Ho perso la speranza di essere sereno
Salve, sono in cura psichiatrica ormai da 25 anni circa.
Assumo da anni, su prescrizione del mio psichiatra, ogni giorno: 200 mg di sertralina, 300 mg di venlafaxina, 15 mg di vortioxetina e 200 mg di gabapentin.
Una cura da cavallo, praticamente.
Nel corso di questi 25 anni ci sono stati alti e bassi.
Dopo i primi 2-3 anni di cura, ero arrivato addirittura, sempre su indicazione del mio psichiatra, ad assumere solo 100 mg di sertralina al giorno.
Allora ero ancora giovane, avevo 25 anni.
Poi, in seguito all'ammalarsi gravemente di mio padre e successivamente alla sua morte ebbi una ricaduta e da allora man mano la terapia è arrivata a quella attuale.
Per fortuna riesco a lavorare regolarmente, ma il mio umore scivola sempre più in basso e da un anno circa ho perso anche l'interesse per la socialità, che prima era buona.
Ammetto che non vado a controllo dallo psichiatra da 5 o 6 anni.
Non ci sono andato più perchè ormai sapevo che ad ogni controllo mi sarebbe stata sempre confermata la terapia attuale.
Sono consapevole che non è il modo corretto di gestire la situazione, che dovrei comunque andare a controllo periodicamente, ma la perdita di speranza in un miglioramento mi ha portato a disertare i controlli.
Sono stato anche in psicoterapia per 6 o 7 anni, ma con scarsi risultati nel raggiungere un punto di benessere psicologico.
Quello che mi chiedo spesso e che chiedo ora a voi è se davvero posso fare ancora qualcosa per stare meglio.
Il mio psichiatra, o qualche altro psichiatra o qualche altro specialista, vista la terapia attuale, può ancora darmi un aiuto?
Purtroppo io non ci credo più, ma mi piacerebbe avere il parere di voi esperti.
Grazie mille
Assumo da anni, su prescrizione del mio psichiatra, ogni giorno: 200 mg di sertralina, 300 mg di venlafaxina, 15 mg di vortioxetina e 200 mg di gabapentin.
Una cura da cavallo, praticamente.
Nel corso di questi 25 anni ci sono stati alti e bassi.
Dopo i primi 2-3 anni di cura, ero arrivato addirittura, sempre su indicazione del mio psichiatra, ad assumere solo 100 mg di sertralina al giorno.
Allora ero ancora giovane, avevo 25 anni.
Poi, in seguito all'ammalarsi gravemente di mio padre e successivamente alla sua morte ebbi una ricaduta e da allora man mano la terapia è arrivata a quella attuale.
Per fortuna riesco a lavorare regolarmente, ma il mio umore scivola sempre più in basso e da un anno circa ho perso anche l'interesse per la socialità, che prima era buona.
Ammetto che non vado a controllo dallo psichiatra da 5 o 6 anni.
Non ci sono andato più perchè ormai sapevo che ad ogni controllo mi sarebbe stata sempre confermata la terapia attuale.
Sono consapevole che non è il modo corretto di gestire la situazione, che dovrei comunque andare a controllo periodicamente, ma la perdita di speranza in un miglioramento mi ha portato a disertare i controlli.
Sono stato anche in psicoterapia per 6 o 7 anni, ma con scarsi risultati nel raggiungere un punto di benessere psicologico.
Quello che mi chiedo spesso e che chiedo ora a voi è se davvero posso fare ancora qualcosa per stare meglio.
Il mio psichiatra, o qualche altro psichiatra o qualche altro specialista, vista la terapia attuale, può ancora darmi un aiuto?
Purtroppo io non ci credo più, ma mi piacerebbe avere il parere di voi esperti.
Grazie mille
Gentilissimo,
L'informazione che da te scritta, ovvero che "non vai a controllo da 5 o 6 anni", sebbene sia una pratica sbagliata come tu stesso hai riconosciuto, lascia però la porta aperta a buone possibilità di migliorare la situazione attuale affidandosi nuovamente alle cure di uno psichiatra.
In tutti questi anni in cui non ti sei recato a visita sono certamente cambiate molte cose: il tuo stato di malessere è pian piano progredito, ma sono anche stati fatti molti passi in avanti nel campo della psichiatria, con aumento delle possibilità terapeutiche.
Ciò che poteva sembrare "senza cura" e "senza speranza" molti anni fa, oggi potrebbe potenzialmente essere trattato efficacemente.
Il mio consiglio è pertanto di affidarti alle cure di uno specialista che, attraverso una visita diretta accurata, possa valutare attentamente tutta la tua sintomatologia e la tua terapia farmacologica, al fine di mettere a punto un protocollo terapeutico che possa aiutarti nel migliore dei modi; una terapia che può potenzialmente anche essere molto diversa da quella che hai assunto finora.
Nella mia esperienza clinica ho visto più di una volta pazienti star male per anni, che magari dopo un decennio hanno iniziato ad assumere la terapia adatta a loro, con notevole miglioramento della qualità di Vita.
Concediti la possibilità di sperare ancora affidandoti alle cure di uno specialista.
Resto a disposizione per eventuali necessità, un caro saluto
L'informazione che da te scritta, ovvero che "non vai a controllo da 5 o 6 anni", sebbene sia una pratica sbagliata come tu stesso hai riconosciuto, lascia però la porta aperta a buone possibilità di migliorare la situazione attuale affidandosi nuovamente alle cure di uno psichiatra.
In tutti questi anni in cui non ti sei recato a visita sono certamente cambiate molte cose: il tuo stato di malessere è pian piano progredito, ma sono anche stati fatti molti passi in avanti nel campo della psichiatria, con aumento delle possibilità terapeutiche.
Ciò che poteva sembrare "senza cura" e "senza speranza" molti anni fa, oggi potrebbe potenzialmente essere trattato efficacemente.
Il mio consiglio è pertanto di affidarti alle cure di uno specialista che, attraverso una visita diretta accurata, possa valutare attentamente tutta la tua sintomatologia e la tua terapia farmacologica, al fine di mettere a punto un protocollo terapeutico che possa aiutarti nel migliore dei modi; una terapia che può potenzialmente anche essere molto diversa da quella che hai assunto finora.
Nella mia esperienza clinica ho visto più di una volta pazienti star male per anni, che magari dopo un decennio hanno iniziato ad assumere la terapia adatta a loro, con notevole miglioramento della qualità di Vita.
Concediti la possibilità di sperare ancora affidandoti alle cure di uno specialista.
Resto a disposizione per eventuali necessità, un caro saluto
dott. Tortorelli Fabio M.P.
Psichiatra e Psicoterapeuta | Roma Policlinico |
WhatsApp 3406693506
https://www.instagram.com/docfabiotortorelli?
"Assumo da anni, su prescrizione del mio psichiatra, ogni giorno: 200 mg di sertralina, 300 mg di venlafaxina, 15 mg di vortioxetina e 200 mg di gabapentin"
Insieme questi tre antidepressivi a queste dosi, tutti e tre piene ? Non è questione di cavalli o meno, non ne vedo proprio il senso tecnico.
Non riferisce poi la diagnosi
Insieme questi tre antidepressivi a queste dosi, tutti e tre piene ? Non è questione di cavalli o meno, non ne vedo proprio il senso tecnico.
Non riferisce poi la diagnosi
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
Utente
Grazie mille ai dottori per le loro risposte. Ringrazio il dott. Tortorelli per le gradite parole di speranza, la sua risposta mi ha ridato un minimo di speranza e mi induce a riprendere in considerazione l'idea di tornare dallo pschiatra, il mio o un'altro, questo è da decidere. In realtà 5 o 6 anni fa, su consiglio della psicoterapeuta, sono stato da uno psichiatra diverso da quello mio storico, con la speranza di poter iniziare lentamente a ridurre la terapia. Ma non mi sono trovato molto bene, in primo luogo perchè mi sono sentito accolto con sufficienza. Lo psichiatra nuovo a cui mi ero rivolto mi chiese di farlo chiamare dalla mia psicoterapeuta per concordare un piano d'azione comune, ma alle numerose chiamate della psicoterapeuta non ha mai risposto. In secondo luogo perchè, dopo poche settimane dall'inizio della riduzione della terapia, ho avuto problemi psicofisici. L'ansia aumentava e avevo problemi credo di somatizzazione, perchè avevo mal di stomaco, di pancia e articolari. Lo stomaco è il mio organo bersaglio (credo si chiami così), l'ansia mi provoca mal di stomaco quotidiano; dal punto di vista psicologico riesco a gestirla, ma appena mi trovo in situazioni più ansiogene il mio stomaco fa le bizze, con dolori e bruciori. Ho anche gastrite cronica e reflusso gastroesofageo (risultanti da 2 gastroscopie che ho effettuato qualche anno fa). Volevo chiedere al dott. Tortorelli informazioni su l'esketamina, della quale ho letto un pò sul web. E' una terapia affidabile? Viene generalmente utilizzata dagli psichiatri italiani? Si può fare solo in ambito ospedaliero? Ancora grazie mille
Utente
Grazie anche al Dott. Pacini per la pronta risposta. Le spiego: ho avuto un infanzia difficile con gravi problemi familiari (mio fratello tossicodipendente quando io avevo appena 9 anni e lui 13, mia nonna che viveva con noi a letto da sempre per depressione mai curata, mia madre anche lei con depressione a causa dei problemi di mio fratello, che a volte tentava o simulava il suicidio o scappava di casa per giornate intere per correre dietro a mio fratello). A 20 anni al servizio militare ho avuto atacchi di panico, ansia, derealizzazione e depersonalizzazione. Sono stato riformato è ho intrapreso la terapia psichiatrica con diagnosi di sindorme ansiosa e attacchi di panico. Da allora non ho avuto più attacchi di panico, ma solo ansia e depressione. Dopo la ricaduta non rispondevo alla terapia con un solo antidepressivo, credo che il mio psichiatra abbia optato per una terapia con associazione di più titpi di antidepressivi. Visto che non rispondevo a pieno mi sono state di volta in volta aumentate le dosi. Ho iniziato a rispondere meglio alla terapia, ma non mi sono mai rimesso del tutto, quindi lo psichiatra ha deciso di volta in volta di mantenere la terapia che seguo tuttora. Questa è per chiarire il modo di agire dello psichiatra, ma io non sono un medico e non posso dire o sapere se questa sia stata la scelta terapeutica migliore. Lei avrebbe agito diversamente? Grazie ancora per l'attenzione
Sinceramente quest'associazione non è che abbia molto senso, si dovrebbero dosare i farmaci per capire che livelli ematici abbiano, e l'associazione di prodotti con meccanismo simile può corrispondere ad un sovradosaggio. Nel suo caso certo, non riferisce fastidi, di questi medicinali potrebbe essere uno a funzionare, e non tutti e tre, e questo andrebbe anche chiarito.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
Gentile utente,
Sono lieto di leggere che il mio consulto ti abbia ridato un po’ di speranza.
Rispondendo alla tua domanda sull’esketamina, è un trattamento approvato per il trattamento della depressione resistente, cioè quando almeno due antidepressivi non hanno funzionato (potrebbe essere il tuo caso).
È generalmente una terapia molto efficace nella depressione resistente, ma richiede monitoraggio per effetti collaterali come dissociazione o aumento della pressione, che svaniscono in circa 2 ore.
In Italia, il suo uso è limitato agli psichiatri specializzati, soprattutto in ospedali o cliniche autorizzate, a causa della necessità di supervisione medica durante e dopo la somministrazione (sono appunto necessarie 2 ore di osservazione).
Non è una terapia di routine e viene usata solo in casi selezionati, spesso in Day Hospital, non a casa.
Data la tua ansia, somatizzazioni e gastrite, l’esketamina potrebbe essere un’opzione se la tua depressione attuale è resistente, ma va valutata con cautela.
Ti consiglio, come scrivevo precedentemente, di affidarti ad uno psichiatra (magari uno nuovo, cercando qualcuno da cui ti possa sentire accolto) per discutere questa possibilità, ma anche altre possibili opzioni terapeutiche.
Dopo tanti anni, come dicevo, una accurata e completa rivalutazione di tutto il quadro clinico è fondamentale.
Rinnovo cari saluti
Sono lieto di leggere che il mio consulto ti abbia ridato un po’ di speranza.
Rispondendo alla tua domanda sull’esketamina, è un trattamento approvato per il trattamento della depressione resistente, cioè quando almeno due antidepressivi non hanno funzionato (potrebbe essere il tuo caso).
È generalmente una terapia molto efficace nella depressione resistente, ma richiede monitoraggio per effetti collaterali come dissociazione o aumento della pressione, che svaniscono in circa 2 ore.
In Italia, il suo uso è limitato agli psichiatri specializzati, soprattutto in ospedali o cliniche autorizzate, a causa della necessità di supervisione medica durante e dopo la somministrazione (sono appunto necessarie 2 ore di osservazione).
Non è una terapia di routine e viene usata solo in casi selezionati, spesso in Day Hospital, non a casa.
Data la tua ansia, somatizzazioni e gastrite, l’esketamina potrebbe essere un’opzione se la tua depressione attuale è resistente, ma va valutata con cautela.
Ti consiglio, come scrivevo precedentemente, di affidarti ad uno psichiatra (magari uno nuovo, cercando qualcuno da cui ti possa sentire accolto) per discutere questa possibilità, ma anche altre possibili opzioni terapeutiche.
Dopo tanti anni, come dicevo, una accurata e completa rivalutazione di tutto il quadro clinico è fondamentale.
Rinnovo cari saluti
dott. Tortorelli Fabio M.P.
Psichiatra e Psicoterapeuta | Roma Policlinico |
WhatsApp 3406693506
https://www.instagram.com/docfabiotortorelli?
Utente
Grazie per le gradite risposte. Ho deciso di esporre un'altra problematica che avevo omesso. Dall'inizio della pandemia, nel 2020, ho preso l'abitudine di bere abbastanza alcol di sera quando torno a casa dal lavoro e da circa un anno fumo anche cannabis, sempre solo la sera dopo il lavoro. Prima della pandemia ho avuto per tanti anni problemi con il gioco, in particolare con le video slot nei bar. Confesso di aver sperperato decine di migliaia di euro dalla mia adolescenza fino appunto al 2020. A seguito del primo lockdown, chiusi in casa per oltre 3 mesi, sono riuscito finalmente a liberarmi di questo problema e ora non gioco più da allora. Ma proprio dal lockdown ho iniziato a bere alcol tutte le sere e successivamente a fumare cannabis. Più o meno bevo 250 ml di whisky a sera, mischiato con bevande analcoliche tipo ginger e fumo uno spinello. Di giorno non ne sento la necessità. So bene che questo comporta problemi sia psichici che fisici, infatti anche il mio stomaco, già afflitto da gastrite cronica, ernia iatale e reflusso, ne risente molto. E so che anche il mio umore ne risente. I sensi di colpa sono fortissimi e mi fanno stare male, ma non riesco a sopportare la noia che mi dilania ogni sera. Se non bevo e fumo un pò non riesco a provare interesse per niente. Prima bevevo solo il venerdì e la domenica, quando uscivo con amici. Durante la settimana mi sentivo tranquillo a stare a casa, dopo il lavoro, a guardare film, serie tv, sport, leggere libri, poi il fine settimena uscivo e mi svagavo. Ma ora non ci riesco più, soprattutto se non bevo mi prende una noia incredibile che mi provoca vero e proprio dolore psicologico e non esco più nemmeno il weekend. Non ho più voglia di stare in mezzo alla gente, nemmeno con gli amici. Preferisco stare a casa da solo. Sarà anche perchè ormai ho raggiunto un'età alla quale dovrei avere una compagna con la quale vivere serenamente, ma le mie insicurezze mi hanno sempre sabotato in questo senso. In questo perido sto provando pian piano a smettere di bere, almeno durante la settimana. Ma spesso ci riesco per un paio di giorni dopodichè mi faccio vincere dalla tentazione di affogare il mio malessere. Vi scrivo queste cose per un vostro consiglio. Spero non mi giudichiate male per queste mie debolezze, che vi assicuro mi provocano un fortissimo malessere psicologico oltre che fisico, e per sfogarmi parlandone con qualcuno. Grazie ancora
A maggior ragione non vedo un gran senso in una cura con antidepressivi associati in questo modo, con un gabapentin a dose minimale.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
Questo consulto ha ricevuto 8 risposte e 1.1k visite dal 11/06/2025.
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