Ansia nuovo lavoro
Buongiorno,
dopo 20 anni nella stessa azienda, e dopo aver più volte chiesto di poter fare altro e accedere a nuovi uffici o avere altre mansioni nello stesso, a ottobre mi è stato appunto offerto di passare ad altro servizio.
Ho approfondito un po’ la cosa ma non molto, allettata dall’idea di sperimentare altro e uscire così dalla noia Da subito mi sono però accorta che questo nuovo lavoro mi crea una dose
Notevole di ansia perché si tratta di gestire le emergenze B del personale che opera a domicilio.
Mi trovo così la mattina a dover gestire malattie improvvise, richieste di permessi ecc.
Mi era appunto stato detto ma non pensavo che il carico fosse così altro.
Inoltre tutti quelli con cui parlo e le colleghe stesse dell’ufficio riconoscono la mole di lavoro e di ansia.
Sono arrivata al punto che la notte dormo male e di prima mattina sono sveglia pensando a quello che troverò di lì a breve.
Per ora sono in distacco nel senso che sostituirò una maternità e quindi tra un paio di mesi si vedrà.
Io però non so se me la sento di andare avanti, ma tornare al vecchio ufficio anche non è una scelta facile sia per la mia autostima sia per il disagio che creerei.
Grazie
dopo 20 anni nella stessa azienda, e dopo aver più volte chiesto di poter fare altro e accedere a nuovi uffici o avere altre mansioni nello stesso, a ottobre mi è stato appunto offerto di passare ad altro servizio.
Ho approfondito un po’ la cosa ma non molto, allettata dall’idea di sperimentare altro e uscire così dalla noia Da subito mi sono però accorta che questo nuovo lavoro mi crea una dose
Notevole di ansia perché si tratta di gestire le emergenze B del personale che opera a domicilio.
Mi trovo così la mattina a dover gestire malattie improvvise, richieste di permessi ecc.
Mi era appunto stato detto ma non pensavo che il carico fosse così altro.
Inoltre tutti quelli con cui parlo e le colleghe stesse dell’ufficio riconoscono la mole di lavoro e di ansia.
Sono arrivata al punto che la notte dormo male e di prima mattina sono sveglia pensando a quello che troverò di lì a breve.
Per ora sono in distacco nel senso che sostituirò una maternità e quindi tra un paio di mesi si vedrà.
Io però non so se me la sento di andare avanti, ma tornare al vecchio ufficio anche non è una scelta facile sia per la mia autostima sia per il disagio che creerei.
Grazie
Gentile utente,
un nuovo lavoro che non si conosce affatto, e che si rivela gravido di urgenze, risulta certamente causa di preoccupazioni, almeno nella prima fase.
Nulla esclude però che lei possa cercare dei metodi per gestirlo con meno ansia e inoltre si adatti al nuovo ritmo e alle emergenze.
Un aiuto le verrebbe da uno psicologo con competenze nel campo strategico.
Da qui, non sapendo nemmeno di che lavoro si tratta, possiamo fare poco: "gestire le emergenze B del personale che opera a domicilio" non ci dice nulla. Si tratta di medici e/o infermieri di un ospedale pubblico? Si tratta di fisioterapisti di una struttura privata? O più semplicemente di un servizio di consegna a domicilio?
In ogni caso mi sembra che lei non stia raggiungendo la meta che si era prefissa: fare un lavoro meno noioso. Di fronte a questo obiettivo, sia il restare sull'attuale mansione sia tornare a quella vecchia sembrano delle rinunce.
Si consulti con qualche suo collega esperto, oppure con uno psicologo strategico o del lavoro, e vedrà schiarirsi l'orizzonte.
Buone cose.
un nuovo lavoro che non si conosce affatto, e che si rivela gravido di urgenze, risulta certamente causa di preoccupazioni, almeno nella prima fase.
Nulla esclude però che lei possa cercare dei metodi per gestirlo con meno ansia e inoltre si adatti al nuovo ritmo e alle emergenze.
Un aiuto le verrebbe da uno psicologo con competenze nel campo strategico.
Da qui, non sapendo nemmeno di che lavoro si tratta, possiamo fare poco: "gestire le emergenze B del personale che opera a domicilio" non ci dice nulla. Si tratta di medici e/o infermieri di un ospedale pubblico? Si tratta di fisioterapisti di una struttura privata? O più semplicemente di un servizio di consegna a domicilio?
In ogni caso mi sembra che lei non stia raggiungendo la meta che si era prefissa: fare un lavoro meno noioso. Di fronte a questo obiettivo, sia il restare sull'attuale mansione sia tornare a quella vecchia sembrano delle rinunce.
Si consulti con qualche suo collega esperto, oppure con uno psicologo strategico o del lavoro, e vedrà schiarirsi l'orizzonte.
Buone cose.
Prof.ssa Anna Potenza
Riceve in presenza e online
Primo consulto gratuito inviando documento d'identità a: gairos1971@gmail.com
Utente
Grazie. Il nuovo lavoro si tratta di coordinare il lavoro di oss a domicilio e nello specifico, appunto, gestire le emergenze. È proprio questo punto che mi da forte ansia: arrivare al lavoro alle 7.30 e trovarmi delle malattie da sostituire per le 8. La ragazza che sostituirò per maternità è capace, affidabile, e questo mi genera ancora più angoscia. Certi, tornate al lavoro di prima vorrebbe dire rifiutare questa opportunità per cui l’azienda non me ne darà altre. Però così non è sostenibile. Grazie
Gentile utente,
sembra che al momento, dominata dall'ansia, lei veda tutto in chiave negativa.
Dice per esempio che tornando al lavoro di prima non avrà più altre occasioni di cambiamento, ma questa è un'ipoteca sul futuro alquanto pessimistica.
Quanto alle sue ansie, sembra che lei si paragoni alla collega che sostituisce, non per studiarne il metodo di lavoro, ma per sentirsi inferiore.
Questo probabilmente non è vero, e se anche fosse meno esperta nel settore specifico, cosa le vieta di trovare la strategia per giungere agli stessi risultati?
Ma forse lei vuole ottenere sempre il massimo, risolvere anche ciò che non può essere risolto, trovare la soluzione perfetta sempre e per tutto, come se in ultima analisi le malattie e le assenze delle persone che coordina fossero determinate da lei.
Questo è proprio lo stato d'animo che provoca ansia e ottiene l'effetto di agitarla, deprimerla e impedirle di trovare soluzioni. Se lei cercherà sempre la soluzione perfetta, le sfuggirà quella semplicemente accettabile.
Non può agire oltre le possibilità reali che non sono create da lei, ma dalla situazione. Chissà che uno sguardo più sereno sulle cose non possa aiutarla ad ottenere risultati ancora migliori di quelli della sua collega, la quale, dopotutto, non ha il potere di evitare le malattie e le assenze improvvise delle dipendenti più di quanto lo abbia lei.
Rifletta su questo e si dia tempo di agire con calma sul lavoro; diventerà più serena.
sembra che al momento, dominata dall'ansia, lei veda tutto in chiave negativa.
Dice per esempio che tornando al lavoro di prima non avrà più altre occasioni di cambiamento, ma questa è un'ipoteca sul futuro alquanto pessimistica.
Quanto alle sue ansie, sembra che lei si paragoni alla collega che sostituisce, non per studiarne il metodo di lavoro, ma per sentirsi inferiore.
Questo probabilmente non è vero, e se anche fosse meno esperta nel settore specifico, cosa le vieta di trovare la strategia per giungere agli stessi risultati?
Ma forse lei vuole ottenere sempre il massimo, risolvere anche ciò che non può essere risolto, trovare la soluzione perfetta sempre e per tutto, come se in ultima analisi le malattie e le assenze delle persone che coordina fossero determinate da lei.
Questo è proprio lo stato d'animo che provoca ansia e ottiene l'effetto di agitarla, deprimerla e impedirle di trovare soluzioni. Se lei cercherà sempre la soluzione perfetta, le sfuggirà quella semplicemente accettabile.
Non può agire oltre le possibilità reali che non sono create da lei, ma dalla situazione. Chissà che uno sguardo più sereno sulle cose non possa aiutarla ad ottenere risultati ancora migliori di quelli della sua collega, la quale, dopotutto, non ha il potere di evitare le malattie e le assenze improvvise delle dipendenti più di quanto lo abbia lei.
Rifletta su questo e si dia tempo di agire con calma sul lavoro; diventerà più serena.
Prof.ssa Anna Potenza
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Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 296 visite dal 13/11/2025.
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Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.
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