Ansia generalizzata, difficoltà ad accettare il bisogno di farmaci
Buongiorno Dottori,
Vi scrivo in quanto cerco verosimilmente delle rassicurazioni che spesso mi vergogno di chiedere faccia a faccia con lo specialista.
Mi sono rivolta ad un neurologo in seguito ad una grave depressione innescata da una relazione sbagliata che mi ha distrutta da un punto di vista emotivo.
Ho sempre sofferto di ansia forte e invalidante, ma la depressione non la conoscevo e mi ha spaventata molto - motivo per cui mi sono rivolta a un neurologo che mi ha prescritto dei farmaci.
3 anni dopo, sono ancora in cura, mentre nella mia testa ero convinta fosse un fix temporaneo...
Ho difficoltà ad accettare il fatto che obiettivamente io abbia bisogno di farmaci per funzionare normalmente.
Vi scrivo per chiedervi se:
- la psicoterapia che sto facendo riuscirà ad invertire i miei modi catastrofici e fobici di pensare da quando mi sveglio a quando vado a dormire;
- i farmaci che prendo (sereupin da 20 mattina e sera + serenase 0, 2 9 gocce al giorno) possano ancora essere pensati come validi e funzionanti a distanza di anni.
Specifico che nei momenti di crisi - dettati soprattutto dai miei tentativi di sospendere l'antipsicotico seppur con scalaggi graduali - il mio dottore mi ha prescritto anche l'amisulpride che però non posso prendere perche mi fa scomparire il ciclo e mi alza la prolattina.
Mi è stato dato anche il gabapentin da 300 per due volte al giorno, poi sospeso, lo xanax 0.25 2 volte al di - sospeso - e il lamictal che mi dava troppa sonnolenza.
- se questi farmaci possono portarmi a impazzire/peggiorare nel tempo richiedendo dosi sempre maggiori di farmaci.
Questa è una delle piu grandi paure che mi porto dentro, diventare pazza e fare cose anomale tipo scappare, far male a qualcuno che amo, mettermi in ridicolo sul lavoro ecc.
Aggiungo inoltre, per completare il quadro, che il mio psicoanalista mi ha sottoposto una batteria di test al fine di misurare quantisticamente il mio stato di salute mentale.
Dai test non è emerso alcun quadro clinico, ma una forte componente di ansia fobica.
Tutto ciò detto e specificato, la mia testa non si zittisce mai, sono sempre alla ricerca di rassicurazioni, uso google per cercare qualsiasi sintomo, ho i miei "posti sicuri"/"persone sicure" e vivo nel terrore se qualcuno di questi elementi viene meno - ad es.
se i miei genitori, che abitano a pochi metri da casa mia partono vado in crisi al pensiero di essere "sola".
In questi giorni sto soffrendo particolarmente. Avevo fatto uno scalaggio e conseguente rimozione di gabapentin e amisulpride (sospesi) + xanax. Attualmente il neurologo mi ha rimesso la terapia che vi ho indicato su (sereupin + serenase).
Ho una figlia che adoro, che mi stimola ad essere sempre la versione migliore di me stessa, rapporti civili con il mio ex marito e un compagno fantastico al mio fianco.
Una bella casa in cui vivo con mia figlia, un lavoro che amo con colleghi buoni, gentili e premurosi. Non mi manca veramente NULLA per essere felice ma appunto la testa non si zittisce mai.
Vi ringrazio per il servizio che fornite e per il parere che eventualmente mi darete.
Un caro saluto,
Vi scrivo in quanto cerco verosimilmente delle rassicurazioni che spesso mi vergogno di chiedere faccia a faccia con lo specialista.
Mi sono rivolta ad un neurologo in seguito ad una grave depressione innescata da una relazione sbagliata che mi ha distrutta da un punto di vista emotivo.
Ho sempre sofferto di ansia forte e invalidante, ma la depressione non la conoscevo e mi ha spaventata molto - motivo per cui mi sono rivolta a un neurologo che mi ha prescritto dei farmaci.
3 anni dopo, sono ancora in cura, mentre nella mia testa ero convinta fosse un fix temporaneo...
Ho difficoltà ad accettare il fatto che obiettivamente io abbia bisogno di farmaci per funzionare normalmente.
Vi scrivo per chiedervi se:
- la psicoterapia che sto facendo riuscirà ad invertire i miei modi catastrofici e fobici di pensare da quando mi sveglio a quando vado a dormire;
- i farmaci che prendo (sereupin da 20 mattina e sera + serenase 0, 2 9 gocce al giorno) possano ancora essere pensati come validi e funzionanti a distanza di anni.
Specifico che nei momenti di crisi - dettati soprattutto dai miei tentativi di sospendere l'antipsicotico seppur con scalaggi graduali - il mio dottore mi ha prescritto anche l'amisulpride che però non posso prendere perche mi fa scomparire il ciclo e mi alza la prolattina.
Mi è stato dato anche il gabapentin da 300 per due volte al giorno, poi sospeso, lo xanax 0.25 2 volte al di - sospeso - e il lamictal che mi dava troppa sonnolenza.
- se questi farmaci possono portarmi a impazzire/peggiorare nel tempo richiedendo dosi sempre maggiori di farmaci.
Questa è una delle piu grandi paure che mi porto dentro, diventare pazza e fare cose anomale tipo scappare, far male a qualcuno che amo, mettermi in ridicolo sul lavoro ecc.
Aggiungo inoltre, per completare il quadro, che il mio psicoanalista mi ha sottoposto una batteria di test al fine di misurare quantisticamente il mio stato di salute mentale.
Dai test non è emerso alcun quadro clinico, ma una forte componente di ansia fobica.
Tutto ciò detto e specificato, la mia testa non si zittisce mai, sono sempre alla ricerca di rassicurazioni, uso google per cercare qualsiasi sintomo, ho i miei "posti sicuri"/"persone sicure" e vivo nel terrore se qualcuno di questi elementi viene meno - ad es.
se i miei genitori, che abitano a pochi metri da casa mia partono vado in crisi al pensiero di essere "sola".
In questi giorni sto soffrendo particolarmente. Avevo fatto uno scalaggio e conseguente rimozione di gabapentin e amisulpride (sospesi) + xanax. Attualmente il neurologo mi ha rimesso la terapia che vi ho indicato su (sereupin + serenase).
Ho una figlia che adoro, che mi stimola ad essere sempre la versione migliore di me stessa, rapporti civili con il mio ex marito e un compagno fantastico al mio fianco.
Una bella casa in cui vivo con mia figlia, un lavoro che amo con colleghi buoni, gentili e premurosi. Non mi manca veramente NULLA per essere felice ma appunto la testa non si zittisce mai.
Vi ringrazio per il servizio che fornite e per il parere che eventualmente mi darete.
Un caro saluto,
Attualmente ha un equilibrio terapeutico attuale instabile.
La sola psicoterapia può non dare una efficacia stabile nel tempo nel suo caso, poiché dalla terapia che assume è possibile considerare che non abbia un quadro clinico esclusivo di ansia.
I farmaci hanno lo scopo di stabilizzare il quadro clinico e ridurre la sintomatologia in modo efficace, anche per consentirle il lavoro psicoterapeutico.
Una volta che si valuta che la sospensione porta ad un peggioramento dei sintomi, vuol dire che la terapia farmacologica è necessaria.
Le paure rispetto alla terapia sono correlabili alla sua patologia.
E' utile che i trattamenti siano chiari e condivisi.
La sola psicoterapia può non dare una efficacia stabile nel tempo nel suo caso, poiché dalla terapia che assume è possibile considerare che non abbia un quadro clinico esclusivo di ansia.
I farmaci hanno lo scopo di stabilizzare il quadro clinico e ridurre la sintomatologia in modo efficace, anche per consentirle il lavoro psicoterapeutico.
Una volta che si valuta che la sospensione porta ad un peggioramento dei sintomi, vuol dire che la terapia farmacologica è necessaria.
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https://wa.me/390698234174
https://t.me/FSRuggiero_psichiatra
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
Utente
La ringrazio dottore, posso chiederle cosa intende per instabile?
Sto facendo sia la psicoterapia che la farmacologia - cosa non sta funzionando? Avevo anche provato a sentire un secondo parere neurologico che mi ha proposto duloxetina e quetiapina. Non ho avuto il coraggio di discostarmi da una terapia e da un medico che negli anni mi hanno sempre tirata fuori dalle crisi nere.
Sto facendo sia la psicoterapia che la farmacologia - cosa non sta funzionando? Avevo anche provato a sentire un secondo parere neurologico che mi ha proposto duloxetina e quetiapina. Non ho avuto il coraggio di discostarmi da una terapia e da un medico che negli anni mi hanno sempre tirata fuori dalle crisi nere.
Riferisce diverse variazioni per poi tornare indietro alla terapia precedente.
Ciò fa pensare ad una instabilità, ad una condizione non definita, alla presenza di sintomi che non sono in compenso.
Andrebbe chiarito questo prima di tutto con il suo specialista.
Ciò fa pensare ad una instabilità, ad una condizione non definita, alla presenza di sintomi che non sono in compenso.
Andrebbe chiarito questo prima di tutto con il suo specialista.
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Utente
Chiaro. La mia ansia sicuramente non aiuta a impedire questi avanti e indietro. Proprio ieri ho avuto l’incontro con la mia psicologa - specifico che sono seguita da un centro di eccellenza che dispone appunto di vari professionisti che collaborano tra loro, tra cui il neurologo con cui ho fatto il secondo consulto appunto.
Nella speranza di riuscire a controllare le mie pulsioni ansiose, ho scelto di fidarmi di questo approccio integrato in considerazione del fatto che i farmaci che ho assunto finora non mi hanno portata a una condizione di miglioramento.
La psicologa mi ha riferito di aver parlato a lungo con il neurologo - entrambi concordano sull’assenza di una malattia e sulla presenza invece di un modo disfunzionale di percepire e reagire al mondo esterno e interno. Reputano che io sia un alto potenziale cognitivo ma che purtroppo sfrutto questa intelligenza per auto alimentare e amplificare la mia ansia cronica in sostanza.
Alla luce di tutto questo, le chiedo: reputa che la duloxetina e la quetiapina siano la strada giusta per me?
Grazie
Nella speranza di riuscire a controllare le mie pulsioni ansiose, ho scelto di fidarmi di questo approccio integrato in considerazione del fatto che i farmaci che ho assunto finora non mi hanno portata a una condizione di miglioramento.
La psicologa mi ha riferito di aver parlato a lungo con il neurologo - entrambi concordano sull’assenza di una malattia e sulla presenza invece di un modo disfunzionale di percepire e reagire al mondo esterno e interno. Reputano che io sia un alto potenziale cognitivo ma che purtroppo sfrutto questa intelligenza per auto alimentare e amplificare la mia ansia cronica in sostanza.
Alla luce di tutto questo, le chiedo: reputa che la duloxetina e la quetiapina siano la strada giusta per me?
Grazie
Utente
Dottori,
Noto che le crisi più acute si verificano sempre al mattino. É come se al mattino si rompesse qualcosa nel mio cervello e smettesse di funzionare.
Crisi d’ansia nere che mi portano a una tristezza profonda e recentemente a pensieri di farla finita.
Ho iniziato la terapia del nuovo neurologo:
- quetiapina da 25 alla sera
- sereupin 20 al mattino
- Xanax 0.25 3 volte al giorno
Sto così male da 5 giorni. Lo so perché scrivo e tengo traccia di tutto. Che siano sintomi di sospensione?
- il 20 maggio ho sospeso post scalaggio il gabapentin da 100
- il 25 ho sospeso post scalaggio il deniban
Vi supplico di dirmi cosa mi accade al mattino, perché sto così male e cosa non sta funzionando. In questi giorni sono venuta a stare dai miei genitori con mia figlia perché ho troppa paura di stare sola.
Cosa mi succede?
Vi prego rispondetemi.
Noto che le crisi più acute si verificano sempre al mattino. É come se al mattino si rompesse qualcosa nel mio cervello e smettesse di funzionare.
Crisi d’ansia nere che mi portano a una tristezza profonda e recentemente a pensieri di farla finita.
Ho iniziato la terapia del nuovo neurologo:
- quetiapina da 25 alla sera
- sereupin 20 al mattino
- Xanax 0.25 3 volte al giorno
Sto così male da 5 giorni. Lo so perché scrivo e tengo traccia di tutto. Che siano sintomi di sospensione?
- il 20 maggio ho sospeso post scalaggio il gabapentin da 100
- il 25 ho sospeso post scalaggio il deniban
Vi supplico di dirmi cosa mi accade al mattino, perché sto così male e cosa non sta funzionando. In questi giorni sono venuta a stare dai miei genitori con mia figlia perché ho troppa paura di stare sola.
Cosa mi succede?
Vi prego rispondetemi.
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 447 visite dal 29/05/2025.
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Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.
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