Studi scientifici: squilibri cerebrali e depressione
Buongiorno, una semplice domanda.
Posto che esista una correlazione certificata da studi tra squilibri chimici del cervello e depressione, come per esempio alterazioni di neurotrasmettitori.
Quali sono questi studi scientifici che lo certificano?
Posto che esista una correlazione certificata da studi tra squilibri chimici del cervello e depressione, come per esempio alterazioni di neurotrasmettitori.
Quali sono questi studi scientifici che lo certificano?
Posto che esista ?
Mi scusi ma il cervello è fatto di quegli elementi, non è che dicendo che si tratta di neurotrasmettitori abbiamo detto una cosa particolare. E' come dire che la struttura di una casa è fatta da mattoni, travi, cemento e assi.
Non ho capito cosa dovrebbe certificare ? Che nel cervello ci sono i neuroni, che i neuroni funzionano in un certo modo, e che le molecole sono quelle. Tutte cose di cui esiste una quantità inesauribile di dati, visto che è il substrato.
Se poi intende se le cose nei vari disturbi sono "mosse" in un senso o nell'altro, sì, sia a livello di immagine che di metabolismo neurotrasmettitoriale, ma non c'è una semplice corrisponde disturbo-sostanza. Il cervello è un circuito, non è una mappa geografica in cui ogni pezzo sta in un punto, è più simile ad un percorso di strade di una città, che si interseca con altri, ha tratti in comune, etc.
Comunque lo voglia definire, è fatto anche di neurotrasmettitori (che sono solo un tipo di molecola), la struttura cerebrale è fatta ovviamente di tante altre cose. Ma, scusi, se non è fatto di questo di che cosa dovrebbe essere fatto il cervello ?
Mi scusi ma il cervello è fatto di quegli elementi, non è che dicendo che si tratta di neurotrasmettitori abbiamo detto una cosa particolare. E' come dire che la struttura di una casa è fatta da mattoni, travi, cemento e assi.
Non ho capito cosa dovrebbe certificare ? Che nel cervello ci sono i neuroni, che i neuroni funzionano in un certo modo, e che le molecole sono quelle. Tutte cose di cui esiste una quantità inesauribile di dati, visto che è il substrato.
Se poi intende se le cose nei vari disturbi sono "mosse" in un senso o nell'altro, sì, sia a livello di immagine che di metabolismo neurotrasmettitoriale, ma non c'è una semplice corrisponde disturbo-sostanza. Il cervello è un circuito, non è una mappa geografica in cui ogni pezzo sta in un punto, è più simile ad un percorso di strade di una città, che si interseca con altri, ha tratti in comune, etc.
Comunque lo voglia definire, è fatto anche di neurotrasmettitori (che sono solo un tipo di molecola), la struttura cerebrale è fatta ovviamente di tante altre cose. Ma, scusi, se non è fatto di questo di che cosa dovrebbe essere fatto il cervello ?
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
Utente
"Posto che esista" era riferito alla correlazione tra squilibri chimici nel cervello e la depressione.
Per farla semplice: ci sono studi empirici che dimostrano che un paziente depresso ha questo squilibrio nel cervello? Se si, (quindi se esistono questi studi), quali sono?
Spero sia più chiaro il dubbio.
Per farla semplice: ci sono studi empirici che dimostrano che un paziente depresso ha questo squilibrio nel cervello? Se si, (quindi se esistono questi studi), quali sono?
Spero sia più chiaro il dubbio.
Utente
Quindi niente vero? Dubbio confermato in tal caso..
La depressione è fatta di segni visibili, di comportamenti, di atteggiamenti, di psicomotricità. Questo è quello che si vede di fuori, ed è ampiamente sufficiente. Sarebbe utile vedere dentro per saperlo prima, per sapere se è finita o no sotto sotto, etc.
Ma se Lei misura una cosa e viene normale, quindi ne conclude che quella malattia non esiste ?
Parla come se avessimo una scatola lego con tutti i pezzi in lista, e potessimo valutarli tutti per vedere se qualcuno è rotto o manca o è consumato: non abbiamo questa conoscenza di base, ne conosciamo alcuni e basta, e diciamo che sappiamo anche come sono disposti fino a un certo punto.
Inoltre. Si può misurare l'efficacia di una cura senza sapere minimamente cosa fa e dove.
Comunque di studi basta che digiti su PubMed delle parole chiave e le verrano fuori una serie di articoli, tra cui alcuni riassuntivi. Però non è semplice leggerli se non si conoscono le nozioni di biologia, anatomia, etc.
Ma se Lei misura una cosa e viene normale, quindi ne conclude che quella malattia non esiste ?
Parla come se avessimo una scatola lego con tutti i pezzi in lista, e potessimo valutarli tutti per vedere se qualcuno è rotto o manca o è consumato: non abbiamo questa conoscenza di base, ne conosciamo alcuni e basta, e diciamo che sappiamo anche come sono disposti fino a un certo punto.
Inoltre. Si può misurare l'efficacia di una cura senza sapere minimamente cosa fa e dove.
Comunque di studi basta che digiti su PubMed delle parole chiave e le verrano fuori una serie di articoli, tra cui alcuni riassuntivi. Però non è semplice leggerli se non si conoscono le nozioni di biologia, anatomia, etc.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
Utente
Buonasera dottore, la ringrazio davvero molto per la risposta. Ci tengo a precisare che il dubbio esposto non era sull'esistenza o meno della depressione ma sulla sua correlazione empirica con la teoria della serotonina (e del relativo squilibrio nei pazienti).
Non ho capito questa parte: "Inoltre. Si può misurare l'efficacia di una cura senza sapere minimamente cosa fa e dove." A cosa è riferito questo?
In ultimo, non metto in dubbio che non sia semplice leggere gli articoli a cui fa riferimento, quello che vorrei fare sarebbe (a parte di leggerli io) di consultarli poi con il mio specialista che mi sta seguendo, ed eventualmente in aggiunta con alcuni medici miei conoscenti.
Che titoli posso cercare a questo proposito su Pubmed?
Ringraziandola ancora, le auguro una buona giornata.
Non ho capito questa parte: "Inoltre. Si può misurare l'efficacia di una cura senza sapere minimamente cosa fa e dove." A cosa è riferito questo?
In ultimo, non metto in dubbio che non sia semplice leggere gli articoli a cui fa riferimento, quello che vorrei fare sarebbe (a parte di leggerli io) di consultarli poi con il mio specialista che mi sta seguendo, ed eventualmente in aggiunta con alcuni medici miei conoscenti.
Che titoli posso cercare a questo proposito su Pubmed?
Ringraziandola ancora, le auguro una buona giornata.
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 242 visite dal 15/11/2025.
Se sei uno specialista e vuoi rispondere ai consulti esegui il login oppure registrati al sito.
Se sei uno specialista e vuoi rispondere ai consulti esegui il login oppure registrati al sito.
Consulti su disturbi dell'umore
Altri consulti in psichiatria
- Citalopram: scalare a metà dose dopo 2 settimane?
- Ritorno di pensieri ossessivi e ansia post-farmaco: cosa fare?
- Largactil 100mg: si può spezzare?
- Disturbo d'ansia/ossessivo? Terapia e gestione sintomi.
- Aumento Cipralex da solo: come affrontare il mio psichiatra?
- Come gestire difficoltà universitarie e di vita e a quale professionista conviene rivolgersi