Agorafobia ed umore depresso
Salve, nel 2012 mi è emerso un disturbo panico agorafobico curato con efficacia con Paroxetina 20mg, dopo alcuni anni però il farmaco ha smesso di funzionare e sono tornato al punto di partenza.
Ho provato quindi, Vortioxetina senza successo per poi passare alla Venlafaxina, anche questa senza esito positivo.
Sono stato quindi ricoverato, durante il ricovero la venlafaxina è stata aumentata (non mi ricordo il dosaggio) con scarsi risulati, è stata quindi aggiunto l'Abilify che poi è stato seguentemente tolto perchè non lo tolleravo, mi dava una sorta di agitazione mentale.
Con un nuovo psichiatra abbiamo quindi provato a tornare alla Paroxetina, questa volta con un dosaggio di 60mg e Seroquel RP 150mg, senza risultato.
L'anno scorso è morto mio padre, mia unica persona di riferimento, e sono stato ricoverato per ideazione suicidaria ed umore pessimo.
Qui la terapia è cambiata in:
Litio 0.8 mEq/L (1200mg/die)
Fluvoxamina 150mg
Deniban
Lyrica 75mg
En 15 gtt
Alprazolam 2mg al bisogno (ossia quando devo muovermi, per l'agorafobia)
Nel mentre ho provato, a scopo ansiolitico "al bisogno" Seroquel 10mg (rilascio immediato) ma mi ha causato un attacco di panico, Olanzapina (ma mi ha causato rintronamento senza esiti positivi), Trilafon (come il precedente).
Fatto sta che lo psichiatra che ho ora non mi pare stia andando da nessuna parte con questa terapia, ed infatti l'agorafobia rimane estrema ed anche il panico, mi chiedo quindi quali potrebbero essere delle modifiche o sostituzioni utili alla terapia da fare.
Il mio psichiatria mi ha letteralmente detto "scegli te un farmaco da provare che vediamo".
Io sono molto scettico riguardo la fluvoxamina come antipanico e per l'agorafobia, voi che dite?
Cordiali saluti
Ho provato quindi, Vortioxetina senza successo per poi passare alla Venlafaxina, anche questa senza esito positivo.
Sono stato quindi ricoverato, durante il ricovero la venlafaxina è stata aumentata (non mi ricordo il dosaggio) con scarsi risulati, è stata quindi aggiunto l'Abilify che poi è stato seguentemente tolto perchè non lo tolleravo, mi dava una sorta di agitazione mentale.
Con un nuovo psichiatra abbiamo quindi provato a tornare alla Paroxetina, questa volta con un dosaggio di 60mg e Seroquel RP 150mg, senza risultato.
L'anno scorso è morto mio padre, mia unica persona di riferimento, e sono stato ricoverato per ideazione suicidaria ed umore pessimo.
Qui la terapia è cambiata in:
Litio 0.8 mEq/L (1200mg/die)
Fluvoxamina 150mg
Deniban
Lyrica 75mg
En 15 gtt
Alprazolam 2mg al bisogno (ossia quando devo muovermi, per l'agorafobia)
Nel mentre ho provato, a scopo ansiolitico "al bisogno" Seroquel 10mg (rilascio immediato) ma mi ha causato un attacco di panico, Olanzapina (ma mi ha causato rintronamento senza esiti positivi), Trilafon (come il precedente).
Fatto sta che lo psichiatra che ho ora non mi pare stia andando da nessuna parte con questa terapia, ed infatti l'agorafobia rimane estrema ed anche il panico, mi chiedo quindi quali potrebbero essere delle modifiche o sostituzioni utili alla terapia da fare.
Il mio psichiatria mi ha letteralmente detto "scegli te un farmaco da provare che vediamo".
Io sono molto scettico riguardo la fluvoxamina come antipanico e per l'agorafobia, voi che dite?
Cordiali saluti
Gentilissimo,
La Fluvoxamina ha indicazione nei disturbi depressivi e nel DOC, con una efficacia nell'agorafobia e nel disturbo da panico che è solo parziale.
Tra tutte le terapie che ha menzionato, l'unico farmaco che abbia una comprovata efficacia nell'agorafobia e nel disturbo da panico è la paroxetina
Le benzodiazepine invece possono essere efficaci come terapia sintomatica per brevi periodi, ma il loro utilizzo nel lungo periodo è sconsigliato in quanto inducono fenomeni di dipendenza e tolleranza con perdita di efficacia e possibile peggioramento dei sintomi di base.
Il mio consiglio è dunque quello di effettuare una accurata visita psichiatrica di controllo per valutazione della sintomatologia di base, al fine di rivedere la terapia farmacologica con un protocollo che possa essere adatto alla base delle sue specifiche esigenze individuali.
La considerazione del collega "scelga lei un farmaco che poi vediamo" non può in alcun modo essere condivisibile, perché il ruolo dello psichiatra è anche quello di indirizzare il paziente verso il trattamento che reputa più efficace sulla base di decenni di studi e anni di esperienza clinica; è una responsabilità che non può in alcun modo essere demandata al paziente, ma condivisa in un progetto terapeutico comune, che è un concetto completamente differente.
Spero di averla aiutata a fare chiarezza, resto a disposizione per eventuali necessità. Cari saluti
La Fluvoxamina ha indicazione nei disturbi depressivi e nel DOC, con una efficacia nell'agorafobia e nel disturbo da panico che è solo parziale.
Tra tutte le terapie che ha menzionato, l'unico farmaco che abbia una comprovata efficacia nell'agorafobia e nel disturbo da panico è la paroxetina
Le benzodiazepine invece possono essere efficaci come terapia sintomatica per brevi periodi, ma il loro utilizzo nel lungo periodo è sconsigliato in quanto inducono fenomeni di dipendenza e tolleranza con perdita di efficacia e possibile peggioramento dei sintomi di base.
Il mio consiglio è dunque quello di effettuare una accurata visita psichiatrica di controllo per valutazione della sintomatologia di base, al fine di rivedere la terapia farmacologica con un protocollo che possa essere adatto alla base delle sue specifiche esigenze individuali.
La considerazione del collega "scelga lei un farmaco che poi vediamo" non può in alcun modo essere condivisibile, perché il ruolo dello psichiatra è anche quello di indirizzare il paziente verso il trattamento che reputa più efficace sulla base di decenni di studi e anni di esperienza clinica; è una responsabilità che non può in alcun modo essere demandata al paziente, ma condivisa in un progetto terapeutico comune, che è un concetto completamente differente.
Spero di averla aiutata a fare chiarezza, resto a disposizione per eventuali necessità. Cari saluti
dott. Tortorelli Fabio M.P.
Psichiatra e Psicoterapeuta | Roma Policlinico |
WhatsApp 3406693506
https://www.instagram.com/docfabiotortorelli?
Alle indicazioni condivisibili del collega aggiungo che sarebbe opportuno associare una psicoterapia di tipo cognitivo comportamentale, che potrebbe migliorare l'efficacia della terapia farmacologica e naturalmente la qualità della vita.
Franca Scapellato
Utente
Si, vero quello che dice sulla Paroxetina ma purtroppo per me è diventata acqua fresca anche al dosaggio di 60mg.
Per quanto riguarda la psicoterapia per ora non posso affrontarla sia per motivi economici sia per il fatto che sono inchiodato a casa.
Per quanto riguarda la psicoterapia per ora non posso affrontarla sia per motivi economici sia per il fatto che sono inchiodato a casa.
Può iniziare una terapia on line, può leggere manuali di auto aiuto. Non è la stessa cosa, ma è preferibile all'idea che prima deve trovare la terapia giusta e poi può affrontare la vita fuori. Il cervello è molto più adattabile di quello che comunemente si pensa e anche un piccolo passo nella direzione giusta può migliorare la stima che ha di se stesso.
Franca Scapellato
Gentilissimo,
Esistono molte altre terapie farmacologiche, oltre alla paroxetina, con indicazione più specifica della fluvoxamina nei sintomi da agorafobia e panico da lei descritti.
Talvolta può capitare che un farmaco non sia più efficace come in passato e possa essere necessario cambiare terapia; questo cambio deve avvenire tuttavia sempre sotto consiglio di uno specialista esperto nel settore, e che riesca ad inquadrare al meglio la situazione sia dal punto di vista clinico che terapeutico.
Rinnovo cari saluti restando a disposizione
Esistono molte altre terapie farmacologiche, oltre alla paroxetina, con indicazione più specifica della fluvoxamina nei sintomi da agorafobia e panico da lei descritti.
Talvolta può capitare che un farmaco non sia più efficace come in passato e possa essere necessario cambiare terapia; questo cambio deve avvenire tuttavia sempre sotto consiglio di uno specialista esperto nel settore, e che riesca ad inquadrare al meglio la situazione sia dal punto di vista clinico che terapeutico.
Rinnovo cari saluti restando a disposizione
dott. Tortorelli Fabio M.P.
Psichiatra e Psicoterapeuta | Roma Policlinico |
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Utente
Grazie per le risposte
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 251 visite dal 14/11/2025.
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