Cura con aripiprazolo

Buongiorno,
ho una diagnosi di disturbo dello spettro autistico di lieve intensità, doc e disturbo dell'umore depressivo.
Faccio psicoterapia ogni settimana e prendo 10 mg di aripiprazolo ogni mattina dopo colazione.
La cura farmacologica dura da quasi due anni (ho iniziato a giugno 2023).
La terapia è stata variabile, nel senso che il medico curante a periodi variava il dosaggio (a volte 5, a volte 7, 5.
Poi 10).
Come vi dicevo, sono seguito da due curanti: psicoterapeuta e psichiatra.
Secondo lo psichiatra questo farmaco che prendo è quello giusto.
Però la psicoterapeuta pensa che potrei cambiare farmaco, cioè che una variazione potrebbe farmi bene.
Io continuo a prendere aripiprazolo come mi è stato prescritto, e delle volte ho parlato di questi miei dubbi allo psichiatra, ma comunque ritiene al 100% che sia il farmaco giusto per me.
Ho avuto, nel tempo, anche effetti collaterali come l'essere irrequieto e avere difficoltà a stare fermo, e difficoltà a concentrarmi.
Però delle volte mi viene il dubbio che non sia il farmaco giusto, perché ho letto che si usa per schizofrenia, bipolarismo e questo non corrisponde alla mia diagnosi.
Poi è un antipsicotico e io non soffro di psicosi.
Quando mi fecero la diagnosi due anni fa scrissero, tra le varie cose, di fenomeni di disgregazione psicotica del pensiero.
Ma questa affermazione non mi ha mai convinto.
So di avere difficoltà relazionali, pensieri intrusivi, ansia e depressione e questo lo riconosco.
Ma non penso di soffrire di psicosi, anche se prendo un antipsicotico.
La prima ipotesi diagnostica che ho ricevuto, due anni fa, prima della diagnosi precisa era "psicosi atipica".
Perché la diagnosi poi è stata fatta qualche mese dopo, cioè ho ricevuto una relazione che diceva appunto che soffro di disturbo dello spettro autistico di lieve intensità doc e disturbo dell'umore depressivo.
Ma la cura con aripiprazolo iniziò prima di ricevere la diagnosi precisa.

Secondo voi dovrei riprendere il discorso con i miei curanti?
Dr.ssa Franca Scapellato Psichiatra, Psicoterapeuta 4.2k 209
Buongiorno.
L'aripiprazolo è un antipsicotico atipico che viene utilizzato in molti disturbi, al di là delle indicazioni ufficiali. E' ben tollerato e non dà sedazione. Il fatto che lo psichiatra ne abbia modificato il dosaggio nel tempo indica che è attento alle variazioni della sua malattia.
Secondo me sarebbe fondamentale che i suoi terapeuti si parlassero direttamente, questo suo fare da tramite, parlare di farmaci con la psicoterapeuta, riferire allo psichiatra quello che la psicoterapeuta dice della terapia farmacologica provoca confusione e alimenta il suo disagio.

Franca Scapellato

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Salve, grazie mille per la risposta. Va bene, li metterò in contatto.
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