Ansia da malattia?
sono a chiederVi un consulto in quanto da un po’ di tempo sto vivendo una situazione che non mi fa vivere per niente bene.
Premetto che è stato un anno di cambiamenti per me, tutti in positivo (lavorativamente, sentimentalmente, ecc.
). Per lavoro, ho iniziato a viaggiare molto specialmente all’estero, cosa che da un lato mi rendeva molto felice, dall’altro mi spaventava.
Il picco è arrivato quando sono dovuta partire per due settimane in America.
Ho iniziato ad avere pensieri intrusivi veramente forti, come la convinzione certa che non sarei tornata a casa poiché l’aereo sarebbe caduto.
Sono stata molto in tensione e quando sono tornata a casa non ho avuto tempo di riprendermi che ho riniziato subito a lavorare a ritmi incessanti.
In concomitanza, ho iniziato a sviluppare ulteriori pensieri negativi, ad esempio paura di addormentarmi e non svegliarmi.
Tutto poi è migrato verso un’ansia da malattia fortissima, in seguito a una brutta caduta che mi ha causato un livido esteso.
Per due settimane ho vissuto nel terrore che si trattasse di leucemia.
Immediatamente dopo, ho iniziato ad avvertire sensazione di oppressione al petto, che mi hanno spinta a recarmi in Pronto Soccorso.
Dopo tutti gli accertamenti sono stata dimessa con un disturbo d’ansia.
Invece di tranquillizzarmi, questo episodio mi ha lasciata ancor di più scossa.
Dopo 4/5 giorni, ho iniziato ad avvertire un tremore alla palpebra, che, ad oggi, non è ancora passato dopo più di 2 settimane.
Sento una gamba che brucia, i muscoli che tirano.
Ho tremore in una mano.
Ho effettuato una visita neurologica che è risultata ai limiti della norma.
Ma io non vivo più.
Ho paura di avere la SLA, sento spasmi muscolari continui, debolezza.
Sono costantemente alla ricerca di rassicurazioni che non funzionano.
Penso costantemente alle cose belle della mia vita e le vedo scivolare via dalle mie mani, convinta che a breve non potrò più viverle.
Mi spaventa fare programmi a lungo termine quasi come una sorta di scaramanzia, certa che non ci arriverò.
tutto questo per chiederVi, è possibile che stia vivendo un disturbo psicosomatico?
Che questi sintomi siano tutti dovuti dalla mia condizione di forte stress ed ansia?
Che questi pensieri così negativi abbiano un effetto anche sul mio corpo?
Preciso che sto seguendo un percorso psicoterapeutico, dove mi è stato suggerito di considerare l’introduzione di un farmaco.
Seguirò il consiglio, ma vorrei chiederVi prima un parere in merito.
Grazie a chiunque risponderà.
Rimango a disposizione.
Cordialmente
Dott. Alessandro Arone - Psichiatra
Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Tel: 3792963777; mail: alessandroarone2@gmail.com
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al momento nessuno. Sto ancora aspettando di effettuare una visita.
Tuttavia, quando sono stata dimessa dal PS mi hanno consigliato gocce di EN, che ho preferito non assumere in quanto avrei voluto farlo sotto consiglio di uno specialista che avrebbe potuto indicarmi anche una terapia.
I sintomi che riporta, associati a paure di malattie gravi nonostante gli esami negativi , suggeriscono fortemente un disturbo psicosomatico legato a uno stato d' ansia, probabilmente esacerbato da stress lavorativo e viaggi.
I pensieri negativi, come la paura di non svegliarsi o di incidenti aerei, sono tipici del disturbo d’ansia generalizzato, con pensieri di tipo ipocondriaco.
Lo stress cronico può manifestarsi fisicamente con sintomi come tremori o spasmi, amplificati dall’ipervigilanza.
Sulla base di questi sintomi, che lei giustamente descrive come molto invalidanti, è sempre opportuno effettuare una accurata prima visita psichiatrica.
Infatti con una visita psichiatrica diretta si può valutare la situazione psichica nel complesso e se vi sono eventualmente anche altre condizioni mediche associate, riuscendo ad esprimersi in giudizi diagnostici accurati; dal giudizio diagnostico e dalla valutazione dell'intensità dei sintomi riportati, scaturiranno valutazioni in merito al possibile utilizzo di una terapia farmacologica.
Spero di aver chiarito i suoi dubbi, resto a disposizione per eventuali necessità. Cari saluti
dott. Tortorelli Fabio M.P.
Psichiatra e Psicoterapeuta | Roma Policlinico |
WhatsApp 3406693506
https://www.instagram.com/docfabiotortorelli?
Seguirò il consiglio, ma vorrei chiederVi prima un parere in merito.*
Non capisco il senso di queste frasi.
Sostiene che le viene suggerita l’introduzione di una terapia farmacologica, che non ha quindi ricevuto, e poi vuole un ulteriore parere se é il caso di andare da uno psichiatra.
Il suo percorso è già inficiato a prescindere poiché in realtà lei non vuole andare da uno psichiatra.
È ovvio che la terapia di un ps è solo momentanea ma pare che sia difficile che lei vada da uno specialista.
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Ovviamente mi recherò da uno specialista, l’intenzione c’è e non ho dubbi in merito. La mia domanda riguardava la situazione in generale e se secondo Voi tutta questa sintomatologia fosse riconducibile ad un disturbo d’ansia.
Ad ogni modo La ringrazio per il consigli.
Sarebbe già in terapia psicologica, eppure fa una domanda e riceve una risposta ovviamente scontata.
Il suo terapeuta dovrebbe averle già risposto in merito e l’indicazione alla visita psichiatrica l’ha ricevuta un diverso forme.
Quello che é evidente é una atteggiamento di procrastinazione.
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Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.
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