Ossessioni pure, stato ansioso o possibile disturbo?
Salve, io sono una ragazza di 20 anni e premetto che non mi è mai stato diagnosticato nulla.
Da quando ho circa 15 anni ho iniziato ad avere pensieri, che io definisco ossessivi, anche se non so se sia il termine adeguato.
Riguardano principalmente tabù sessuali e cose del genere, e il mio modo di allontanarli consisteva nel accertarmi che forssero solo pensieri, ripensandoci, analizzandoli nel tentativo di tranquillizzarmi, (anche se mi è capitato anche di avere pensieri legati un presunto tumore, che ovviamente non avevo)
Un'altro pensiero però, che ultimamente è spuntato fuori è il fatto che io possa aver subito un abuso da bambina che non ricordo.
È un pensiero che mi ritorna ossessivamente.
Ed è cominciato nel momento in cui ho capito che l'acqua calda, il clima troppo freddo, il pomeriggio invernale e le stanze chiuse e buie o un penombra mi trasmettono uno strano disagio.
È un disagio che non so spiegare e che in qualche modo mi rimanda al cosiddetto post sex blue, a quella tristezza post rapporti intimi o autoerotismo, che non si riesce a spiegare bene, una sorta di sensazione che si fonde anche con la malinconia.
Inoltre da quando ho questi pensieri l'idea della penatrazio mi mette a disagio, anche se premetto di essere una persona molto molto chiusa e timida e di non avere molta esperienza.
Sono due settimane che passo tutto il giorno cercando di capire da cosa possa derivare questa sensazione, scavando nella memoria e tentando di ricordare possibili abusi ma nulla.
Da premettere che io ho un rapporto complesso con mio padre che non vedo da anni e non posso negare che il pensiero si sia soffermato su di lui purtroppo e su un mio altro familiare.
Pero nel profondo il so che non mi è mai successa una cosa del genere.
Ma ovviamente ci sto comunque malissimo, soprattutto ho spesso sbalzi d'umore, dove alterno la possibilità che questa cosa sia avvenuta davvero a momenti in cui mi sembra assurdo solo il pensiero, anche se ripeto, io non ci credo davvero.
Secondo la mia dottoressa alla base c'è una profonda ansia e un rapporto complicato con le figure maschili, di cui non riesco a fidarmi al di là della sfera sessuale.
Detto questo spero di essere stata comprensibile, ho cercato di spiegare al meglio delle sensazioni che non so come esprimere a parole.
Vorrei capire se c'è qualcosa che non va, se mi devo preoccupare sulla veridicità di questi pensieri.
Io come già ho detto sono seguita da una dottoressa, lei non ha mai trovato qualcosa di strano in me e in famiglia ho più casi di depressione e bipolarismo.
Spero in una risposta, cordiali saluti.
Da quando ho circa 15 anni ho iniziato ad avere pensieri, che io definisco ossessivi, anche se non so se sia il termine adeguato.
Riguardano principalmente tabù sessuali e cose del genere, e il mio modo di allontanarli consisteva nel accertarmi che forssero solo pensieri, ripensandoci, analizzandoli nel tentativo di tranquillizzarmi, (anche se mi è capitato anche di avere pensieri legati un presunto tumore, che ovviamente non avevo)
Un'altro pensiero però, che ultimamente è spuntato fuori è il fatto che io possa aver subito un abuso da bambina che non ricordo.
È un pensiero che mi ritorna ossessivamente.
Ed è cominciato nel momento in cui ho capito che l'acqua calda, il clima troppo freddo, il pomeriggio invernale e le stanze chiuse e buie o un penombra mi trasmettono uno strano disagio.
È un disagio che non so spiegare e che in qualche modo mi rimanda al cosiddetto post sex blue, a quella tristezza post rapporti intimi o autoerotismo, che non si riesce a spiegare bene, una sorta di sensazione che si fonde anche con la malinconia.
Inoltre da quando ho questi pensieri l'idea della penatrazio mi mette a disagio, anche se premetto di essere una persona molto molto chiusa e timida e di non avere molta esperienza.
Sono due settimane che passo tutto il giorno cercando di capire da cosa possa derivare questa sensazione, scavando nella memoria e tentando di ricordare possibili abusi ma nulla.
Da premettere che io ho un rapporto complesso con mio padre che non vedo da anni e non posso negare che il pensiero si sia soffermato su di lui purtroppo e su un mio altro familiare.
Pero nel profondo il so che non mi è mai successa una cosa del genere.
Ma ovviamente ci sto comunque malissimo, soprattutto ho spesso sbalzi d'umore, dove alterno la possibilità che questa cosa sia avvenuta davvero a momenti in cui mi sembra assurdo solo il pensiero, anche se ripeto, io non ci credo davvero.
Secondo la mia dottoressa alla base c'è una profonda ansia e un rapporto complicato con le figure maschili, di cui non riesco a fidarmi al di là della sfera sessuale.
Detto questo spero di essere stata comprensibile, ho cercato di spiegare al meglio delle sensazioni che non so come esprimere a parole.
Vorrei capire se c'è qualcosa che non va, se mi devo preoccupare sulla veridicità di questi pensieri.
Io come già ho detto sono seguita da una dottoressa, lei non ha mai trovato qualcosa di strano in me e in famiglia ho più casi di depressione e bipolarismo.
Spero in una risposta, cordiali saluti.
In che senso è seguita da una dottoressa?
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Utente
Vado in seduta da una psicologa
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 458 visite dal 15/01/2025.
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