Cambio di terapia per ansia con somatizzazioni

Buongiorno.
A dicembre ero in cura con paroxetina 30 mg per ansia con somatizzazioni (somatizzo l'ansia con forte senso di pressione alla testa e talvolta, in occasione di picchi più alti di ansia, con nausea, diarrea e tremori).
Si decide di sostituire la paroxetina con escitalopram 10 mg in vista della ricerca di gravidanza. Durante il cambio di terapia ho dei picchi di ansia più forte con diarrea, nausea e tremori. Per questo motivo escitalopram viene aumentato a 20 mg.
Sono passate quasi 5 settimane dalla dose piena di escitalopram ma io ancora non mi sento bene.
Ho un forte senso di pressione alla testa che mi limita molto nelle attività come in quella lavorativa.
Dei piccoli miglioramenti ci sono stati.
Prima avevo forte nausea e mangiavo con molta fatica, avevo diarrea, non riuscivo ad uscire e la sera ero costretta per il forte senso di pressione alla testa ad andare a letto subito dopo cena.
Ora mangio normalmente, non ho più diarrea, esco senza problemi e la sera dopo cena riesco a vedere la tv.
Quando ero in terapia con la paroxetina il senso di pressione c'era ma era molto lieve e non mi limitava nelle attività.
È possibile che io possa avere ulteriori miglioramenti o conviene cambiare terapia?
Se torno a prendere la paroxetina è possibile che questa non sia più efficace come prima o conviene cambiare tipo di farmaco?
Grazie
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 46k 1k
Non ho capito il senso del cambio, cioè le è stato detto che la paroxetina in gravidanza comporta problemi ? Di che tipo ?
Non sembra avere una visione centrata del disturbo. Ad esempio

"(somatizzo l'ansia con forte senso di pressione alla testa e talvolta, in occasione di picchi più alti di ansia, con nausea, diarrea e tremori)."

Il soggetto chi sarebbe ? Lei somatizza l'ansia, ma in che senso ? Il suo cervello produce dei sintomi, l'ansia c'è e ci sono i sintomi somatici. Non è per niente somatizzata, è presente e si accompagna come in alcuni disturbi classici con dei sintomi corporei, su cui spesso si concentra l'attenzione della persona. Somatizzazione in questo ultimo senso, che la presentazione Lei la fa sottolineando i sintomi somatici, e prendendoli come centro della situazione come se fossero qualcosa di staccato dall'ansia, e come se la stessa definizione dei sintomi non fosse una funzione dell'ansia.

La diagnosi però qual è di preciso ? Panico ? DAG, altro ?

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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Gentilissimo,
mi è stato detto che la paroxetina aumenta il rischio di malformazioni cardiache nel nascituro. Lo psichiatra che mi segue mi ha fatto diagnosi di ansia con somatizzazioni, non ho una diagnosi più precisa. L'ansia la avverto come sintomi somatici, mancano i sintomi cognitivi.
Dalla descrizione che ho fatto, pur con le limitazioni che lei ha sottolineato, ritiene che sia necessario tornare alla vecchia terapia con paroxetina o sono indicati altri farmaci? Grazie
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 46k 1k
E' una segnalazione anche per il citalopram, ma gli studi non sono concordi.
L'ansia la descrive come sintomi somatici, ma se dice che quando ha i picchi d'ansia... ha dei sintomi, i picchi d'ansia sono picchi d'ansia. E' tipico che uno non individui l'ansia come indicatore dell'origine della questione, ma invece focalizzi sui sintomi somatici. I sintomi cognitivi ci sono invece, è la visione del problema per esempio.
Non so cosa sia necessario fare, però rivedere i dati sulla paroxetina o chiamare 800883300 magari le dà una visione aggiornata sul discorso gravidanza.

Dr.Matteo Pacini
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