Mia sorella soffre di schizofrenia ma non vuole riconoscerlo

Mia sorella soffre di schizofrenia da diversi anni.

Ma non ha mai voluto accettare e riconoscere il disturbo.

Neanche dal primo ricovero in psichiatria, di 7 anni fa, con la documentazione medica alla mano ha voluto ammetterlo.

Quei documenti sono spariti.
Le li custodisce gelosamente e nessuno di noi ha potuto averli.

Allora segui una terapia al centro di salute mentale ma poco dopo smise di frequentare la struttura.

Negli anni il male si è acutizzato associandosi all’abuso di alcol che usava come sollievo per il suo malessere.

A giugno 2023 è stato necessario un TSO a seguito del quale, dopo un ricovero di 10 giorni, è tornata in cura al centro di salute mentale con una iniezione che fa una volta al mese.

Da allora noi della famiglia ci sentiamo sollevati perché è molto più calma e la convivenza è più serena.

Ma tutto questo sta per finire perché vuole sospendere le cure.

Lei dice io non sono matta ho solo avuto un momento di stess.

Vorrei scrivere allo psichiatra che la segue ma quando l’ho fatto di recente mi ha detto di non farlo mai più perché le comunicazioni devono essere trasparenti e non devono avvenire a sua insaputa.

Lei si è informata da un suo amico legale che le ha confermato che non posso obbligarla a seguire la terapia, è suo pieno diritto rifiutare le cure.

Sono disperata dalla preoccupazione perché io abito distante e lei vive coi miei genitori 80 enni che non sono in grado di gestirla e che hanno vissuto anni di sofferenza per questo... e sarà sempre peggio.

Sapete consigliarmi cosa fare?
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Chiaramente sa che non può intromettersi nella questione.


Il rifiuto delle cure è una opzione possibile, dipende dai curanti quanto sia proponibile restare in contatto con i servizi.

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dopo
Utente
Utente
Grazie per il gentile riscontro.
Speravo che a seguito di un TSO i servizi prevedessero una terapia obbligatoria .
Come paziente schizofrenico la negazione del problema è parte stessa del disturbo.
Senza terapia tornerà l’inferno di prima per noi .
In questi casi la riservatezza del paziente è più importante di preservare la sua salute ?
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Esistono norme che si applicano anche alla sfera della salute.

Fino a quando la paziente viene considerata capace di prendere le proprie decisioni lei non ha nessuna facoltà decisionale.

Un Tso non è la procedura che immagina lei.

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