Paura di disturbo bipolare?
Dottori buongiorno, vi scrivo in merito ad un dubbio che mi assale ormai da un mese.
È da circa un anno che sto vivendo una situazione difficile, dopo una serie di eventi accaduti a luglio, ho ricominciato a soffrire d’ansia (di cui ho già sofferto 10 anni fa) e tono dell’umore piuttosto basso.
Mi sono costretta ad uscire di casa per paura di cadere in depressione e le cose andavano meglio, finché a febbraio ho avuto un fortissimo attacco di panico che mi ha portato ad evitare sempre più situazioni fino a praticamente chiudermi in casa.
Risultato: forza fisica sotto 0 e umore pessimo.
Ho cambiato terapeuta e mi sono convinta a richiedere un consulto psichiatrico, per uscire da questa situazione
La psichiatra che ho consultato ha ipotizzato (cito testualmente) delle oscillazioni dell’umore che se non curate potrebbero portare a ciclotimia, non so ancora se tu abbia un disturbo d’ansia, aggiungendo che la terapia sistemico-relazionale che stavo seguendo a suo dire era inutile in quanto già ne avevo seguita una dello stesso tipo in passato.
Non l’avesse mai fatto.
Sono in panico da quel giorno perché ho paura di essere bipolare, paura che la persona che sono stata sia in realtà un sintomo.
Ho consultato la psicologa che mi ha seguito per 6 anni e mi ha rassicurata sul fatto che le mie oscillazioni dell’umore non fossero nulla di patologico, se non un mio tratto di personalità.
Ho consultato poi un altro psichiatra che mi visitasse dal vivo e mi ha prescritto citalopram per aiutarmi col tono dell’umore.
Fatto sta che io ora ho paura di iniziare per paura di avere chi sa quali reazioni a causa di un possibile disturbo bipolare non diagnosticato.
La mia domanda è, dato che riconosco che questo mio stato di angoscia e ipocondria mi sta praticamente bloccando dal vivere e peggiorando la mia situazione Sarebbe opportuno che io intraprendessi una Terapia Cognitivo Comportamentale?
Posso esporre i miei dubbi al nuovo psichiatra o non è opportuno?
È da circa un anno che sto vivendo una situazione difficile, dopo una serie di eventi accaduti a luglio, ho ricominciato a soffrire d’ansia (di cui ho già sofferto 10 anni fa) e tono dell’umore piuttosto basso.
Mi sono costretta ad uscire di casa per paura di cadere in depressione e le cose andavano meglio, finché a febbraio ho avuto un fortissimo attacco di panico che mi ha portato ad evitare sempre più situazioni fino a praticamente chiudermi in casa.
Risultato: forza fisica sotto 0 e umore pessimo.
Ho cambiato terapeuta e mi sono convinta a richiedere un consulto psichiatrico, per uscire da questa situazione
La psichiatra che ho consultato ha ipotizzato (cito testualmente) delle oscillazioni dell’umore che se non curate potrebbero portare a ciclotimia, non so ancora se tu abbia un disturbo d’ansia, aggiungendo che la terapia sistemico-relazionale che stavo seguendo a suo dire era inutile in quanto già ne avevo seguita una dello stesso tipo in passato.
Non l’avesse mai fatto.
Sono in panico da quel giorno perché ho paura di essere bipolare, paura che la persona che sono stata sia in realtà un sintomo.
Ho consultato la psicologa che mi ha seguito per 6 anni e mi ha rassicurata sul fatto che le mie oscillazioni dell’umore non fossero nulla di patologico, se non un mio tratto di personalità.
Ho consultato poi un altro psichiatra che mi visitasse dal vivo e mi ha prescritto citalopram per aiutarmi col tono dell’umore.
Fatto sta che io ora ho paura di iniziare per paura di avere chi sa quali reazioni a causa di un possibile disturbo bipolare non diagnosticato.
La mia domanda è, dato che riconosco che questo mio stato di angoscia e ipocondria mi sta praticamente bloccando dal vivere e peggiorando la mia situazione Sarebbe opportuno che io intraprendessi una Terapia Cognitivo Comportamentale?
Posso esporre i miei dubbi al nuovo psichiatra o non è opportuno?
La questione della ciclotimia non consegue alla presenza di un disturbo bipolare.
Viene considerato che vi è possibilità di oscillazioni umorali.
Lo psichiatra che l’ha visitata ha già valutato che la sua condizione é da trattare con antidepressivi e, di fatto, anche la presenza di questo tipo di domande fa considerare un quadro compatibile per il trattamento ricevuto.
La perseverazione è un sintomo da valutare e ciò si evidenzia in questa richiesta come nella precedente.
Inoltre, la psicoterapia va considerata in condizioni di eleggibilità ed applicabilità per stabilire se sia il caso o meno di farla, poiché in alcune situazioni si possono slatentizzare maggiormente alcuni sintomi.
Cari saluti
Viene considerato che vi è possibilità di oscillazioni umorali.
Lo psichiatra che l’ha visitata ha già valutato che la sua condizione é da trattare con antidepressivi e, di fatto, anche la presenza di questo tipo di domande fa considerare un quadro compatibile per il trattamento ricevuto.
La perseverazione è un sintomo da valutare e ciò si evidenzia in questa richiesta come nella precedente.
Inoltre, la psicoterapia va considerata in condizioni di eleggibilità ed applicabilità per stabilire se sia il caso o meno di farla, poiché in alcune situazioni si possono slatentizzare maggiormente alcuni sintomi.
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Utente
Sí dottore ma io sono pienamente consapevole che il mio problema siano i miei pensieri ossessivi e circolari, e non l’effettiva presenza o no di un disturbo. Chiedo qui perché sto tentando in ogni modo di seguire la terapia giusta per stare meglio, ma l’unica risposta che mi viene data è l’orientamento non è importante, è importante che ci si trovi bene con la/il terapeuta
sta a me quindi valutare la validità del percorso in base ai miei progressi?
sta a me quindi valutare la validità del percorso in base ai miei progressi?
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 560 visite dal 05/05/2025.
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