho fumato per circa 8 anni fino al giorno della radiografia di cui parlavo.

Cordialità
[#7]
Dr. Luigi Stella Anestesista, Algologo 266 15 10
Penso che le rassicurazioni che le sono state date siano giuste e sufficienti. Comunque una congestione ilare bilaterale non da segni clinici come quelli da Lei descritti.

Mi consenta un amichevole consiglio, Lei è giovane, se si cade nella trappola di voler rassicurazioni continue ci si infila in un vicolo senza uscita. Anche se al momento Le è difficile, cerchi di pensare ad altro e segua i consigli che le ho dato (esercizio fisico regolare e training autogeno).

Cordiali saluti
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