Terapia depressione post partum consigli

Cari dottori, mi è stata diagnosticata una depressione post partum.
La mia bimba ha sei mesi, sin dall'ultimo mese di gravidanza ho iniziato ad avere paura e ansia per il cesareo programmato (secondo parto).
Il tutto si è aggravato quando dopo il parto ho avuto una crisi ipertensiva e di lì è nato l'ossessivo controllo della pressione, la paura di morire e di sentirmi male da un momento all'altro.
Vivo tutti i giorni questa sensazione terribile, accentuata anche dal fatto che ho sempre giramenti di testa, instabilità e stanchezza, mi sento come fossi ubriaca (ho fatto RMN encefalo, esami del sangue e visita otorino, ed è tutto negativo).
Ho iniziato un percorso di psicoterapia, ma ho fatto solo 4 sedute poiché mi è stato detto che era necessario un trattamento farmacologico per attenuare l'ansia.
Sono arrivata al punto di avere paura di uscire e a lavoro scoppio a piangere, mi sento sopraffatta e incompresa.
Ieri ho avuto un colloquio con una psichiatra, la quale mi ha prescritto la seguente terapia:
Citalopram 20mg metà compressa al mattino per una settimana e poi una intera
Rivotril 4 GG la sera insieme a deniban50 mg mezza compressa x circa 15 GG e poi mezza compressa x 10 GG a sere alternate.

Io attualmente prendo olpress 10 mg x la pressione la sera e EN 10 gocce.

Secondo la vostra esperienza, la terapia è adeguata al mio caso?
Io voglio stare meglio per le mie bimbe, ma sono terrorizzata dal fatto di assumere farmaci, ho paura di avere effetti collaterali anche gravi (ho fatto fatica ad accettare anche la pillola della pressione).
Ho letto che questi farmaci possono dare problemi anche seri.
Mi date alcune delucidazioni in merito?
Ritenete che sia opportuno tutto questo?
Grazie in anticipo, con la speranza che qualcuno possa aiutarmi.
Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 5k 204
Gentile utente,
la sua, più che una depressione post partum, sembrerebbe una sintomatologia ansioso-depressiva, come pare abbia detto anche l* psicolog* che l'ha esaminata. Può darsi che esistano dei precedenti che lei non cita, e che la gravidanza e il parto abbiano avuto l'effetto di slatentizzare il disturbo.
Sorprende la frase: "Ho iniziato un percorso di psicoterapia, ma ho fatto solo 4 sedute poiché mi è stato detto che era necessario un trattamento farmacologico per attenuare l'ansia".
La cura farmacologica accompagna la psicoterapia, non la sostituisce, quando il disturbo si manifesta con sintomi psicosomatici (giramenti di testa, instabilità e stanchezza) e a maggior ragione quando comporta manifestazioni fobiche nei confronti dei farmaci.
In questo caso la terapia cognitivo-comportamentale restituisce al paziente la corretta visione della realtà.
Lei ci chiede notizie sui farmaci che prende, ma queste informazioni non sono di pertinenza dello psicologo. Vanno acquisite direttamente dallo psichiatra che glieli ha prescritti. Ricordi sempre di portare con sé e di mostrare allo specialista l'elenco di tutti i farmaci che assume, compresi gli integratori, non perché facciano male (i farmaci non sono stati creati per nuocere alla salute) ma per evitare interazioni tra di essi.
Lei chiede: "Secondo la vostra esperienza, la terapia è adeguata al mio caso? Io voglio stare meglio per le mie bimbe, ma sono terrorizzata dal fatto di assumere farmaci, ho paura di avere effetti collaterali anche gravi (ho fatto fatica ad accettare anche la pillola della pressione). Ho letto che questi farmaci possono dare problemi anche seri. Mi date alcune delucidazioni in merito? Ritenete che sia opportuno tutto questo?"
Lei ha letto notizie imprecise, nell'ottica dell'incompetenza medica, e ad esclusivo sostegno del disturbo fobico che in questo periodo la domina.
Le faccio un esempio: se avesse letto bene, non avrebbe avuto alcuna esitazione a prendere i farmaci antiipertensivi, perché avrebbe letto anche gli effetti della pressione alta, e quelli sono davvero preoccupanti.
La stessa cosa vale per gli altri farmaci. Nessuno li assume senza bisogno e senza un parere medico, ma alla visita specialistica lei non è risultata sana, per cui l'attuale anomalia di funzionamento della sua psiche va corretta anche coi farmaci, fino a guarigione o ad attenuazione del disturbo.
Dopo la prima gravidanza aveva avuto sintomi analoghi? Quanto tempo fa è avvenuta?
Si affidi serenamente a psichiatra e psicologo, e vedrà che riuscirà a venirne fuori.
Molti auguri.

Prof.ssa Anna Potenza
Riceve in presenza e online
Primo consulto gratuito inviando documento d'identità a: gairos1971@gmail.com

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