Disturbo bordrline
a 18 anni mi è stato diagnosticato da una psichiatra il disturbo di personalità borderline grave. Da li, seguita da uno psichiatra dell' asl, ho iniziato la cura farmacologica e in più la psicoterapia.
Dopo circa sei mesi ho interrotto le sedute, ma ho continuato con i farmaci (haldol e stilnox) abusandone e aggravando la situazione con l' alcol, questo per molto tempo. Un anno fa ho ripreso le psicoterapie settimanali con un altro medico, le ho interrotte da poco, lui sosteneva che non avevo questo disturbo e in questo tempo di "cura" sono solo peggiorata, perchè non sono stata realmente aiutata.
Io sono consapevole di stare molto male, ho attacchi di panico, ansia, inqubi, continui interminabili sbalzi d' umore che mi esauriscono ogni giorno, da allegra in un attimo divento triste e poi ho d' un tratto una grande rabbia apparentemente immotivata che mi porta a correre con l' auto e fare tutte cose che mettono in pericolo me e gli altri. E questa è solo una piccola parte, per non parlare di come agisco quando si allontanano da me le persone più importanti. A chi rivolgermi, presso quale struttura, per una diagnosi più sicura, e se avessi questa patologia devo andare in cura da uno psichiatra o da uno psicanalista? Grazie
Comunque deve provare a cercare nella sua zona centri psichiatrici o centri universitari vicini.
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la diagnosi sembra quella, ma di solito corrisponde ad un disturbo bipolare osservato da un diverso punto di vista, e descritto mettendo al centro i comportamenti e le reazioni anziché i singoli sintommi.
I punti sono due: questo diverso approccio descrittivo in genere si associa a diverse strategie terapeutiche, nel borderline il trattamento dei sintomi emergenti, nell'altro caso una terapia impostata sullo standard della malattia bipolare e modificata opportunamente, allo scopo primario di stabilizzare impulsività e sbalzi d'umore. La sovrapposizione di un abuso alcolico non è dato da sottovalutare, perché condiziona l'efficacia di alcune terapie e ne rende quindi preferibili altre.
Come primo approccio l'haldol può essere ragionevole, ma dato che coesistono vari aspetti sintomatici, da quello ansioso a quello umorale e a quello impulsivo, un inquadramento alternativo può essere utile.
Dr.Matteo Pacini
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nella precedente richiesta, non avevo specificato che il problema dell'alcol l' ho risolto da circa tre anni e non prendo farmaci da due, nel periodo in cui mi hanno fatto questa diagnosi avevo anche allucinazioni visive, si sono ripetute per non più di un mese, sempre di notte, ma rimane il fatto dei cambi d' umore come dato principale, poi ansia e panico.
Vari tipi di ansiolitici, prescritti dal medico di famiglia (quando non assumenvo alcol) ho visto che non mi fanno assolutamente niente.
In questi ultimi due anni mi sono "calmata" rispetto a prima ma da quattro- cinque mesi sto peggiorando di nuovo ( umore più instabile e più ansia). Comunque ieri sera ho letto qualcosa a proposito del disturbo bipolare, infatti sono simili e potrebbero essere confusi! Molte grazie per il Suo prezioso suggerimento, lo terrò presente, grazie per l' interssamento!
Il disturbo per sua natura ricorre, anche se vi sono periodi di calma di durata variabile. Io andrei da uno psichiatra che si intenda di disturbi dell'umore (in teoria tutti) e lo farei inquadrare da un punto di vista psichiatrico classico. L'ansiolitico in mano ad una persona che soffre di disturbi affettivi, senza una regola precisa finisce spesso per diventare un oggetto problematico, sia perché i sintomi sono ricorrenti, sia perché il legame con il tipo di azione rapida dell'ansiolitico tende ad andare oltre le intenzioni della persona.
Lo psicanalista mi diceva che stavo bene e che non avevo bisogno di farmaci e il medico di base ha sbagliato a darmi gli ansiolitici, spero davvero che stavolta andrà meglio, grazie ancora di tutto Dottore, mi è stato molto d' aiuto!
in aggiunta a quanto già sottolineato, direi che instaurare un rapporto di fiducia con un solo specialista (in prima battuta lei ha bisogno di una diagnosi certa: si rivolga pertanto ad uno psichiatra) risulta fondamentale nel percorso di cure.
Scelga accuratamente l'interlocutore, ma una volta scelto non vada a cercare poi altrove ulteriori spunti di confusione.
Cordialmente
Cordialmente
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La definizione diagnostica e' importante anche per capire se un nuovo sintomo e' appartenente o meno al suo problema.
Gli ansiolitici sono soltanto una categoria di farmaci, indicati nel trattamento a breve termine dell'ansia e dell'agitazione, oltre che dell'insonnia. Certo non è una buona idea metterli in mano senza una regola precisa ad una persona con impulsività e ansia abituale o ricorrente comprese nella diagnosi, ma non credo che il discorso si riferisse a questo. Sembra più un generico consiglio a "non prendere farmaci", assolutamente irragionevole sul piano medico. Perché una persona malata non dovrebbe curarsi con gli strumenti dimostratamente efficaci ?
Questo in generale. La passione con cui si fa un mestiere non è una garanzia che quel mestiere sia indicato per lo specifico disturbo o che in generale all'arte corrisponda una tecnica. Dato che la medicina deve produrre miglioramento dello stato di salute rispetto a modelli di malattia, la passione che si mette nel credere in determinate teorie è inutile. E' meglio conoscere come si usano certi strumenti, anche se lo si facesse in maniera fredda. Poi viene il resto.
Cara ragazza
la descrizione che fai di te stessa è quella di chi soffre di un Disturbo Bipolare. Questa diagnosi non entra in conflitto con quella che ti hanno emesso di "Disturbo Border-Line". Si tratta della stessa cosa. Il Disturbo Border-Line è un disturbo bipolare a cicli rapidissimi. Il solo approccio psicologico è molto arduo, e sembra esservi una forte indicazione per una terapia farmacologica (senza tranquillanti!).
Tanti auguri
Dr. Paolo Carbonetti
Specialista in Psichiatra
Specialista in Psichiatria Forense
Viterbo-Terni-
Grazie caro Dottore per l' augurio e per il chiarimento, finalmente questi giorni sto iniziando a capire!
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
non dicevo della psicoanalisi, ma della psicoterapia in generale che non va equivocata come terapia della parola, molti pensano che in fondo sia così, e come tale la apprezzano o la scartano, se cioè ne gradiscono l'aspetto umano, culturale o rassicurante o al contrario la spinta a mettersi in discussione. In realtà si tratta di tecniche applicate attraverso la persona al suo cervello, cosicché alcune funzioni migliorino in una direzione voluta.
Comunque associare farmacot e psicot che in questi casi significa agire su più fronti contro un "nemico" comune.
E poi io credo nel vostro lavoro!
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